Ecco finalmente l’articolo che risponderà a tutti i tuoi dubbi sull’argomento: l’iscrizione all’AIRE e l’assistenza sanitaria.
E ti faccio subito una domanda?
Se vivi in Australia, vorresti che il tuo medico fosse in Australia o in Italia?
E se vivi in U.K, Francia, Brasile, USA, o in qualunque altro Paese?
Sembra una domanda banale, con una risposta scontata.
Ma non è così!
È una domanda provocatoria, perché apre il campo ad un mondo da esplorare, che inizia da due parole: AIRE e Sanità.
L’assistenza sanitaria è una necessità!
Ti auguro di non averne mai bisogno, ma è bene sapere come funziona e cosa fare.
Si, perché è importante sentirsi rassicurati, ovunque. E quindi vanno specificate un po’ di cose.
Se vivi all’estero o se hai intenzione di fare questa scelta, ecco per te un piccolo manuale pratico sul tema della Sanità!
È forse l’argomento che più terrorizza gli italiani all’estero, ed è forse anche la principale ragione che li trattiene dall’iscriversi all’AIRE: la paura della perdita dell’assistenza sanitaria italiana!
Quindi parto proprio da questo!
Ok? Iniziamo…
INIZIA DA QUI
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LA BUROCRAZIA
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- Come ottenere le agevolazioni fiscali per il rimpatrio in Italia
DOVE ANDARE A VIVERE
- Vivere in Bulgaria
- Vivere nei Paesi Bassi
- Vivere nel Regno Unito
- Vivere in Germania
- Vivere in Polonia
- Vivere in Portogallo
- Vivere in Spagna
L’AIRE E L’ASSISTENZA SANITARIA: COSA SONO?
Le distinzioni da fare sono due:
- Quali sono i cittadini italiani residenti all’estero (iscritti A.I.R.E) che hanno diritto all’assistenza sanitaria italiana?
- Quali sono i cittadini italiani residenti all’estero (iscritti A.I.R.E) che perdono l’assistenza sanitaria italiana?
Ti rispondo subito alla prima domanda, e ho deciso di schematizzartela:
Sono beneficiari dell’assistenza sanitaria italiana all’estero, in forma diretta o indiretta, le seguenti categorie:
- I dipendenti delle Amministrazioni Statali
- Il personale militare italiano, anche di leva, in servizio all’estero
- Il personale docente o non docente, di ruolo e non di ruolo, in servizio presso le Istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero
- Il personale degli Enti pubblici che lavora presso gli uffici degli Enti stessi all’estero
- Impiegati con rapporto di lavoro regolato a legge italiana, o con contributi previdenziali italiani
- Familiari che seguono il lavoratore all’estero
- Lavoratori residenti all’estero che hanno un rapporto di lavoro disciplinato dalla legge italiana per lo svolgimento dell’attività all’estero
- Religiosi del clero che svolgono attività all’estero
- Collaboratori familiari al servizio delle rappresentanze diplomatiche e consolari
- Lavoratori autonomi che svolgono all’estero un’attività lavorativa per periodi di tempo limitato
- Titolari di borse di studio presso Università o Fondazioni estere legalmente riconosciute
- Cittadini temporaneamente all’estero, titolari di pensione corrisposta dallo Stato o da Istituti Previdenziali italiani, che documentino attività lavorativa all’estero per conto dello Stato italiano
- Invalidi di guerra o per causa di servizio residenti all’estero
E per tutti gli altri cittadini Italiani residenti all’estero?
Premessa: vanno fatte le distinzioni a seconda dei casi, e ti ci accompagnerò per gradi.
Parto subito da una regola generale.
Ed è questa:
I cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero, con l’iscrizione all’AIRE, perdono il diritto all’assistenza sanitaria italiana.
Questo avviene automaticamente quando ci si iscrive all’AIRE e il Comune Italiano presso cui si era registrati (A.P.R) comunica alla ASL la nuova residenza estera.
Si, hai proprio capito bene!!!
Al momento in cui ti iscrivi all’AIRE perdi il diritto al medico di base!
Questo perché si presume che tu abbia necessità di un medico curante nel paese in cui risiedi!
