PENSIONATI ITALIANI ALL’ESTERO: 11 PAESI IN CUI ANDARE A VIVERE

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In questo post scoprirai quali sono i migliori paesi in cui andare a vivere se sei un pensionato e hai deciso di vivere la tua vita all’estero.

Ci sono vite infatti, che talvolta sembrano vissute il doppio, due volte, forse perché sono così intense e piene che il tempo, invece di estendersi in lunghezza, si estende in larghezza.

Questo accade soprattutto quando una vita è vissuta in due Paesi.

E se pensi di lasciare l’Italia in cui hai vissuto, con i suoi pro e contro, e andare a vivere altrove una volta raggiunta la pensione, una delle cose più difficili da scegliere è il Paese in cui decidiamo di andare a vivere…

Una regola su tutte: deve piacerci!

Sono molte le cose da valutare, ad iniziare dal fatto che non è la meta di una vacanza che dura pochi giorni, ma una destinazione che deve garantirci una qualità della vita migliore di quella che lasciamo, o almeno deve regalarci opportunità nuove e positive.

Nelle righe che seguono scoprirai quali sono gli 11 Paesi dove poter vivere da Pensionato!

Sei pronto? Si comincia!

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CONSIGLI DI VIAGGIO

Generalmente, per i miei viaggi, prenoto sempre il mio Hotel con Booking.com e il mio ostello con Hostelworld e cerco un alloggio che abbia una politica di cancellazione di almeno 24h.

Cerco anche di pianificare bene le mie escursioni di un giorno. Se pianifichi e prenoti alcuni dei tour in anticipo, infatti, potrai risparmiare sul costo della tua vacanza.

A me piace molto utilizzare GetYourGuide: con loro potrai prenotare qualsiasi genere di escursione e ricevere il biglietto direttamente sul tuo smartphone. Ottime politiche di cancellazione rendono la maggior parte dei loro tour una buona scelta per le famiglie, che necessitano di una programmazione flessibile.

Se invece devo prenotare un auto o un furgone mi avvalgo della disponibilità e cortesia di Europcar. Infine, ultimo ma non per ultimo, è l’assicurazione viaggio. Da quando ho iniziato a viaggiare, mi servo sempre  dell’AXA Assicurazioni.  Sono onesti, costano poco e hanno un’ottima assistenza clienti.


INIZIA DA QUI

LA BUROCRAZIA

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PENSIONATI ALL’ESTERO: I MIGLIORI
PAESI IN CUI ANDARE A VIVERE

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I Paesi presi in considerazione sono:

  1. Arcipelago delle Canarie (Spagna)
  2. Portogallo
  3. Ecuador
  4. Bulgaria
  5. Malaysia
  6. Messico
  7. Costa Rica
  8. Senegal
  9. Panama
  10. Thailandia
  11. Filippine

1) ARCIPELAGO DELLE CANARIE (SPAGNA)

Una delle mete più ambite e scelte per trasferirsi all’estero è la Spagna e più precisamente le Isole Canarie che godono di un regime fiscale molto favorevole.

I residenti italiani sono circa 13.500 di cui quasi 4.000 i pensionati iscritti all’AIRE.

Numerosi motivi conducono in questo splendido arcipelago:

  • Si riceve la pensione a cui non vengono applicate le imposte regionali, comunali e l’Irpef quindi l’importo risulta maggiore almeno del 15%
  • L’Iva (IGIC) è al 7%, e per i generi alimentari è ancora più bassa
  • L’aliquota più alta è del 13,5% per i beni di lusso
  • La spesa al supermercato costa dal 20 al 30% in meno rispetto l’Italia

Il clima delle Canarie è mite tutto l’anno, ne consegue un notevole risparmio sul riscaldamento e sull’abbigliamento.

Alle Canarie non c’è gas e l’elettricità proviene dall’energia eolica e dai pannelli solari.

Anche in campo immobiliare ci sono notevoli vantaggi: i costi degli affitti e delle vendite sono crollati del 30-40% negli ultimi 10 anni e dunque notevolmente più bassi rispetto all’Italia.


LE ATTIVITÀ DA NON PERDERE


Un altro risparmio notevole è sul prezzo dei farmaci che costano spesso la metà rispetto all’Italia.

Di certo non avrai bisogno del vaccino dell’influenza che qui è cosa rara visto il clima sempre temperato! Il servizio sanitario è efficiente e le cure in generale meno costose rispetto l’Italia, anche qui è valida l’Assicurazione Sanitaria Europea.

Anche la benzina costa meno (circa 1 euro) e le autostrade sono gratis.

L’assicurazione auto è più economica e non serve assicurarsi contro il furto. Non esiste una tassa per l’utenza TV e le spese notarili costano un decimo rispetto alle stesse in Italia.

I taxi sono molto economici, di solito ci si sposta con una spesa media di 5 euro.

I pensionati godono anche di alcuni vantaggi per ciò che riguarda gli aspetti ludici della vita alle Canarie da non sottovalutare:

  • Il governo spagnolo ha fissato il 50% di agevolazione sui viaggi
  • Una cena con amici sulle famose Dune di Maspalomas in riva all’oceano costa in media 5 euro, bevande escluse
  • Un concerto al famoso Auditorium “Alfredo Kraus” di Las Palmas costa tra i 5 e 10 euro
  • Un corso di lingua straniera in scuole specializzate convenzionate costa all’anno 65 euro con frequenza bisettimanale in aule attrezzate di lavagne tattili e proiettori

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Prima di continuare con la lettura però, ti invito di dare uno sguardo a questo servizio che è andato in onda su La vita in diretta del 9 novembre 2017.

Ops, dimenticavo! La RAI ci ha anche intervistato…

2) PORTOGALLO

Il Portogallo è attualmente molto ambito dai pensionati europei e non solo.

Oltre gli inglesi e i brasiliani, arrivati qui a centinaia, soltanto nel 2015 oltre 5.000 francesi si sono trasferiti in Portogallo!

Nel 2009, all’interno del decreto legge 249/2009, in Portogallo è stato approvato il Codice Fiscale dell’investimento, un nuovo regime fiscale in cui è stata introdotta la figura del “Residente non abituale” (Nao residente Habitual) che permette al pensionato di poter usufruire di un’esenzione delle imposte sulle pensioni per 10 anni consecutivi al riconoscimento della pensione.

Tuttavia, il 6 febbraio 2020, il parlamento portoghese ha approvato una legge di bilancio che ha previsto l’introduzione di un’aliquota fiscale del 10% sulle pensioni dei residenti stranieri aderenti al regime NHR. L’agevolazione fiscale per i pensionati esteri aderenti al regime dei residenti non abituali ha una durata massima di 10 anni.

Per ottenere queste agevolazioni, è necessario:

  • Non essere stato tassato come residente fiscale in Portogallo nei 5 anni precedenti la richiesta
  • Possedere le condizioni necessarie per essere considerato residente fiscale in Portogallo, dovrai quindi dimostrare di aver soggiornato nel territorio per più di 183 giorni, o, in caso contrario, dovrà allegare una documentazione come ad esempio il contratto d’affitto che faccia presupporre l’intenzionalità ad usare l’immobile come residenza abituale

Successivamente, dovrai inoltrare una richiesta all’Agenzia delle Entrate portoghesi, la quale dopo sei mesi ti rilascerà, previa verifica, la qualifica di Residente non abituale.

Le pratiche burocratiche sono dunque snelle e ne seguirà una detassazione e un conseguente aumento della pensione pari al 30% circa.

Per questo paragrafo, ho chiesto alla Dott.ssa Mihaela Sanchez, avvocato civilista residente a Lisbona, di rispondere ad una serie di domande che mi sono giunte negli ultimi anni dai pensionati che seguono Madre in Italy.

