Ho sempre provato a spiegare alle persone cosa vuol dire vivere dall’altra parte del mondo, ma non ci sono mai riuscita come davvero volevo, ma ora diventa ancora più difficile spiegare cosa si prova nell’andare via.
Sono giorni che dentro di me ci sono un misto d’emozioni che rendono le mie giornate davvero altalenanti, ogni angolo di questa città mi riporta alla mente centinaia di ricordi. Sono giorni che le persone continuano a ripetermi che questa probabilmente possa essere la scelta sbagliata, che alla fine questa vita che ora sembra togliermi l’aria mi mancherà disperatamente.
Ad essere onesta non riesco ad essere particolarmente felice di lasciare, però so benissimo che anche il restare non appagherebbe il mio senso d’insoddisfazione, è come se fossi in un limbo cercando di capire cosa diavolo fare della mia vita.
Mesi fa ho trovato mille buone ragione per andarmene, ma ora, a poco meno di due mesi della partenza tutte quelle buone ragioni mi sembrano svanite nel nulla, però so benissimo che devo andare perché negli ultimi mesi questa vita Australiana non mi ha reso particolarmente soddisfatta.
Capite che mettere 5 anni di esperienze e ricordi in una valigia non è così facile, anche perché non ho ancora un progetto ben delineato una volta tornata a casa.
È come se stessi saltando nel buio; è come se mi stessi gettando da un areo senza paracadute.
Continuo a ripetermi che mal che vada l’Australia è qui e che posso pur sempre ritornare, ma è pur vero che tutto questo mi rende terribilmente instabile.
Quando sono arrivata a Sydney non avrei mai potuto immaginare di quanto bella e speciale quest’avventura potesse essere, di come viaggiare possa cambiarti e di come pur amando il tuo paese ne prendi terribilmente le distanze perché senti che non ti appartiene più.
E forse è proprio quello che mi spaventa di più, tornare a “casa” e rendermi conto di non essere più a mio agio lì, l’ho già provata questa sensazione dopo aver vissuto a Londra. L’Italia mi andava stretta e mi sentivo diversa e non più capace di viverci.
Non oso immaginare dopo essere stata tutti questi anni qui!!!!!
E a volte mi sento così in colpa nel non provare la stessa felicità dei miei all’idea che io stia tornando, anche se a volte mi sono resa conto che mia madre sia rassegnata dal fatto che il mio ritorno sia una cosa molto temporanea e a volte quando parla da quasi per scontato che io ritornerò qui giù.
Così per la seconda volta dovrò reinventarmi altrove, o se anche dovessi ritornare sarebbe comunque un nuovo inizio, così per farmi forza in questi giorni continuo a ripetermi che questo è solo un cerchio che si chiude e che dopo qualcosa di più bello accadrà…… beh difficile capire dove!!!!
Perché in fondo questo è il prezzo che la mia generazione deve pagare, molti di noi hanno una valigia sempre pronta per partire e cercare di crearci una vita migliore. Forse siamo solo dei sognatori e dei disillusi, forse con questo continuo muoversi cerchiamo solo di scappare da noi stessi.
Ci illudiamo che alla fine questa vita non è poi così male, perché in fondo giri il mondo, ma poi quando tiriamo le somme ci rendiamo conto di quanto tutto questo ci renda instabili. Non abbiamo radici e ci leghiamo solo in parte alle persone perché sappiamo che probabilmente noi o loro prima o poi andremo via.
Continuiamo a ripeterci di vivere la vita giorno per giorno e forse lo facciamo perché pensare al futuro ci spaventa, siamo la generazione delle non certezze, sappiamo che le cose cambiano in fretta e che dobbiamo essere bravi ad adattarci a questi cambiamenti.
Io continuo a ripetermi di appartenere al mondo ma vorrei anche con tutta me stessa che questa vita iniziasse a girare più lentamente in modo tale da potermi fermare quando inizio a sentirmi stanca.
Vorrei poter dire di appartenere ad un posto in modo tale da poter creare dei legami profondi, non potete immaginare quante persone abbia dovuto salutare nel corso di questi anni, all’inizio era davvero difficile per me, ora invece, anche se sembra davvero brutto a dirlo, mi ci sono abituata.
Non mi aspetto che le persone in Italia capiscano tutto questo; tutto questo non lo puoi capire se non lo hai provato, se non hai messo un po’ di sogni in una valigia e sei partito in cerca di te stesso e di una vita migliore.
Per loro i tuoi saranno solo capricci, per te invece sarà qualcosa di molto più complesso, sarà una frattura tra ciò che eri prima di quella esperienza e quello che sei diventato poi.
Quella crepa interna la nasconderai a molti e questo ti farà sentire ancora più immobilizzato in una vita che non ti appartiene più. Saranno davvero in pochi a capirti. E questo ti spingerà a ripartire alla volta di un’altra avventura, perché ti rendi conto che i tuoi sogni sono troppo grandi e che quindi hanno bisogno di essere alimentati con l’adrenalina di un nuovo inizio.
Forse è proprio questo il senso di questa generazione, noi siamo quelli dei nuovi inizi in giro per il mondo.
No, non sono pronta a partire!!!!
Non sono pronta a realizzare che non appartengo e non apparterrò mai più a quella che definisco la mia “vecchia vita” perché io ormai ho una valigia piena di speranze da realizzare in giro per il mondo.
Non ci saranno parole che potranno spiegare quanto questa terra mi abbia cambiato, io la vita la vedo con gli occhi di chi si è trovato a dover affrontare mille difficoltà senza avere nessuno accanto.
Se non l’hai mai provato non potrai mai capire il senso di solitudine che provano le persone che vivono all’estero!
Non mi interessa se le persone mi definiranno un egoista, quelle che lo faranno avranno capito davvero poco di me, come altri milioni di ragazzi sto andando in giro per il mondo per una ragione ben precisa….. trovare la mia stabilità!!!!!
By Stefania
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