Ecco la provocazione della mia domanda iniziale!
Ma oltre al medico di base, cosa altro perdi?
Perdi il diritto all’assistenza ospedaliera tramite mutua e all’acquisto dei medicinali dietro pagamento del ticket.
Certo, se vivi in Australia sarebbe impensabile che tu possa chiamare il tuo medico in Italia, e vada a comprare farmaci in Italia!
E in caso di rientro temporaneo in Italia?
Ti tranquillizzo, perché in questo caso, quando torni per un periodo in Italia, se sei iscritto all’AIRE o se sei titolare di una pensione italiana o emigrante, hai diritto all’assistenza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Ma fai attenzione: l’assistenza sanitaria è limitata alle prestazioni ospedaliere urgenti, per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco dell’anno (anche non continuativi) a condizione che tu non abbia una copertura assicurativa, pubblica o privata.
Ora mettiti bello comodo che voglio farti una serie di domande.
Tu devi solo provare rispondere…
Se non sai rispondere anche solo ad una di queste domande, significa che sei in pericolo.
Si, in pericolo con lo Stato Italiano!
Non preoccuparti, però!
Noi di Madre in Italy abbiamo deciso di aiutarti!
Come?
Pubblicando la guida che sta letteralmente spopolando tra gli Italiani all’estero e che garantisce una serie di soluzioni, in pochi e semplici passi.
Si, hai capito bene!
Con questa guida riuscirai a trovare le risposte alle tue tante domande e potrai ricominciare finalmente a dormire sonni tranquilli!
Curioso?
Bene, ora possiamo continuare con la lettura del nostro post!
Dicevamo che l’assistenza sanitaria per i cittadini italiani iscritti AIRE è limitata alle prestazioni ospedaliere urgenti, per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco dell’anno a condizione che tu non abbia una copertura assicurativa, pubblica o privata.
Cosa devi fare quindi?
Devi munirti anzitutto di una dichiarazione dello status di cittadino italiano residente all’estero.
Ti viene rilasciata dal Consolato Generale, oppure puoi fare un’autocertificazione.
Quindi, schematizzando le ultime informazioni, nota bene che:
Se sei residente all’estero, quando rientri temporaneamente in Italia hai diritto all’assistenza sanitaria erogata dal servizio sanitario nazionale italiano (SSN), ma con le seguenti limitazioni:
- L’assistenza è assicurata per un periodo massimo di novanta giorni nel corso dell’ anno solare
- L’assistenza è limitata alle sole prestazioni urgenti ospedaliere di malattia, infortunio e maternità
- L’assistenza specialistica è limitata alle visite ed accertamenti diagnostici nei presidi ed ambulatori pubblici
- L’assistenza ospedaliera è limitata alle prestazioni in forma diretta negli ospedali pubblici e strutture convenzionate
- I cittadini residente all’estero che desiderano ottenere le prestazioni sanitarie previste devono, all’arrivo in Italia, registrarsi presso l’ Azienda Sanitaria Locale di temporanea dimora
Detto questo però, siccome è necessario fare ordine, dopo aver chiarito la regola generale, bisogna entrare nel dettaglio!
Ecco dunque un altro schema!
Infatti, se sei residente all’estero, la seconda importante distinzione da fare è tra:
- Cittadini italiani residenti in Paesi dell’Unione Europea
- Cittadini italiani residenti in Paesi non appartenenti all’Unione Europea
E poi, se risiedi in un Paese fuori dall’Unione Europea, va specificata una ennesima distinzione tra:
- Residenti in Paesi con cui vige un accordo bilaterale con l’Italia
- Residenti in Paesi con cui non vige un accordo bilaterale con l’Italia
Fatta questa premessa, ti riassumo i casi da tenere d’occhio e nei quali ti accompagnerò passo passo.
Nota bene:
A) Se risiedi all’estero (iscritto A.I.R.E) ma sei un lavoratore italiano in distacco o un pensionato con pensione italiana (da distinguere se in un Paese dell’Unione Europea o extra U.E).
B) Se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese dell’Unione Europea.
C) Se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese fuori dall’Unione Europea con convenzione bilaterale con l’Italia.
D) Se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese fuori dall’Unione Europea, non in convenzione bilaterale con l’Italia.