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LE ATTIVITÀ DA NON PERDERE


Ecco l’intervista (spero tanto che ti chiarisca bene le idee):

Francesco: Dott.ssa, supponiamo che io sia uno straniero in terra portoghese. Sono automaticamente idoneo per il regime RNH (Nao residente Habitual)?

Ciao Francesco, innanzitutto grazie per questa intervista. Sono onorata di rispondere alle tue domande in modo da poter aiutare i tuoi lettori. Dunque…. L’idoneità per usufruire del regime RNH viene valutata se soddisfa i tre principali requisiti:

  • Bisogna non essere stato fiscalmente residente in Portogallo negli ultimi 5 anni
  • Bisogna aver ottenuto la residenza fiscale attraverso l’acquisto o la locazione di un immobile
  • Bisogna aver fatto domanda e ottenuta la registrazione come RNH presso l’autorità fiscale e doganale (AT)

Pertanto, anche se tecnicamente non esiste un’idoneità automatica, molti stranieri potrebbero soddisfare facilmente questi requisiti.

Francesco: perfetto Dott.ssa, passiamo ora alla seconda domanda. Quali sono i vantaggi del regime RNH?

Le persone registrate come NHR presso l’AT possono beneficiare di due trattamenti preferenziali. Se il reddito da lavoro proviene da una fonte straniera, questi possono essere esentati dall’IRS (Imposta sul reddito delle persone fisiche).

Viceversa, se il reddito da lavoro è di provenienza portoghese, questi possono essere tassati con un’aliquota ridotta al 20%, a condizione però che l’attività svolta sia inclusa nell’elenco delle attività classificate ad alto valore aggiunto (ordinanza n. 230/2019, del 23 luglio 2019).

Francesco: quanto dura il regime RNH?

Una volta ottenuto, lo status di RNH dura 10 anni, a partire dall’anno di ottenimento della residenza fiscale in Portogallo.

Francesco: in caso non avessi il diritto all’aliquota ridotta del 20%, posso comunque beneficiare delle agevolazioni fiscali?

Si, ma solo se si è in grado di soddisfare un certo numero di requisiti. Ad esempio, per quanto riguarda i dividendi e i redditi di origine straniera, possono essere esentati dall’IRS solo se il Paese di origine di tali redditi può tassarli, in conformità con le convenzioni per evitare la doppia imposizione (ordinanza n. 150/2004, del 13 febbraio, aggiornata per ultimo con l’ordinanza n. 309-A/2020, del 31 dicembre 2020).

(Francesco: se hai bisogno di ulteriori chiarimenti puoi sempre richiederci una consulenza fiscale).

Francesco: in caso non riesca a beneficiare dell’aliquota ridotta del 20%, qual è l’aliquota fiscale generale?

Se l’attività svolta non è considerata ad alto valore aggiunto secondo la legislazione portoghese, si applicano le aliquote generali progressive dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, che possono arrivare fino al 53% sui redditi da lavoro o da servizi. Tuttavia, sono consentite una serie di detrazioni come quelle per le spese sanitarie, quelle scolastiche o quelle reddituali.

Francesco: quali altre tasse ci sono in Portogallo?

A) TASSAZIONE SULLA RICCHEZZA:

In Portogallo non è prevista alcuna imposta patrimoniale tuttavia, se si possiede una proprietà in terra portoghese, si sarà soggetti al pagamento dell’imposta comunale sulla proprietà (IMI), che può arrivare fino allo 0,45% (per le proprietà urbane) e allo 0,8% (per le aree rurali).

Può essere aggiunta un’ulteriore imposta sull’IMI (AIMI) se, cumulativamente, il valore patrimoniale imponibile degli immobili supera 600000€.

B) TASSAZIONE SULLE SUCCESSIONI: 

Sono esenti dall’imposta di bollo le successioni o le donazioni effettuate ai coniugi o alle coppie di fatto, nonché ai discendenti o agli ascendenti. Le restanti sono invece soggette ad imposta di bollo con aliquota del 10%.

C) TASSAZIONE SUL TRASFERIMENTO DELLE PROPRIETÀ: 

Si potrebbe essere soggetti al pagamento di contributi alla previdenza sociale portoghese se si esercita l’attività in Portogallo e, in alcuni casi, si potrà beneficiare di alcune esenzioni se si contribuisce già in un altro paese dell’Unione Europea o in base ad un accordo bilaterale.

Francesco: grazie per le risposte Dott.ssa.




Spesso Portogallo è preferito ad altri Paesi perché è molto vicino all’Italia ed è facilmente raggiungibile con voli low cost a tariffe molto basse.

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In Portogallo il clima è mite con il sole 300 giorni all’anno e il costo della vita è circa del 25% inferiore a quello italiano.

Gli affitti degli appartamenti nelle grandi città sono i meno economici e possono arrivare fino a 800 euro mensili a Lisbona (considerata la città più cara), ma in un comune più piccolo, magari con vista sull’oceano, una casa può costare anche 200 euro di affitto mensile.

Il sistema sanitario è efficiente anche qui e le assicurazioni sanitarie sono meno onerose di quelle italiane, come quasi tutti i paesi scelti per questo tipo di trasferimenti.

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3) ECUADOR

Hai pochi soldi messi da parte e non riesci più a vivere in Italia? La tua pensione è troppo scarsa per avere una vita dignitosa? O forse hai risparmiato abbastanza, ma vuoi fare qualcosa di più esotico che passeggiare tra le strade della tua città?

In Ecuador il tuo potere d’acquisto aumenterà di valore, permettendoti di fare cose che nel Bel Paese ti sognavi, e potrai passare le tue giornate ammirando le Chiese coloniali spagnole e i panorami mozzafiato dalle Ande.

Se sei capace di gestire gli inconvenienti, le differenze culturali e i potenziali pericoli insiti nel vivere in un Paese in via di sviluppo, l’Ecuador potrebbe essere la destinazione ideale.

Ma partiamo dall’inizio, e scopriamo insieme quali sono le qualità di questo Paese tutto da scoprire.

L’Ecuador è un Paese a cavallo dell’Equatore che si trova sulla costa occidentale del Sudamerica. Il suo territorio variegato comprende la giungla amazzonica, gli altipiani andini e le isole Galápagos, ricche di animali selvatici.

Ai piedi delle Ande, ad un’altezza di 2850 m, si trova Quito, la capitale, famosa per il centro cittadino in stile coloniale spagnolo, che ospita palazzi e siti religiosi decorati risalenti al XVI° e al XVII° secolo.

Il Paese ha un ritmo di vita molto più lento rispetto a quello che conosciamo, e potrai godertelo mentre ti rilassi sulle spiagge della costa del Pacifico. Per tutto l’anno, i residenti godono di 12 ore di luce e 12 ore di buio a causa della posizione del Paese sull’equatore.

Le persone dai 65 anni in su, inclusi gli stranieri, godono di numerosi sconti e agevolazioni. Potrai ottenere, ad esempio, il 50% di sconto sui trasporti pubblici, sui voli, sui costi dell’elettricità e dell’acqua, sul servizio telefonico e sui biglietti per eventi culturali e sportivi.

Vivere in un Paese con un clima mite significa anche avere dei bassi costi di riscaldamento e di raffreddamento, potrai infine acquistare prodotti biologici ad una cifra molto minore rispetto a quella che siamo abituati in Italia.

Attenzione però, non è tutto oro quel che luccica!

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Ottenere la residenza in Ecuador può essere un processo molto frustrante e complicato, un problema che si riscontra in molti paesi dell’America Latina.

Prima di partire ti suggerisco di fare delle ricerche approfondite e prepararti attentamente a tutti gli imprevisti che potrebbero capitarti. Per ottenere lo status di residente permanente, i pensionati dovranno richiedere un visto per pensionati.

Le regole stabiliscono che per ottenere un visto 9-I per pensionati, è necessario mostrare un reddito minimo di almeno $800 al mese. Un’altra opzione è quella di investire $25.000 in immobili locali come, ad esempio, la casa in cui vivrai o un fondo in una banca Ecuadoregna, approvato per ottenere un visto 9-II.

