Non sono mai stato un grande scrittore… (riesco appena a mettere due parole in fila quando scrivo una mail), se scrivo, quindi, è più per emozione e sfogo dopo aver letto l’articolo di Celeste che trovi qui.
Quando l’ho letto, mi sono lasciato andare ad un pianto liberatorio e mi sono chiesto: Perché non raccontare la mia storia?
Sono già trascorsi 4 anni da quando sono arrivato in Australia e appena due settimane fa sono tornato in Italia per fare una visita ai miei…
Ho passato un mese fantastico circondato dalla mia famiglia, dai miei amici e dalla mia attuale compagna australiana. Già, perché questa volta, a differenza di due anni fa, mi sono presentato a casa con la persona che amo.
Shelby, questo è il suo nome!
Per lei era il primo viaggio fuori dalla terra dei canguri. Potete immaginare quindi, che turbinio di emozioni deve essere stato.
Incontrare la mia famiglia, i miei amici e vedere i luoghi a me cari. E tutto questo insieme a lei!
Prima della partenza mi ripeteva spesso: Voglio che tu stia più tempo possibile con i tuoi genitori e i tuoi amici.
Certo, io mi trovo veramente bene in Australia ma, ogni tanto, mi prendono i momenti di nostalgia e, anche se sono molto bravo a nasconderli, non sono stato poi così bravo quando è arrivato il momento di prendere l’aereo di ritorno.
Vedere la sera prima i miei amici che mi salutavano per l’ennesima volta, vedere mia madre in lacrime che abbracciava Shelby e udire i singhiozzi di mio padre che continuava a ripetermi: Niente lacrime figliolo, lo stai facendo per il tuo futuro, beh, quando sono salito su quell’aereo sono scoppiato in un pianto liberatorio che è durato tutta la tratta Roma-Parigi.
Dopo quei momenti, appena tornato in Australia, mi sono convinto che non posso e non devo nascondere la nostalgia che ho verso la terra dove sono nato, verso i miei amici, la mia famiglia, gli odori, la lingua, il cibo e il buon vino e, anche se sono moooolto incazzato con tutti quelli che mi hanno costretto ad allontanarmi per cercare una vita migliore, sono e sarò sempre un italiano! Un italiano all’estero! Un expat, come molti dicono.
L’Australia mi ha dato tanto (anche la mia Shelby) e sono tante le cose che mi legano a questa terra, ma adesso sono consapevole che, anche se ogni volta è difficile dirsi addio, ogni volta che TORNERÒ a casa, ci sarà sempre posto per me e si potrà festeggiare ogni volta.
Vi amo a tutti, amici cari.
By Damiano
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2 commenti su “QUANDO DIRSI ADDIO E’ DIFFICILE”
Bella storia Damiano,
mi ricorda un po’ la mia!!!
Ho spsato una meravigliosa donna australiana e vivo a Munster con lei da 1 anno! Il dilemma mio è sempre quello, restare in aus o tornare in italia? non è x nostalgia, certo, gli amici e famiglia mancano sempre, ma x oggettive difficoltà nell’ambito lavorativo! Premetto che nn sono in fuga dall’italia ma sono qua solo x amore. Ho quasi 50 anni, nn sono abile a mestieri manuali e carente con la lingua! È difficile trovare un lavoro a me confacente, nn posso certo lavare piatti x i prox 20 anni…Mi trovo in un limbo, seppur dorato, di una lunghissima vacanza intervallata da periodici rientri in patria. Forma fisica, lettura, mare, lavoretti occasionali, househusband sono le mie attività prevalenti. Ah dimenticavo, ho pure scritto un libro autobiografico sulla vita e impressioni d’australia. Comunque a fine anno, dopo aver venduto la casa qua, avremmo deciso di rientrare in italia!! Un vero peccato, xchè qui si sta bene, no caos, no stress, gioia di vivere ed elevati servizi….confido che nel frattempo possa succedere qualcosa che mi dia un impulso a rimanere ed a programmare qui il mio futuro!!
Un caro saluto,
Luca
Ciao Luca,
ti va di scrivermi in privato? Mi interessa molto sapere qualcosa di più sul tuo libro. Puoi scrivermi a: madreinitalyinfo@gmail.com
Francesco