Può sembrare complicato, ma ora ti spiego, caso per caso, come funziona l’assistenza sanitaria se risiedi all’estero, sei iscritto A.I.R.E, e rientri temporaneamente in Italia.
Quindi..
CASO A
Sei residente all’estero (iscritto A.I.R.E) ma sei un lavoratore Italiano in distacco oppure un pensionato che percepisce pensione italiana?
Attenzione!
Per “lavoratore italiano in distacco” si intende ad esempio il dipendente italiano che ha un contratto di lavoro in Italia e che percepisce lo stipendio in Italia, ma svolge la propria attività in un paese estero.
Ecco le cose che devi sapere:
- Se risiedi all’estero in un paese dell’UE, SEE e Svizzera e sei un lavoratore in distacco o pensionato, puoi usufruire della copertura sanitaria italiana, alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato estero in cui risiedi
- Devi richiedere alla ASL di ultima iscrizione in Italia il Modello S1. Questo modulo consente a te e ai tuoi familiari di usufruire dell’assistenza sanitaria all’estero. Al tuo arrivo nel paese ospitante, consegna il modulo S1 al servizio sanitario locale
- Se invece risiedi in uno Stato con il quale non è stipulata alcuna convenzione con l’Italia, e sei un lavoratore italiano in distacco, hai diritto al rimborso delle spese sanitarie sostenute nel paese in cui risiedi. Prima della partenza devi farti rilasciare dalla tua ASL l’attestato di diritto, dietro presentazione della documentazione di lavoro all’estero. Quindi dovrai anticipare le spese per le cure sanitarie e chiedere il rimborso allo Stato italiano tramite l’Ufficio consolare all’estero
- In caso di rientro temporaneo in Italia, se sei un lavoratore in distacco, puoi richiedere l’assistenza sanitaria da parte della ASL di ultima residenza. Hai diritto a tutte le prestazioni di assistenza, ad eccezione del medico di fiducia. Qualora il temporaneo rientro sia per periodi superiori a 30 giorni, puoi invece procedere alla reiscrizione temporanea nella lista degli assistiti del medico di medicina generale
Poche mosse quindi, e il gioco è fatto!
E se invece non sei un lavoratore Italiano in distacco all’estero?
Per certi aspetti le cose si complicano, per altri si semplificano…ed ora ti spiego perché!
CASO B
Cosa fare se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese dell’Unione Europea?
Te lo dico subito!
Attento a questo: Tutti i cittadini iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in Italia (SSN), hanno la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), che permette di accedere ai servizi sanitari nei Paesi dell’Unione Europea.
I paesi sono: l’Austria, il Belgio, la Bulgaria, Cipro, la Croazia, la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Grecia, l’Irlanda, la Lettonia, la Lituania, il Lussemburgo, Malta, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo, il Regno Unito, la Repubblica Ceca, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, la Spagna, la Svezia e l’Ungheria.
Oltre a questi ci sono anche i paesi dello Spazio Economico Europeo ossia l’Islanda, Liechtenstein, la Norvegia e, per finire, la Svizzera.
Quindi, tutti i cittadini di questi Paesi hanno la TEAM, e tu, se sei residente in Italia, hai quella italiana, giusto? SI!!!
Ma cos’è la TEAM?
Molto probabilmente è un tesserino che hai in tasca! Mi spiego: hai presente la tua tessera sanitaria nazionale italiana nella quale è indicato anche il tuo codice fiscale?
Prendila, guardala, girala!
Bene! Sul retro c’è la TEAM, la tessera sanitaria per l’assistenza all’estero!!! Il retro della Tessera Sanitaria infatti costituisce la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM).
E a cosa serve la TEAM?
Consente a tutti i cittadini dell’Unione Europea, che si trovino temporaneamente in un altro Stato Membro, l’accesso ai servizi sanitari del Paese ospite, alle stesse condizioni dei residenti.
Non male direi…
E la Tessera Europea di Assicurazione Malattia ha valore anche in caso di gravidanza e parto, e copre quelle prestazioni prima e dopo il parto, che sono considerate medicalmente necessarie.