Per la residenza avrai anche bisogno di un rapporto della polizia del tuo Paese d’origine, e se sei sposato, una copia del certificato di matrimonio.

I documenti per la richiesta del visto dovranno essere autenticati e tradotti in spagnolo dopo essere arrivati in Ecuador.

Passiamo ora ai pro e i contro di questo Paese.


– PRO –

1) L’ASSISTENZA SANITARIA

Uno dei più grandi vantaggi per i residenti stranieri in Ecuador, è l’assistenza sanitaria di alta qualità e di basso costo. Nelle città più grandi troverai ospedali dotati di attrezzature all’avanguardia, oltre ai migliori specialisti nei più disparati campi.

Ma non è necessario vivere in una metropoli per approfittare di un’assistenza sanitaria di qualità.

Le città più piccole hanno anch’esse delle ottime cliniche private nonché degli ospedali puliti, moderni e dotati di personale esperto. Una visita presso un medico generico potrebbe costarti fino a 25€ mentre una visita specialistica può costarti fino ai 40€.

Le procedure ambulatoriali sono ugualmente economiche. Ad esempio, la rimozione di un piccolo nodulo con anestesia locale e biopsia può costarti fino a 125€.

2) IL COSTO DELLA VITA
Il costo della vita in Ecuador dipende molto dai tuoi bisogni e desideri. Generalmente, una coppia di pensionati, per poter vivere molto bene in Ecuador, avrà bisogno di circa 2000€ al mese.

Ecco una lista dettagliata dei principali costi a Cuenca:


Pasto ad un ristorante economico 2,65€
Pasto per due persone ad un ristorante di fascia media 26,50€


1 Litro di latte 0,90€
12 Uova 1,51€
1 Kg. di mele 1,75€
1 Kg. di patate 0,89€


1 Biglietto di sola andata (trasporto locale) 0,26€


Utilità basic (elettricità, riscaldamento, acqua, immondizia) 40,41€
Appartamento (3 camere da letto) nel centro della città 582 €


3) IL CLIMA

L’Ecuador vanta un clima tropicale, ma leggermente diverso da quello che tutti conosciamo. In generale, possiamo dire che le temperature calde che il Paese offre, non cambiano molto durante l’anno, quindi le 4 stagioni che noi europei conosciamo, passano inosservate.

L’unico cambiamento stagionale è, tuttavia, quello delle precipitazioni. Il Paese, infatti, si trova in una posizione molto favorevole, ossia sulla pancia del pianeta Terra.

Praticamente la linea equatoriale che divide il pianeta tra l’emisfero settentrionale e quello meridionale è a soli 24 km dalla capitale Quito.

Inoltre, poiché le Ande attraversano verticalmente il Paese come una spina dorsale, le temperature cambiano drasticamente passando dagli altipiani alla costa e dalla costa alla foresta pluviale. Detto questo, in Ecuador esiste una stagione secca che dura da giugno ad agosto e che coincide con la nostra estate mentre agli inizi
di settembre iniziano le piogge che terminano a metà dicembre.


– CONTRO –

1) LA BUROCRAZIA

Burocrazia, pazienza e tolleranza sono le tre parole che non devi dimenticare mai se hai deciso di vivere in Ecuador. Qui le cose si muovono molto lentamente e la burocrazia è ai massimi livelli.

Se in Italia è necessaria una telefonata per risolvere un problema, in Ecuador, la stessa telefonata potrebbe durare anche una settimana.

Se hai una serie di problemi da risolvere, ti suggerisco di concentrarti solamente su uno alla volta e avere molta pazienza.

2) I CANI RANDAGI

Uno dei principali problemi del Paese è dovuto dal numero impressionante di cani randagi che circolano in quasi tutte le più grandi città. Qui i cani non sono ben nutriti e tendono a vagare per le strade in branco.

Si infilano nei sacchetti della spazzatura che sono stati predisposti per la raccolta e mangiano tutto quello che riescono a trovare. Inoltre, se sei un amante degli animali, molte volte potrebbe essere difficile vedere le pessime condizioni in cui vivono alcuni cuccioli.

Prima di passare al prossimo paese, ti faccio un po’ di domande:

  1. Sai cosa vuol dire avere la propria pensione detassata?
  2. E sapresti come fare?
  3. A chi rivolgerti?
  4. E quali documenti occorrerebbero?
  5. E chi ne ha diritto?

Se non sai rispondere a queste domande, allora ti consiglio di scaricare immediatamente l’unica guida italiana creata appositamente per i pensionati: “LA GRANDE GUIDA PER I PENSIONATI ALL’ESTERO”.

In questo manuale troverai:

  1. Istruzioni su come ottenere la tua pensione detassata all’estero
  2. Indicazioni su tassazione, sanità e burocrazia
  3. Approfondimenti su i passi da seguire per un trasferimento consapevole

Vuoi sapere come acquistarla? Allora clicca qui sotto:

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4) BULGARIA

La Bulgaria è divenuta una delle mete più inflazionate per i pensionati italiani e la loro comunità è in continua crescita.

Con una pensione di 800 euro al mese qui si può vivere bene, in una bella casa, con un’auto (l’assicurazione costa un terzo rispetto all’Italia), e moltissimi svaghi.

Il clima non si discosta molto da quello delle nostre regioni settentrionali. Il sistema sanitario è buono, dà diritto al medico di base gratuito e copre alcune spese mediche. I farmaci, invece, sono a pagamento, ma il loro prezzo è comunque più basso e conveniente che in Italia.

Ad esempio, in questi ultimi anni, molti italiani vanno in Bulgaria per le cure odontoiatriche (anche in Croazia e Turchia) che non potrebbero altrimenti permettersi nel nostro paese.

In generale il costo della vita è il maggior vantaggio della Bulgaria, soprattutto per ciò che riguarda i beni alimentari, l’elettricità (0,11 euro per Kw/ora), gli affitti, i trasporti (un biglietto urbano costa 0,50 euro) e le opportunità di svago (una pizza con bevanda nella capitale costa 4 euro) e altri servizi come ad esempio parrucchieri ed estetiste costano fino a 6 volte di meno che in Italia.

Che dire, non credevo a ciò che stavo scrivendo quindi ho fatto le valigie e sono partito per Sofia

 

Dopodiché, sono tornato in Italia e dopo appena due mesi dopo sono partito per Plovdiv

 

Leggi anche:

Inoltre, se hai deciso di partire per la Bulgaria, non dimenticare di scaricare la mia guida intitolata “Domani me ne vado in Bulgaria”.

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5) MALAYSIA

Al 5° posto della classifica c’è la Malesia, un Paese del Sudest asiatico, che occupa parte della penisola malese e dell’isola del Borneo. È conosciuta per le sue spiagge, per le sue foreste pluviali e per il legame della sua cultura con quella cinese, quella indiana e quella europea.

La capitale, Kuala Lumpur, è un mix di culture che, nonostante tutto, riescono ancora a convivere insieme. In termini religiosi, solitamente, vale quanto segue: gli indigeni malesi sono musulmani, i malesi indiani sono indù, mentre i malesi cinesi sono buddisti.

Se a questo panorama riesci ad aggiungere anche tutti gli Expat cristiani che sono arrivati qui nel corso degli ultimi anni, riuscirai a comprendere il melting pot che si è creato in questo affascinante Paese.

Vivere-a-Kuala-Lampur Vivere in Malesia

La Malesia è uno dei pochi Paesi del Sud-Est asiatico che ha istituito un programma speciale volto ad attrarre i pensionati di tutto il mondo. Con il programma Malesia My Second Home (MM2H) infatti, gli stranieri hanno la possibilità di ottenere un Visto per un periodo di 10 anni.

