Partiamo, andiamo via…
All’avventura o con un progetto ben preciso.
Single o con famiglia.
Niente ci trattiene, ma… se abbiamo un animale, le cose si complicano un po’.
Soprattutto se la nostra meta è il Regno Unito.
Infatti il rinomato “Pet Friendly” UK è il posto meno agevole da raggiungere con il vostro animale domestico. Non solo il trasporto è cosa assai complicato, ma anche la permanenza non è semplice se, come tutti inizialmente, scegliete una casa in affitto.
È molto difficile trovare un landlord che acconsenta a far tenere pets nell’appartamento e quando lo si trova è quasi sempre a caro prezzo.
Cosa fare dunque?
Lasciare lo sfortunato a qualche amico o parente che se ne prenda cura oppure affrontare una piccola odissea.
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Vi racconterò cosa ho fatto io cercando di dare qualche informazione che spero possa tornare utile.
Prima di tutto ci sono una serie di incombenze burocratiche.
Per portare un’animale in UK non è più necessaria la quarantena, ma è indispensabile seguire una procedura precisa:
- Mettere il microcip
- Vaccinazione antirabbica (almeno ventuno giorni prima della partenza)
- Fare il passaporto
- Trattamento contro la tenia da 1 a 5 giorni prima del passaggio al confine (altrimenti vi rimandano indietro)
Per quanto riguarda il trasporto, facendo una sintesi della mia vicenda posso dire che: la prima cosa che ho fatto è stata andare sul WEB e cercare informazioni. Ma tutto quello che ho ottenuto sono state informazioni assolutamente discordanti.
Aereo si, aereo no, treno, pullman, trasporto.
In teoria si possono portare in aereo (in stiva) cani di piccola/media taglia dentro appositi trasportini.
Di fatto, nessuna compagnia aerea mi ha garantito il servizio e, in ogni caso, tra il mio biglietto e il suo avrei dovuto spendere 1200 euro come minimo.
Il secondo passo è stato rivolgermi ai social network.
Anche lì ho trovato gente disposta a garantirmi che il viaggio in aereo fosse una possibilità concreta e altri che mi assicuravano l’esatto opposto.
Inizio a pensare di portarlo in treno, ma il treno che attraversa la manica non è autorizzato a far viaggiare animali. Decido allora di fare il viaggio in treno o pullman fino a Calais e attraversare la manica salendo a piedi sul traghetto.
No! Sul traghetto a piedi con gli animali, non si può salire!
Le ditte che si occupano di questi trasporti speciali costano delle cifre inammissibili, perché, oltre a pagare il biglietto aereo al cane e al corriere, c’è l’obbligo per gli animali di viaggiare con il loro padrone, quindi un’autorizzazione al viaggio, ha, anche quella, dei costi elevati.
Messa da parte l’idea dell’attraversata della manica a nuoto con Spank sulle spalle inizio a demoralizzarmi.
L’unico modo per portarlo, spendendo cifre decenti, è la macchina.
Ottimo!
Per chi ha la macchina.
Per chi invece, come me, ha deciso di sbarazzarsene prima della partenza, la situazione resta tristemente complicata. Anche perché nel frattempo io mi ero già trasferita e Spank era stato affidato ai parenti.
Essendo la macchina l’unica soluzione sono partita da lì.
Trovando un passaggio per me e lui.
Molti amici mi avevano consigliato blabla car.
Ammetto di aver opposto una certa resistenza all’idea di fare il viaggio con un perfetto estraneo, così, dopo un paio di mesi di tentennamenti, quando ho trovato l’offerta di un passaggio da parte di una famiglia diretta a Londra, non me la sono lasciata scappare e ho prenotato il primo volo possibile per Londra… eh si… perché da Glasgow, voli per l’Italia non ce ne sono (sempre volendo escludere le compagnie “banca del sangue”).
Dunque intraprendo il mio viaggio di 55 ore in cui: giovedì pomeriggio parto da Glasgow diretta a Londra, dove dormo in aeroporto, ripartendo la mattina dopo per Bologna; da lì raggiungo Padova dove mi ricongiungo al mio esultante cane, vedo qualche amica, riempio la valigia di libri e salumi e riparto il sabato all’alba su un treno che mi porta a Milano, dove mi attende la famiglia emigrante con la macchina traboccante.
Io e Spank ci stringiamo e intraprendiamo questo meraviglioso viaggio attraverso Italia, Svizzera e Francia.
Arrivati a Calais, superati tutti i controlli, la mia ansia mi concede finalmente una tregua.
Alle 4 di notte io e Spank arriviamo a Londra dove il mio affettuoso cugino, ci rifocilla e ci offre un letto per poche ore, perché, la mattina dopo, fatte due chiacchiere e quattro “curtigghi”, abbiamo un treno da prendere.
Alla stazione Victoria, Spank tremante si muove tra le gambe della calca, finché, raggiunta la nostra postazione in treno, si tranquillizza anche lui e si immerge in un lungo sonno fino a Glasgow, casa.
Non mi sono mai considerata un’amante sfegatata degli animali, ma quel viaggio lo rifarei, senza pensarci su un minuto.
By Annachiara
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In bocca al lupo!
Francesco
1 commento su “SUGGERIMENTI PER PORTARE IL TUO CANE NEL REGNO UNITO”
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Il 22 giugno devo tornare in uk direzione newquay per lavoro e son venuta a roma a prendere la mia shihtzu di 13 anni. Nesha. Spero di trovare un passaggio con bla bla car o un furgone dei tanti che partono da roma. Grazie.