È importante dire che nel caso in cui tu non abbia ricevuto la TEAM, puoi richiedere alla ASL il “Certificato Sostitutivo Provvisorio di Tessera Europea”.
Ora, abbiamo detto che hai la tua TEAM italiana che ti assicura assistenza sanitaria in altri Paesi dell’Unione Europea.
E cosa accade quando ti iscrivi all’A.I.R.E e trasferisci la tua residenza in un altro Paese dell’Unione Europea?
Ti dovrai iscrivere presso una cassa malattia dello Stato Estero in cui risiedi!
In questo modo avrai l’assistenza sanitaria completa del Paese in cui vivi. Ovviamente non potrai più utilizzare la TEAM italiana, ma sarà il Paese in cui risiedi a rilasciarti la nuova TEAM che sarà valida in tutti i paesi, compresa l’Italia.
Quando richiedi di iscriverti presso la Cassa malattia estera, ed ottenere l’assistenza sanitaria in un altro Paese dell’U.E, molto probabilmente ti verrà richiesto il Modello E104.
IL MODELLO E104: COS’È E COME FUNZIONA
È un modulo che serve a certificare i periodi di assicurazione sanitaria in Italia, in modo che la cassa malattia estera possa iscriverti a partire dalla data in cui termina la copertura assicurativa italiana.
Puoi richiedere il modello E104 (che in Italia sta venendo sostituito dal modello SEDS) alla tua ASL di provenienza.
Per intenderci, quando richiedi il modulo E104, in automatico ti viene revocato il medico di base e la tessera sanitaria italiana non ha più valore.
Generalmente questo avviene al momento dell’iscrizione all’AIRE che, come abbiamo già detto, fa perdere la copertura sanitaria italiana.
Quindi, quando rientri temporaneamente in Italia, devi presentare la TEAM rilasciata dall’Istituzione estera presso la quale sei assicurato.
Direi dunque che la TEAM semplifica molto le cose…
CASO C
Cosa accade se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese fuori dall’Unione Europea con convenzione bilaterale con l’Italia?
Primo passo:
I Paesi in cui è in vigore una convenzione bilaterale con l´Italia per l’assistenza sanitaria sono: l’Australia, il Brasile, la Serbia-Montenegro, Bosnia-Erzegovina, il Principato di Monaco – Montecarlo, la Repubblica di Macedonia, la Repubblica di San Marino, l’Argentina, Capo Verde, la Città del Vaticano e la Tunisia.
Se risiedi in uno di questi Paesi, perdi anche il diritto alla Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) che garantisce assistenza sanitaria negli Stati membri dell’UE.
E quando rientri in Italia?
Se risiedi in un Paese fuori dalla U.E con convenzione bilaterale con l’Italia, quando rientri per un periodo, puoi iscriverti temporaneamente all’ASL.
E ti specifico che:
- Se hai necessità di cure mediche che durino più di 30 gg, puoi richiedere la reiscrizione temporanea all’ASL con un’autocertificazione
- Se invece i giorni sono meno di 30 hai diritto a tutte le prestazioni sanitarie eccetto il medico di fiducia
- In caso d’emergenza per gravi malattie, puoi fare rientro in Italia, cancellarti dall’A.I.R.E. e riscriversi come residente nel Comune Italiano
Questo perché quando si parla di reiscrizione temporanea è sempre importante attestare il proprio stato di emigrato!
Ricordalo sempre!!! Ora ne parliamo…
CASO D
Cosa fare se sei residente (iscritto A.I.R.E) in un Paese fuori dall’Unione Europea, non in convenzione bilaterale con l’Italia?
Nota bene: Anche in questo caso, i cittadini italiani che trasferiscono la residenza in uno Stato con il quale non è in vigore alcuna convenzione con l’Italia, perdono il diritto all’assistenza sanitaria italiana, all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale (A.P.R) e dell’iscrizione all’AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto italiano in distacco.
Quando rientri in Italia, per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti è necessario presentare un attestato rilasciato dal Consolato competente che attesta lo stato di emigrato, oppure puoi sottoscrivere un atto di notorietà in cui dichiari, oltre al tuo stato di emigrato, anche che non sei in possesso di una copertura assicurativa pubblica o privata contro le malattie.