I candidati dovranno dimostrare di potersi sostenere economicamente (senza lavorare) soddisfacendo determinati requisiti minimi di liquidità e di reddito mensile e trasferendo un deposito fisso presso una banca Malesiana per tutta la durata del loro soggiorno in Malesia.

Ci sono un bel po’ di scartoffie da valutare e da firmare, ma è relativamente semplice. Un buon suggerimento è quello di contattare una persona che possa assisterti nell’iscrizione.

Una volta ottenuto il timbro dei 10 anni sul tuo passaporto, sarai libero di uscire ed entrare liberamente dalla Malesia. Inoltre, tutti i fondi che arrivano sono esentasse, comprese le pensioni e i proventi degli investimenti dall’estero.

A condizione, però, che non si generi alcun reddito in Malesia.

Il governo malese, infatti, non vuole che gli stranieri tolgano lavoro ai malesiani, quindi coloro che usufruiscono del MM2H non hanno il permesso di lavorare.

È permesso il lavoro part-time, ma solo in determinate circostanze. Puoi trovare tutti i dettagli sul sito ufficiale dell’MM2H. Inoltre, se decidi di trasferirti in Malesia da Pensionato, ti suggerisco di contattare immediatamente l’Ambasciata della Malesia del tuo Paese d’origine per accertarti dei documenti necessari per il trasferimento.

Bene, fatta questa doverosa premessa, entriamo nel vivo di questo paragrafo e scopriamo insieme quali sono i pro e i contro del trasferirsi in Malesia.


– PRO –

1) IL COSTO DELLA VITA

Il costo della vita in Malesia è relativamente basso rispetto ai paesi vicini, come Singapore o la Thailandia. Ad esempio, la principale discrepanza nei prezzi è evidente quando si acquistano articoli come le sigarette, gli alcolici o gli articoli di lusso, in quanto la Malaysia applica un’imposta sulle vendite più elevata su questi articoli.

Ecco una lista dettagliata dei principali costi a Kuala Lumpur:


Pasto ad un ristorante economico 2,11€
Pasto per due persone ad un ristorante di fascia media 12,66€


1 Litro di latte 1,40€
12 Uova 1,23€
1 Kg. di mele 1,86€
1 Kg. di patate 0,69€


1 Biglietto di sola andata (trasporto locale) 0,53€


Utilità basic (elettricità, riscaldamento, acqua, immondizia) 40,96€
Appartamento (3 camere da letto) nel centro della città 522,54 €


2) IL CIBO
La Malesia vanta un cibo davvero straordinario.

Dalle bancarelle a buon mercato fino ai lussuosi ristoranti fusion, ce n’è davvero per tutti i gusti. Spesso la carne di maiale non è presente nel menu, ma sono disponibili quasi tutte le altre proteine animali, incluso il pene del toro.

Penang, situata a nord ovest del Paese, è considerata la capitale gastronomica della Malesia e mette in mostra le influenze che arrivano dall’India, dalla Cina e dalla Thailandia.

3) LA SANITÀ
Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’assistenza sanitaria nazionale, la Malaysia è classificata al 50° posto. Certo, nulla a vedere con l’Italia che quest’anno si è classificata al quarto posto dopo Hong Kong, Singapore e Spagna.

Tuttavia, la qualità e lo standard delle cure mediche in Malesia è molto alta, poiché la maggior parte degli ospedali è ben attrezzata e il personale competente e istruito.

Grazie alle sue strutture di livello mondiale, ai professionisti medici di formazione internazionale e ai suoi servizi a prezzi accessibili, Kuala Lumpur è diventata anche una destinazione turistica medica molto famosa.


– CONTRO –

1) IL CLIMA

La Malesia gode di un clima tropicale, quindi caratterizzato da elevate temperature durante tutto l’arco dell’anno.
Neppure nei mesi più freddi, dicembre e gennaio, la temperatura scende al di sotto dei 15°.

Altra caratteristica è l’elevata umidità, che in alcune parti del Paese può arrivare anche al 90%. Clima tropicale significa anche che ci sono estreme precipitazioni legate al fenomeno dei monsoni.

In generale, in Malaysia, esiste una stagione secca (da giugno a settembre) e una stagione piovosa (da dicembre a marzo). Le regioni occidentali e settentrionali del Paese hanno il maggior numero di precipitazioni, poiché le nubi monsoniche in movimento verso nord e verso ovest diventano molto più umide appena raggiungono le regioni più lontane.

Un altro fattore da non sottovalutare è quello dei tifoni che, a volte, possono colpire la Malesia da luglio a metà novembre e possono causare gravi danni, inondazioni ed erosione del suolo.

Tuttavia, spostarsi e viaggiare durante la stagione monsonica è piuttosto divertente e ti dà l’opportunità di vedere la Malesia in una luce diversa, ma non per questo meno bella.

2) I RIFIUTI

Lo so, per molte persone il problema dei rifiuti nei Paesi del sudest asiatico può essere davvero insormontabile.
Ad oggi, in Malesia, la pratica più comune è quella di smaltire i propri rifiuti nei fiumi o nei boschi.

Altri sono più propensi a gettare i rifiuti nelle strade durante la guida perché sono più preoccupati di tenere i loro veicoli in ordine piuttosto che la pulizia delle aree pubbliche.

Le strade piene di spazzatura influenzano negativamente la dignità di questo Paese. La pulizia e il decoro infatti, sono una forza importante per attrarre i turisti stranieri.

3) GUIDARE IN MALESIA

Guidare in Malesia può essere davvero frustrante, specialmente se si proviene da paesi occidentali e ci si confronta con le esperienze precedenti.

Dal momento che la Malaysia era una colonia britannica, i malesiani seguono il sistema britannico della guida sul lato sinistro della strada, ma questo non significa che i guidatori malesi seguano anche le regole del codice stradale britannico.

Qui, la regola più importante è che devi arrivare a destinazione davanti all’auto che hai di fronte!!! Questa è la regola sacrosanta della guida in Malesia. Tutte le altre regole sono sottomesse a questa. 😉





6) MESSICO

Il Messico è situato tra gli Stati Uniti e l’America Centrale ed è conosciuto per le spiagge affacciate sul Pacifico e sul Golfo del Messico, oltre che per il paesaggio variegato, che comprende montagne, deserti e tantissime giungle.

Se decidi di trasferirti in Messico, potrai scegliere di vivere tra due opzioni ben distinte:

  • Potrai vivere in una comunità in cui vivono molti altri pensionati provenienti da ogni parte del mondo, persone che potrebbero fornirti del supporto e compagnia, e vivere in luoghi o zone residenziali progettate per vivere lontano da casa
  • Oppure potresti scegliere di vivere in una comunità messicana locale, il che significa che i servizi e le strutture saranno quelle disponibili per i locali (in molti posti sono eccellenti) e dovrai fare uno sforzo maggiore in termini di lingua e integrazione

La scelta è personale e può dipendere soprattutto da quanto conosci bene il Messico e da quali sono le tue priorità in termini di stile di vita e di attività a cui intendi partecipare.

Bisogna ammettere che è piuttosto difficile vivere in Messico se non parli spagnolo. Vivere vicino ad una comunità di residenti stranieri ti fornirà una rete di supporto immediata e ci saranno persone che potranno aiutarti, soprattutto nel primo periodo.

Alcune persone, ad esempio, iniziano vivendo in una comunità di residenti stranieri e in seguito si trasferiscono in una comunità messicana locale.

I messicani sono persone socievoli e calorose: ti faranno sentire subito a casa, e se sei disposto a farlo, ti adotteranno nella loro comunità locale.

A te la scelta.

La vita in Messico può essere molto conveniente. In generale, si può vivere molto bene con circa il 40% di quello che ti costa l’Italia. Qui molte coppie di pensionati vivono una vita molto agiata con circa 2.000€ al mese, tutto compreso.

La vita lungo le coste del Pacifico, del Golfo o dei Caraibi costa più della vita nell’entroterra, come avviene in tutti i paesi delimitati dal mare.

