Dieci anni fa, i miei genitori decisero di voler dare un futuro migliore a noi figli perché quello che volevano era che noi ci potessimo realizzare senza dover essere raccomandati o essere sfruttati da terzi, come purtroppo il più delle volte succede in Italia.
Tutto ebbe inizio dieci anni fa quando, dopo tanti viaggi in giro per il mondo cercando un posto sicuro, atterrammo in Norvegia. Ovviamente non fu per nulla semplice trasferirsi in un altro Paese, lasciare le proprie abitudini alle spalle e ricominciare tutto da zero.
Avevo appena compiuto 15 anni quando, insieme alla mia famiglia, mi trasferii ad Arendal, una piccola cittadina norvegese sul versante meridionale del Paese.
A mio parere, la parte più difficile del trasferimento, è stata quella di fare nuove amicizie con i norvegesi. Il disagio più grande, infatti, è stato quello di non sapere e capire la lingua locale, anche perché i ragazzi, a quell’età, possono essere davvero cattivi con le parole…
…e come diciamo noi in Italia, le parole pesano come pietre!
Venivo spesso messa da parte perché ero considerata come la straniera, quella che non sapeva parlare il norvegese, quella che non si sarebbe mai integrata perché troppo timida e quella che veniva etichettata con la parola MAFIA perché di origine italiana.
Sono stati anni veramente duri in cui, oltre alla famiglia, non avevo nessuno con cui farmi forza. La mia famiglia è stata sicuramente la mia ancora, il mio punto di riferimento e credo che non li ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hanno fatto per me.
Grazie a loro sono riuscita a non buttarmi giù, a non farmi ferire dalle parole che i miei compagni di scuola dicevano sul mio conto e a farmi coraggio per perseguire i miei obiettivi.
Da quel momento in poi, il mio traguardo era quello di imparare il norvegese perché, una volta riuscita nel mio intento, sarei riuscita a capire meglio il sistema norvegese e a fare i primi passi per inserirmi nella cultura norvegese.
Dopo anni davvero difficili, però, la mia vita da expat in Norvegia cominciò a sorridermi quando, nel 2014, decisi di aprire il mio canale Youtube.
Un po’ per solitudine e un po’ per gioco, iniziai a creare dei contenuti ma non sapevo bene che video fare fino a quando i miei amici italiani cominciarono a farmi domande sul paese dove ero andata a vivere.
Più il tempo passava più la gente mi seguiva, gli iscritti crescevano di giorno in giorno e si appassionavano talmente tanto che volevano saperne sempre di più su questo paese scandinavo… E ammetto che mi sentii meno sola perché conobbi tanti expat che avevano vissuto la mia stessa esperienza.
Il 10 gennaio del 2020 ci fu la svolta. Mi arrivò una email dall’Ambasciata Italiana ad Oslo: ebbene si, i miei video divennero talmente virali che arrivarono anche sugli schermi dell’ambasciatore.
Questa è la magia di Youtube… che soddisfazione! Due anni dopo arrivai anche in Italia ed esattamente su RaiPlay.
Da allora la mia vita è cambiata. Mi sono fatta forza perché capii che oltre ad essere expat ero una persona che poteva cambiare il mondo con le sue parole. Mi sono imparata molto bene il norvegese così da permettermi d’iscrivermi al liceo dove mi sono diplomata nel 2018.
Oggi frequento l’Università e sono riuscita anche a comprare casa insieme alla mia famiglia. Lavoro, ho la mia indipendenza, ho tantissimi amici e viaggio ogni volta che ne ho la possibilità. Finalmente, dopo 10 anni di vita all’estero, posso dire con orgoglio: “Sono italiana, un’expat in Norvegia e ce l’ho fatta!”.
Ho voluto condividere questa storia per aiutare tutti quegli adolescenti che si sono dovuti trasferire in un altro paese lasciando la propria terra e le proprie abitudini per costruirsi un futuro migliore.
Sappiate che non siete soli!
I primi anni sono sempre i più difficili ma vi assicuro che con il tempo le cose si aggiusteranno. Un giorno ringrazierete il vostro passato e guarderete il futuro con più grinta e gioia.
Parola di Giulia!
(Il mio pensiero va a tutti gli expat in giro per il mondo e un ringraziamento speciale va anche a Francesco Menghini e ai suoi collaboratori per avermi dato l’opportunità di condividere un pezzo della della mia storia su Madre in Italy).
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Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.
Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.
Bene, ora siamo davvero pronti.
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In bocca al lupo!
Francesco