Al momento del rientro dall’estero, puoi provvedere all’iscrizione temporanea presso la ASL.
In particolare, se il periodo che trascorri in Italia è troppo breve per la reiscrizione nell’elenco del medico di fiducia, hai diritto all’assistenza medico-generica attraverso il sistema delle visite occasionali ed i servizi di guardia medica con oneri a tuo carico, per i quali potrai richiedere il rimborso.
In sintesi dunque, anche in questo caso, puoi contare sulla possibilità della reiscrizione temporanea!
Se i concetti non ti sono ancora chiari ti suggerisco di richiedere una consulenza personalizzata ai nostri esperti.
La consulenza consiste in una relazione dettagliata che prende in esame la tua situazione specifica (ovviamente viene tutelata e garantita la privacy) e ti fornisce le risposte ai quesiti che poni oltre ad un quadro generale che può chiarirti, con riferimenti normativi, come stanno le cose e come comportarti.
Per saperne di più, clicca a questo link!
Ricapitolando:
Se sei residente all’estero, quando rientri temporaneamente in Italia, a seconda della tua provenienza e del tuo status hai diritto a:
- Da Paesi UE e con assicurazione sanitaria: alle prestazioni sanitarie necessarie
- Da Paesi extra UE convenzionati con l’Italia e con assicurazione sanitaria: alle prestazioni previste dalle convenzioni
- Da Paesi extra-UE in Italia per lavoro e con contributi italiani: all’iscrizione temporanea al Servizio sanitario nazionale, tessera sanitaria provvisoria, scelta del medico se il soggiorno supera i tre mesi
- Da Paesi extra-UE e emigrato/pensionato con pensione italiana: alle prestazioni urgenti, tessera sanitaria provvisoria per un massimo di 90 giorni l’anno, senza scelta del medico
- Da Paesi extra-UE e dipendenti di azienda italiana e con contributi italiani: all’iscrizione temporanea al Servizio sanitario nazionale, tessera sanitaria provvisoria senza scelta del medico
Infine…se vivi all’estero, se ci trascorrerai un periodo inferiore ai 12 mesi, e non hai l’obbligo di iscriverti all’A.I.R.E…
…per avere un’idea chiara di cosa ti garantisce la copertura sanitaria italiana nel Paese in cui ti trovi, ti consiglio di visitare “Se parto per”!
È una guida interattiva del Ministero della salute, nella quale di basterà inserire pochi dati per avere una risposta!
Ok, spero di essere stato chiaro.
Ora tocca a te. Se hai qualche domanda, non esitare a scriverlo nei commenti e mi raccomando, come diceva Lord Byron, ridi sempre quando ti è possibile. È una medicina a buon mercato.
Goditi l’estero. Al resto ci pensiamo noi!!!
[…]
Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.
Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.
Bene, ora siamo davvero pronti.
Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…
In bocca al lupo!
Francesco
253 commenti su “L’ISCRIZIONE ALL’AIRE E L’ASSISTENZA SANITARIA”
Ciao, solo ieri ho trovato quest splendido blog davvero bello utile e interessante x noi italiani che vivono all estero e siamo ignoranti in materia.beh adesso faccio la mia domanda, come faccio a sapere che accordi ci sono tra Italiae il paese dove abito all estero? Io abito in brasile con residenza da 3 anni li e sono iiscritto all aire. Sono 4 anni che sono sposato in brasile e tutto registrato in Italia anche, ho un figlio di 3 anni nato in brasile ma sempre tutto rregistrato in iItalia e automaticamente lui ha cittadinanza italiana. Io
à lavorosu navi da crociera con bandiera di pPanama ma con contratto italiano essendo la compagnia italiana.di quale categoria faccio parte? Ed mia moglie e mio figlio hanno automaticamente diritto all assistenza sanitaria quando vengo in Italia?
Ciao Marco, e grazie mille per averci contattato. Andiamo al sodo: per sapere quali convenzioni ci sono tra Italia e Brasile, vai sulla guida che ti ho indicato, clicca su google “se parto per”, scegli il Paese, e il gioco è fatto! Per il resto, se hai registrato tutto in Italia, e hai un contratto di lavoro con una ditta italiana, rientri nella categoria dei lavoratori italiani in distacco all’estero, dunque il caso che nel post ho chiamato A! Quindi anche tua moglie e tuo figlio hanno diritto all’assistenza sanitaria italiana!