Dalla Bassa California alla splendida costa del Pacifico, dagli altopiani centrali fino alla zona della costa caraibica… gli Expat di tutto il mondo hanno costruito i loro nidi di pensionamento in questa vasta e meravigliosa nazione.

Molti si sono riuniti in alcuni luoghi privilegiati come Puerto Vallarta, la Baja del sud, la regione del Lago Chapala e le città coloniali come Mérida e San Miguel de Allende.

Altri, preferendo un’esperienza più tropicale, si sono stabiliti lungo la costa caraibica da Cancún a sud a Tulum, una zona conosciuta come la Riviera Maya.

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Per andare in Messico da pensionato, dovrai richiedere un visto “Immigrante rentista”, ovvero il visto FM2 presso l’ambasciata o il consolato messicano in Italia.

Questo visto ti darà diritto a soggiornare per un periodo illimitato in Messico, a condizione che tu non svolga nessun lavoro.

I documenti necessari sono:

  • Domanda per la richiesta del visto debitamente compilata e firmata
  • Un passaporto valido
  • Una fotocopia delle prime due pagine del tuo passaporto
  • Due foto formato tessera
  • Una prova dei tuoi fondi (gli ultimi tre estratti conto e una carta intestata ufficiale della tua banca che dichiara che ricevi una pensione mensile di almeno 1500€)
  • Prova della pensione del tuo paese d’origine
  • Prova delle tasse applicate

Inoltre, gli stranieri che desiderano andare in Messico con lo status di pensionati per un breve periodo possono richiedere un “Visitante rentista”, cioè il permesso FM3. Questo permesso può essere rinnovato ogni anno per un massimo di quattro anni.

I documenti da presentare all’ambasciata o al consolato messicano nel tuo paese d’origine sono:

  • Una lettera di richiesta che menziona la tua motivazione a trasferirti in Messico
  • La richiesta per il permesso FM3, insieme al tuo indirizzo di residenza e la data di arrivo prevista in Messico
  • Una prova della tua pensione più le tasse applicate
  • Un passaporto valido
  • Quattro foto di identità in formato passaporto

Se decidi di trasferirti in Messico da Pensionato ti suggerisco comunque di contattare immediatamente l’Ambasciata Messicana per accertarti dei documenti da richiedere.

Bene, fatta questa premessa, entriamo nel vivo di questo paragrafo e vediamo insieme quali sono i pro e quali i contro di questo Paese.


– PRO –

1) IL CLIMA

Il Messico è un grande paese che offre climi diversi, a seconda di dove si vive. Generalmente la costa occidentale e gli altopiani centro-settentrionali vantano un clima molto arido mentre, le catene montuose e gli altopiani meridionali, sono molto piovosi.

La temperatura aumenta gradualmente da nord a sud, al punto che la parte più meridionale del Paese, gode di un clima tropicale.

Anche l’altitudine gioca un ruolo importante: ci sono molte città situate in alta quota, inclusa la capitale, che hanno un clima più fresco.

Durante l’inverno, il vento freddo proveniente dagli Stati Uniti, riesce ad abbassare bruscamente la temperatura, specialmente nel centro nord.

A causa di questo vento, le aree settentrionali possono sperimentare temperature molto più basse rispetto al sud del Paese. Unico neo da non sottovalutare è l’arrivo degli uragani che colpiscono principalmente la costa.

Fortunatamente, il loro arrivo può essere rilevato anche una settimana prima. In questo modo, avrai tutto il tempo di prepararti per lasciare la zona colpita. Dal 1955 ad oggi, il Messico è stato colpito da 12 uragani, uno ogni 3/4 anni.

2) IL COSTO DELLA VITA

Il Messico è un Paese molto conveniente, ma le banche e i servizi di scambio di denaro sono ancora selvaggiamente incoerenti. Per ottenere il tasso di cambio reale, ti suggerisco di utilizzare un convertitore di valute online oppure utilizzare Transferwise.

TransferWise è il nuovo modo per convertire denaro e inviarlo all’estero.

L’idea è molto semplice.

Le banche hanno trattato le persone ingiustamente per tantissimi anni.

Ti fanno pagare commissioni elevate per convertire il denaro in un’altra valuta, inoltre nascondono ulteriori commissioni offrendo tassi di cambio sleali.

TransferWise ha trovato un modo molto semplice per bypassare le banche ed effettuare trasferimenti internazionali di denaro in modo trasparente ed equo.

Il prezzo è chiaro, il tasso di cambio è quello reale, la commissione è facile da individuare, e dulcis in fundo, costa fino a dieci volte in meno rispetto alla banca.

Se vuoi saperne di più, ti suggerisco di andare a leggere questo articolo.

Ecco una lista dettagliata dei principali costi a Città del Messico:


Pasto ad un ristorante economico 6,43€
Pasto per due persone ad un ristorante di fascia media 29,99€


1 Litro di latte 0,96€
12 Uova 1,41€
1 Kg. di mele 1,79€
1 Kg. di patate 1,06€


1 Biglietto di sola andata (trasporto locale) 0,26€


Utilità basic (elettricità, riscaldamento, acqua, immondizia) 38,92€
Appartamento (3 camere da letto) nel centro della città 1.151,55 €


3) L’ASSISTENZA SANITARIA

L’assistenza sanitaria in Messico è molto buona… in molte città addirittura eccellente.

La maggior parte dei medici che risiedono in Messico infatti, ha ricevuto la propria formazione negli Stati Uniti o in Europa.

Ogni città medio-grande del Messico vanta almeno un ospedale di primo ordine. E il grande vantaggio è che il costo dell’assistenza è generalmente pari a metà o meno di quello che potresti aspettarti di pagare in Italia.

Lo stesso vale per i farmaci con obbligo di prescrizione medica.

I farmaci da prescrizione prodotti in Messico, costano, in media, circa il 50% in meno dei farmaci prodotti in Italia. Naturalmente, i costi dell’assistenza sanitaria variano a seconda del medico, dell’ospedale e della gravità della condizione.

In media, una visita con dei medici specialisti costa dai 350 ai 500 pesos (circa 40€). Un pernottamento in una stanza d’ospedale privata ti costerà invece, meno di 100€.

Una visita dal dentista per la pulizia dei denti ti costerà, infine, circa 28€.


– CONTRO –

1) LA CRIMINALITÀ
La criminalità è senza dubbio una delle preoccupazioni più urgenti per il Messico dal momento che il narcotraffico svolge un ruolo importante nel flusso di cocaina, eroina e marijuana che transitano tra l’America Latina e gli Stati Uniti.

Il narcotraffico ha portato alla corruzione e alla criminalità organizzata in quasi tutto il Messico.

Le città più colpite da questa tremenda piaga sono Tijuana, Ciudad Juarez, la Baja California, Durango, Sinaloa, Guerrero, Chihuahua, Michoacàn, Tamaulipas e Nuevo Leòn.

Ecco una mappa dei principali cartelli messicani:

cartelli-messicani

2) LA POVERTÀ
Alcuni giorni fa stavo leggendo un articolo di EL PAIS che affermava che nel Messico ci sono circa 55 milioni di poveri. Il giornale ha pubblicato uno studio del Coneval (il consiglio nazionale per la valutazione politica dello Sviluppo Sociale) che dichiarava che circa 38 milioni vivono nelle città mentre il resto, circa 17 milioni, vivono nelle campagne.

Gli Stati più colpiti sono il Chiapas, Guerrero e Puebla. Nonostante la considerevole povertà, ci sono alcune cose che il Paese può intraprendere per aiutare i più sfortunati.

Il governo, infatti, potrebbe concentrarsi su alcune leggi che riescano a garantire che la crescita economica avvantaggi i più disperati.

Inoltre, si potrebbero attuare dei seri provvedimenti per perseguire una volta per tutte i cartelli della droga. Certo, tutto questo è più facile a dirsi che a farsi, ma con queste cose in mente, il Messico potrebbe davvero ridurre la povertà nel Paese.