A presto
Ciao, ho chiesto l’aspettativa dal mio posto di lavoro (Novembre 2014) e mi sono trasferita dal mio compagno in Croazia (a 100 Km da Trieste), ma non ho tolto la residenza in Italia e non mi sono iscritta all’AIRE. Adesso sono incinta ed ho urgenza dell’assistenza sanitaria, ma se procedo con modello 104 (ora S1) perdo il diritto di partorire in Italia?
Molto interessante, complimenti e grazie.
Ora, cosa si intende per “INFORTUNIO” ed “EMERGENZA”?? Qualsiasi tipo ti infortunio? Come ad esempio legamenti crociati?
Se e’ questa una possibilita’ quindi potrei richiedere all’ASL una copertura a tempo determinato per i 90 giorni da voi suggeriti, giusto?
Grazie ancora.
Simone
Ciao anche io sono in Croazia, vorrei sapere se hai risolto con i documenti, io sono in alto mare , mio marito è croato ma io non lavoro , ho paura di rimanere senza assistenza se prendo il mod E 104.
Salve
Grazie per le informazioni generali.
Io vorrei porre una semplice questione
Vivo a Londra e sono iscritta all ‘ AIRE da 3 anni
Sono in possesso dell’ EHIC (European Health Insurance Card)
Trovandomi in Italia ( o in altri paesi dell’ Europa) x brevi periodi di vacanza da quale assistenza sanitaria sono coperta?
Un incidente di qualsiasi natura , un malore improvviso …. O ancor più un infarto che richiede immediata emergenza sono alcune delle emergenze ricorrenti.
Grazie in anticipo
Domenica
Ciao Domenica, da quanto mi descrivi sei coperta da assistenza sanitaria inglese, e la tua tessera sanitaria ti dà diritto alla TEAM (vedi caso B del post), la tessera europea di malattia che ti garantisce assistenza sanitaria in tutti i Paesi Europei alle stesse condizioni dei residenti, anche quando ti trovi in Italia quindi. Per cui, in tutti i Paesi Europei, nessun problema, per gli altri devi verificare le convenzioni tra l’Inghilterra e gli altri Stati. Trovi tutto facilmente sul sito del Ministero inglese
A presto
Sono iscritta all Aire e residente a Montecarlo, ho una piccola pensione INPS. Sono cardiopatica e ho una casa in campagna in quel di Lucca. Cosa devo fare x avere accesso alle cure ospedaliere quando vengo in Italia?
CIAO VOLEVO SAPERE SE È OBLIGATORIO E DICO OBLIGATORIO ISCRIVERMI ALL’A.I.R.E.VISTO CHE VIVO IN POLONIA E HO UN DOCUMENTO: CHE IN ALCUNI CASI NON SERVE A NIENTE VISTO CHE NON È LA CARTA D’IDENTITÀ CHE RILASCIANO SOLAMENTE IN CASO DI CITTADINANZA IL MIO DOCUMENTO ITALIANO CHE MI VIENE RICHIESTO SEMPRE CHE FINE FA?
Ciao Gennaro, l’iscrizione all’A.I.R.E è obbligatoria dopo 12 mesi di permanenza all’estero, anche se molti italiani che risiedono all’estero non sono iscritti all’A.I.R.E. Ti specifico una cosa però: non perdi la tua carta d’identità!!!! IL TUO DOCUMENTO ITALIANO TI RESTA!
Complimenti gran bell’articolo!
Ad Maiora.
Grazie mille Cristiano… Continua a seguirci 😉
Salve,
Premetto che il mio caso è più unico che raro, perché l’anno scorso ho fatto un brutto incidente che mi ha causato 27 fratture e quest’anno ho scoperto di aver contratto anche l’hiv. Le mie domande sono: 1) devo per forza registrare la residenza o posso solo registrare il domicilio? Posso mantenere la mia pensione di invalidità? Inoltre vorrei sapere come continuare a usufruire delle pillole retrovirali che attualmente assumo anche a Berlino e se questo ha un costo. Grazie mille, attendo una Vs risposta.