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7) COSTA RICA

Il Costa Rica è un Paese dell’America Centrale situato nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, e confinante a Nord con il Nicaragua, a sud con Panama e a est con il Mar dei Caraibi.

Quando si parla del Costa Rica vengono in mente i suoi 200 vulcani attivi, le sue ripide pendici montuose, le sue meravigliose spiagge tropicali e i suoi ettari di foreste pluviali primarie e secondarie.

Montagne, paludi, fiumi impetuosi e fragorose cascate. Un mix di differenti tipi di vegetazione che fanno del Costa Rica uno dei migliori Paesi al mondo, dove potersi trasferire per vivere da pensionato.

Ogni anno, infatti, migliaia di Expat provenienti da ogni parte della terra, decidono di trasferirsi in questo Paese per godere della Pura Vida che il Paese offre.

Che siano pensionati, surfisti, amanti della natura, giovani famiglie o persone che desiderano semplicemente una vita più semplice e solare, i Ticos (come vengono chiamati i cittadini del Costa Rica) li accolgono a braccia aperte.

Ma partiamo dall’inizio, e scopriamo insieme come trasferirsi in questo Paese, da pensionati.

Il Costa Rica, infatti, non è un Paese povero come la maggioranza dei Paesi situati nell’America Centrale. Il Costa Rica è un Paese sicuro, stabile e con un’economia in via di sviluppo. Definita come la Svizzera dell’America Centrale, il Paese è anche noto per la sua sicurezza, la sua neutralità e il suo sistema bancario.

Vivere-in-Costa-RicaPensionati-in-Costa-Rica

In Costa Rica troverai un alto tenore di vita molto differente da quello a cui sei abituato in Italia. Quanto ti costringerà ad adattarti, ovviamente, dipende solo da te. Molti pensionati riferiscono di vivere comodamente con un budget che oscilla tra i 1800€ e i 3000€ al mese.

Gli affitti vanno dai 300€ ai 600€ al mese per una casa piccola fino ai 1500€ al mese per una casa molto grande con ampio cortile.

Hai bisogno di elettrodomestici moderni?

Di una connessione Internet ad alta velocità?

Tv via cavo e satellitare?

Il Costa Rica gode di servizi e di infrastrutture in grado di soddisfare ogni tua esigenza. E poiché il costo del lavoro è molto basso, potresti essere in grado anche di utilizzare un aiuto domestico che ti consentirà di
migliorare la qualità della vita.

Il costo medio per vivere in Costa Rica ammonta a circa € 1.500 al mese o a $ 18.000 all’anno per un pensionato individuale. Il costo viene generalmente indicato in un intervallo tra i 1300€ e i 1700€. Se tu e il tuo coniuge volete andare in pensione insieme, potete farlo facilmente con circa 2500€ al mese.

Questo include l’alloggio, i trasporti, le cure mediche e il cibo.

Se hai deciso di trasferirti in Costa Rica da pensionato, potrai scegliere tra tre opzioni:

  • La prima è quella di iscriversi al programma Pensionado, creato appositamente per i pensionati di tutto il mondo. Per qualificarti, avrai bisogno di un reddito mensile di almeno 1000€ al mese proveniente da una pensione o da un fondo pensione. Dovrai dunque trasferire questi fondi presso un conto bancario del Costa Rica e cambiarli in valuta locale
  • La seconda opzione, invece, è quella denominata Rentista. Per qualificarti dovrai fornire la prova di un saldo bancario di almeno 60000€ e un reddito mensile di €2500 per almeno 2 anni. Anche qui, dovrai trasferire i fondi in una banca del Costa Rica per poterli poi prelevare e spenderli
  • La terza opzione è legata al programma Inversionista. Questa opzione richiede di investire almeno 200000€ in una proprietà approvata legalmente dal governo costaricano

Per ottenere un Visto Pensionado, sarà necessario, innanzitutto, fornire un certificato di reddito che dimostri l’ammontare della tua pensione. Il Costa Rica richiede anche un certificato di nascita, un certificato di matrimonio e un certificato di buona condotta redatto da parte della polizia del tuo Paese.

Questo certificato attesta che sei un cittadino rispettoso della legge e che non rappresenti una minaccia per coloro che vivono in Costa Rica.

Bene, fatta questa premessa, scopriamo insieme quali sono i pro e i contro di questo Paese.


– PRO –

1) IL COSTO DELLA VITA

La maggior parte degli Expat che vivono in Costa Rica, spendono molto meno denaro rispetto a quanto ne spendevano nel proprio Paese d’origine.

Una singola persona può vivere molto bene con un reddito che va dai 1400€ ai 1700€ al mese. Tuttavia, molte coppie di pensionati, vivono bene con 2000€ al mese. Queste cifre includono i trasporti, le cure mediche, le utenze, il cibo e l’intrattenimento.

Ecco una lista dettagliata dei principali costi a San Josè:


Pasto ad un ristorante economico 6,16€
Pasto per due persone ad un ristorante di fascia media 34,23€


1 Litro di latte 1,14€
12 Uova 2,10€
1 Kg. di mele 3,22€
1 Kg. di patate 1,54€


1 Biglietto di sola andata (trasporto locale) 0,68€


Utilità basic (elettricità, riscaldamento, acqua, immondizia) 56,54€
Appartamento (3 camere da letto) nel centro della città 706,06 €


2) L’ASSISTENZA SANITARIA

Il Costa Rica gode di uno dei migliori servizi sanitari di tutta l’America Latina. Esistono due sistemi di Assistenza Sanitaria a cui si può accedere: il sistema sanitario universale gestito dal governo (Caja Costarricense de Seguro Social, noto come Caja) e il sistema privato.

Entrambi i sistemi vengono regolarmente aggiornati ed offrono delle ottime infrastrutture, nuove attrezzature e uno staff da invidiare anche nei Paesi più civilizzati del mondo. Molti medici, soprattutto quelli che operano negli studi privati, parlano un ottimo Inglese ed hanno ricevuto una formazione in Europa, in Canada o negli Stati Uniti.

In Costa Rica, la maggior parte degli Expat, usufruiscono di tre ospedali: l’Ospedale CIMA di Escazù, la Clinica Bìblica di San Josè e l’Ospedale La Catòlica di San Jose-Guadalupe.

3) LA STABILITÀ POLITICA

Il Costa Rica si è distinto per moltissimo tempo per la sua stabilità politica e per la sua neutralità. Secondo il Dipartimento di Stato americano infatti, il governo costaricano eccelle per il suo sistema fatto di controlli e di bilanci costituzionali.

Sul palcoscenico internazionale, il Paese è ben considerato per la sua difesa dell’ambiente, per i suoi diritti umani e per la pace in tutta la regione. Basti pensare che dal 1948, il governo non gode di nessun tipo di esercito.

8) SENEGAL

 

Il Senegal, ufficialmente Repubblica del Senegal (in francese République du Sénégal, in wolof: Réewum Senegaal) è un paese dell’Africa occidentale con capitale Dakar.

Altre città meno note sono: Touba, St.Louis, Mbour, Tambacounda, Ziginchor, Saly, Ngaparou,Thies, Kaolak.

Il Senegal offre uno scenario naturalistico meraviglioso ed è uno dei paesi più soleggiati del mondo.

Il clima si può descrivere con due stagioni:

  • Una stagione delle piogge, da giugno a ottobre, con precipitazioni più abbondanti a sud che a nord
  • Una stagione secca, da novembre a maggio, con temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi e variazioni importanti tra il litorale e il centro del paese

Il Senegal sta vivendo un’economia in forte sviluppo che permette di poter pensare a una vita più che decorosa con poche risorse.

Si può scegliere una abitazione del tipo villino con piscina e guardiano 24h/24h, in residence vicino al mare o appartamento sulla costa, con un costo d’affitto molto inferiore rispetto a quello italiano.

Il territorio è in gran parte pianeggiante e presenta pochi rilievi montuosi di origine vulcanica che formano le isole di Capo Verde. A nord le coste sono basse, mentre a sud sono costellate di lagune.

La patente di guida europea è valida anche in Senegal!!

Le donne sono libere di vestirsi come vogliono, secondo il buon senso di una società civile e laica. Il popolo senegalese è estremamente ospitale e tollerante e tengono molto al rispetto per gli anziani.

La criminalità non esiste. A livello di efficienza e di cultura scientifica siamo al pari dell’Europa visto che gli ospedali hanno personale che per lo più ha studiato in Francia, in Canada e in Belgio.

Le strutture sanitarie invece non sono certo pari all’Europa, anche se a Dakar e nelle città principali esistono ospedali e cliniche di eccellenza.

In Senegal il saluto è un segno di cortesia e di considerazione molto importante. Se conosci già la persona che stai salutando ricorda di chiedergli sempre notizie della sua famiglia.

Evita, per esempio, di chiedere indicazioni senza salutare!

Ti aiuto con due termini base:

  • SALAAMAALEKUM che significa “Buongiorno”, a cui si risponde MAALEKUM SALAAM.
  • NA NGA DEF? significa “Come stai?”
  • MAA NGI FI REK invece significa “Sto bene!”

Un’altra curiosità: se vuoi rifiutare qualcosa, non dire mai “No” (DEEDEET) ma ricorda di dire “Grazie” (JEREJEF)! 😉

La Petite Côte è la costa a sud di Dakar, tra la penisola di Capo Verde e il delta dei fiumi Sine e Saloum.

È la zona più consigliata per il tuo trasferimento, sia per il clima che per le favorevoli condizioni ambientali e sociali. Protetta dalla penisola di Capo Verde, che la ripara dalle correnti oceaniche, la Petite Côte gode di un clima piacevole e di un mare tranquillo, adatto alla balneazione, ed è una delle principali mete turistiche del paese, frequentata anche da facoltosi cittadini francesi e albanesi.

I centri principali della Petite Côte sono, da nord a sud:

  • Rufisque, città ricca di storia (l’antica Rufisco dell’epoca coloniale portoghese)
  • Toubab Dialo, piccolo villaggio popolato da lebou
  • Popenguine, villaggio situato su una falesia a picco sull’oceano
  • La Somone, ben conosciuta per la sua laguna
  • Saly, la più famosa stazione balneare del paese grazie a quattro chilometri di spiagge dalla sabbia dorata
  • M’bour, la più grande città della costa e la capitale del dipartimento omonimo
  • Mbodiène, sito propizio al bird-watching presso la piccola laguna
  • Ngazobil, sede di una missione cattolica fin dal XIX secolo
  • I villaggi gemelli di Joal-Fadiouth, che ospitano un cimitero misto di musulmani e cristiani e sono considerati un esempio di tolleranza religiosa

Ora però, fermiamoci un attimo! Prima di proseguire la lettura ti invito a vedere questo video che ti chiarirà le idee su quale considerazioni dovrai fare prima di trasferirti all’estero…

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9) PANAMA

Situata nel bel mezzo di due oceani, Panama è una nazione ricca di cultura, di storia, e di spiagge tropicali. Nel corso degli anni infatti, questo minuscolo Paese è diventato uno dei paradisi per il pensionamento più importanti al mondo.

La moneta è il Balboa, che prende il nome dall’esploratore spagnolo Vasco Nunez de Balboa ma, dal 1904, il Dollaro Statunitense è diventato la valuta ufficiale.

Del resto, la presenza degli Stati Uniti in questo Paese risale ai primi del 1900 e copre quasi tutto il secolo. Questo fatto ha avuto un impatto molto enorme su questo Paese ed è anche il motivo per cui ogni anno, migliaia di Expat e di pensionati che vogliono trasferirsi in America Latina, prendono in considerazione Panama.

Basta camminare tra le strade di Panama City per notare l’influenza degli Stati Uniti. Il centro della città, infatti, ha degli enormi centri commerciali di fascia alta, e l’inglese è ampiamente parlato, anche nelle città più piccole.


LE ATTIVITÀ DA NON PERDERE


Attenzione però: se decidi di vivere a Panama, ti consiglio vivamente di iniziare a studiare lo spagnolo poiché, la maggior parte delle persone con cui avrai a che fare durante il giorno, parla spagnolo.

Tuttavia, come in ogni Paese, ci sono dei pro e dei contro da valutare primi di trasferirsi.

Vediamoli insieme:


– PRO –

1) IL BASSO COSTO DELLA VITA

Quanto basso, chiaramente, dipende da te e dal tuo stile di vita. Un punto di partenza realistico per una coppia di pensionati potrebbe essere quello di circa 1800€ al mese per coprire le spese di alloggio e di soggiorno.

Ecco una lista dettagliata dei principali costi a Panama City:


Pasto ad un ristorante economico 7,03€
Pasto per due persone ad un ristorante di fascia media 43,96€


1 Litro di latte 1,34€
12 Uova 1,85€
1 Kg. di mele 3,33€
1 Kg. di patate 1,91€


1 Biglietto di sola andata (trasporto locale) 0,31€


Utilità basic (elettricità, riscaldamento, acqua, immondizia) 91,34€
Appartamento (3 camere da letto) nel centro della città 1.422,38 €


2) VISTI PER LA PENSIONE: I VANTAGGI

Panama offre dei benefici speciali per tutti i pensionati che decidono di trasferirsi in questo Paese. Il Visa Pensionado è disponibile per tutti gli over 18 che abbiano una rendita vitalizia o una previdenza sociale di almeno 1000$ al mese (le coppie sposate possono combinare i loro redditi per soddisfare il requisito).

Inoltre, se acquisti degli immobili del valore di 100000$ o più, il minimo mensile scende a 750$. Infine, grazie al Visa Pensionado avrai delle agevolazioni:

  • 25% di sconto sui voli (nazionali e internazionali)
  • 50% di sconto sull’intrattenimento
  • 30% di sconto sui mezzi pubblici
  • 25% di sconto sui ristoranti
  • 25% di utenze (elettriche, telefoniche e acqua)

3) LA SANITÀ

Nonostante Panama offra un sistema sanitario sia pubblico che privato, la maggioranza degli Expat preferisce usufruire di strutture private poiché, generalmente, queste forniscono servizi migliori.

Un piano di assicurazione sanitaria locale, per una coppia di 60 anni, costa circa 140€ al mese, tutto incluso. La maggior parte dei farmaci può essere acquistata anche senza prescrizione medica (ad eccezione degli antibiotici e di alcuni farmaci contro il dolore).

Se sei un pensionato residente inoltre, potrai usufruire anche di alcuni sconti sulle medicine e sui servizi sanitari.


– CONTRO –

1) LE MALATTIE

Sebbene la malattia più comune che potrebbe prenderti è la diarrea del viaggiatore, ci sono una serie di altre malattie di cui dovresti essere a conoscenza se decidi di andare a vivere a Panama.

Il sito del Ministero della Farnesina raccomanda a tutti i viaggiatori di restare aggiornati sui vaccini di routine (morbillo, parotite, rosolia, difterite, tetano, pertosse, varicella, poliomielite e influenza), oltre ai vaccini contro l’epatite A e il tifo.

A seconda di quanto tempo tu decida di rimanere, potresti avere anche bisogno dei vaccini contro l’epatite B, la malaria, la rabbia e, in casi più rari, la febbre gialla.

Inoltre, prima della partenza, ti suggerisco di informarti sul virus Zika. Ad oggi, a Panama, esiste un rischio di trasmissione di questo virus. L’infezione da Zika Virus è causata dal virus Zika (ZIKV) appartenente alla famiglia Flaviviridae.

Il virus viene trasmesso principalmente dalle zanzare infette durante l’alba o verso il tramonto. Nella maggior parte dei casi, l’infezione da virus Zika è asintomatica: le persone non mostrano sintomi.

Tuttavia, le persone con i sintomi, si ammalano solitamente 3-12 giorni dopo essere stati punti dalla zanzara infetta. I sintomi prevedono febbre leggera, mal di testa, dolori muscolari e articolari, nausea, vomito e malessere generale.

La maggior parte delle persone guarisce completamente dalla malattia entro 7 giorni. Non è disponibile alcun trattamento antivirale.

2) SERVIZI LENTI
Come in molti altri paesi dell’America Latina, la vita a Panama si muove ad un ritmo molto più lento rispetto a quello a cui potresti essere abituato.

Ad esempio, se hai fretta di ricevere un particolare servizio, tieni presente che chi ti assiste potrebbe non accorgersi dell’urgenza della situazione.

3) PERICOLOSITÀ DELLE STRADE
Nonostante le strade di Panama siano molto migliorate nel corso degli anni, la maggior parte degli Expat che vivono in questo Paese trova stressante guidare tra le strade panamensi. Le regole del traffico sono molto simili a quelle a cui siamo abituati, ma gli ingorghi e le buche possono rendere la guida molto insidiosa.

4) ASSENZA D’ACQUA
In qualsiasi città tu abbia deciso di vivere a Panama, dovrai cominciare a convivere con le occasionali interruzioni di corrente elettrica e acqua.

Alcuni quartieri di fascia alta hanno dei grandi serbatoi e dei generatori che ti aiuteranno nei momenti più difficili, ma nella maggior parte dei casi, dovrai riuscire a convivere con questo problema.

Prima di passare al prossimo Paese, non dimenticare di scaricare l’unica guida italiana creata appositamente per i pensionati: “LA GRANDE GUIDA PER I PENSIONATI ALL’ESTERO”.

In questo manuale troverai:

  1. Istruzioni su come ottenere la tua pensione detassata all’estero
  2. Indicazioni su tassazione, sanità e burocrazia
  3. Approfondimenti su i passi da seguire per un trasferimento consapevole

Vuoi sapere come acquistarla? Clicca sul pulsante qui sotto e segui le istruzioni…

pensionati-all'estero

 

10) THAILANDIA

Qui si sta formando una grande comunità italiana (10.000 italiani di cui quasi 200 pensionati nel 2014) che sceglie di vivere soprattutto sulle splendide isole (Phuket è la preferita) dove il clima è soleggiato e la popolazione thai molto gentile ed accogliente. Qui un affitto mensile costa mediamente 200 euro, un pasto 2,5 euro, le bollette 15 euro al mese e ci sono grossi sconti sull’acquisto delle case e sulle cure mediche.

Leggi anche:

11) FILIPPINE

Anche questo spettacolare arcipelago sta diventando una meta di molti pensionati (900 italiani si sono già trasferiti, di cui 185 pensionati) perché il costo della vita è molto basso rispetto al nostro.

Una bella casa in affitto (non proprio al centro di Manila), costa appena 100 euro magari con piscina, vicino ai campi da golf e alla spiaggia.

Con le Filippine ho terminato la mia lista sui paesi in cui andare se sei un pensionato all’estero.

E tu? In quale Paese ti sei trasferito? Scrivici la tua esperienza qui sotto nei commenti in modo di aiutare altri pensionati che vogliono fare il grande passo ma non trovano il coraggio….

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Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.

Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.

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Bene, ora siamo davvero pronti.

Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…

In bocca al lupo!

Francesco

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23 commenti su “PENSIONATI ITALIANI ALL’ESTERO: 11 PAESI IN CUI ANDARE A VIVERE”

  1. Aggiungerei la Serbia…. gente ospitale, buon cibo, costo della vita bassissimo e qualità delle prestazioni sanitarie, specie quelle ODONTOIATRICHE, a livello superiore rispetto all’Italia….

      1. Perché qualcuno non si occupa anche di Albania costo della vita un terzo dell’Italia buon clima è cosa più importante niente tasse sulla pensione ( per sempre ) non per dieci anni ( vedi Portogallo)

    1. Ciao Roberto,

      senz’altro nel prossimo periodo prenderò in considerazione anche l’Albania. E’ un paese in cui ho vissuto per lungo tempo e posso assolutamente affermare quanto dici in merito ai costi e ad una buona media qualità della vita che però, come in ogni paese dipende anche dalla città in cui vivi, oltre al vantaggio di trovarsi ad appena un’ora e mezza di volo dall’Italia.

      😉

        1. Francesco Menghini

          Ciao Ciro,
          la Thailandia porrà fine al suo decreto nazionale di emergenza COVID-19 (stato di emergenza) il 30 settembre 2022, poiché da questa data passerà alla fase post-pandemia. Accanto a questo, la CCSA ha annunciato una serie di misure generiche per i viaggiatori internazionali che entrano nel paese:

          – I viaggiatori non dovranno più mostrare i certificati di vaccinazione COVID-19 o i risultati dei test COVID-19 per l’ingresso
          – Anche coloro che sono stati infettati dal virus COVID-19, con sintomi lievi o assenti, e che non fanno parte del gruppo a rischio “609”, non dovranno più autoisolarsi . Sono invece incoraggiati a seguire rigorosamente le misure DMHT (distanziamento, indossare la maschera, lavaggio delle mani e controllo della temperatura) per cinque giorni.
          – L’ uso delle mascherine nelle aree affollate è ancora incoraggiato ma non più obbligatorio . Il grande pubblico è ancora invitato a seguire le misure DMHT durante il passaggio alla fase post-pandemia.
          La CCSA estenderà il periodo di soggiorno a 45 giorni per i viaggiatori provenienti da paesi/territori aventi diritto all’esenzione dal visto e a 30 giorni per quelli che hanno diritto a un visto all’arrivo. Questa sarà in vigore dal 1 ottobre 2022 al 31 marzo 2023.

      1. Ciao. In procinto di andare in pensione e valuto adesso varie ed eventuali possibilità di vita post-pensione all’estero. Ho lavorato in UK per un anno e mezzo, circa 6 anni fa. Ma non so come potrebbe essere ritornare a vivere in UK e se fosse possibile continuare a percepire serenamente la mia pensione Italiana. Sono un’ex INPDAP ma non so cosa significhi questo….in termini di ingiustizia….come scrivete Voi.
        Grazie per la gentile risposta

    1. Tra 4 anni vado in pensione e stavo valutando l’idea di andare a vivere all’estero, ma sono impiegata statale ex inpdap. C

      osa vuol dire che per gli ex inpdap è una fregatura?

      1. Ciao Liliana,

        semplicemente mentre per i pensionati INPS la detassazione della pensione è accordata per ciascun Paese con cui è in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, per i pensionati Ex INPDAP tale beneficio è ridotto solo a 3 o 4 Paesi tra cui Tunisia, Senegal, Australia.

        Un abbraccio
        Francesco

  2. In Svizzera per gli ex inpadap la tassazione non è zero? (anche se c’è l’obbligo all’assicurazione sanitaria e gli affitti sono cari?)

    1. Ciao Antonio,

      gli ex Inpap hanno un trattamento diverso rispetto agli ex INPS e la pensione è detassata solo in una stretta di Paesi tra cui non compare la Svizzera.

      Un abbraccio

    1. Ciao Giuseppe,

      come per molti altri paesi, anche con l’Ucraina l’Italia ha una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali che consente ai pensionati INPS residenti in Ucraina di vedere tassata la loro pensione secondo il locale regime fiscale.

      Un abbraccio
      Francesco

  3. ho trovato tutto molto interessante e le informazioni fornite sono molto professionali. Sto valutando di andare in pensione nel 2020 sono un ex Inpdap e vorrei sapere quali sono i 4 Paesi che mi consentirebbero di avere i vantaggi illustrati. Grazie

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