Ciao Lorenzo, rispondo subito alle tue domande: 1 ti viene richiesto di iscriverti all’A.I.R.E solo dopo 12 mesi di residenza all’estero e fino a quel momento godrai della tua assistenza sanitaria italiana, esattamente come fai ora. Sul retro della tua tessera sanitaria c’è la TEAM, che come hai letto nell’articolo ti dà diritto all’assistenza sanitaria nei Paesi dell’U.E alle stesse condizioni dei residenti. La registrazione del domicilio non ha nulla a che vedere con la registrazione della residenza, quindi intanto io al tuo posto registrerei il domicilio per ricevere posta etc. Visto che quindi continuerai a godere dell’assistenza sanitaria italiana per i prossimi 12 mesi, nulla resterà invariato, compresa la pensione di invalidità! Non so se le pillole che assumi a Berlino sono a pagamento, ma credo che il tuo medico curante possa soddisfare questa risposta, altrimenti provvederemo noi a cercarla 🙂
A presto
Grazie mille per la vostra tempestiva risposta. Ho solo un’altra domanda…trascorsi i 12 mesi, registrandomi all’AIRE perderei la mia pensione di invalidità?
Ovviamente i 12 mesi di cui ti parlavo decorrono dal momento in cui ti trasferisci a Berlino 😉
Per la fretta ho dimenticato di dirvi che al momento vivo in Italia, ma che tra qualche mese sarò a Berlino. Aiutatemi per favore.
Manca un altro, raro, ma non così tanto, caso: io ho la doppia cittadinanza, due carte d’identità ed ho due tessere sanitarie, una per ogni Paese (perché per l’Italia sono residente in Italia e per il secondo Paese sono residente nel secondo Paese) 😉
Mi permetto un piccolo contributo: per quanto mi è dato sapere, l’iscrizione è l’AIRE è obbligatoria ma non è definita la pena per chi non rispetta quest’obbligo.
Ciao Alessandro, hai ragione 😉 ma per chi ha la doppia cittadinanza, godendo dei diritti sull’assistenza sanitaria in entrambi i Paesi, la prima nota che mi viene in mente è che sia una gran fortuna! Ti ringrazio inoltre per il tuo contributo! E’ vero, non è definita una pena per chi non rispetta l’obbligo di iscrizione A.I.R.E, a parte il fatto che si rischia di ritrovarsi iscritti d’ufficio…
Grazie per la tua partecipazione
Collegandomi al post di Alessandro: anche i miei figli hanno doppia cittadinanza, italiana e inglese. Ora vivono entrambi in UK da oltre un anno. Hanno comunque l’obbligo di iscrizione all’AIRE e devono quindi cancellare l’iscrizione in Italia, dove peraltro vanno molto spesso?
Casino aggiuntivo: dipendendo dalla regione dov’era la residenza originaria si può’ perdere o mantenere l’assistenza sanitaria. Veneto e Lazio sono fra queste ultime.
Interessante questo post, grazie. È interessante anche il commento di Emanuela. Io sono in UK da 2 mesi per lavoro, con intenzione di rimanerci. Mi sono spostata dal lazio, residenza nella capitale. In quanto celiaca, ho diritto ad una esenzione sanitaria che mi aiuta nei controlli sanitari e nella spesa di cibo (che ho intenzione di farmi spedire in tranches, quando possibile). Posso quindi sperare che, se mi iscrivo all’AIRE, in quanto proveniente dal Lazio possa non perdere questa esenzione? Grazie mille per il supporto 🙂
Ciao Francesca, oltre alla segnalazione utilissima di Emanuela, considera che nei Paesi dell’U.E ha valore la TEAM, di cui trovi info nel post
Salve, io mi trovo nella stessa situazione di Francesca, sono celiaco beneficiando dell’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine, ma sono già iscritto all’AIRE e vivo in Romania dove ho un’azienda, ma spesso mi reco per affari o per motivi personali in Italia.
Sto continuando a prendere i prodotti gratuitamente ma NON so se legalmente posso continuare a beneficiarne.
Potete aiutarmi a capire se resta un mio diritto farlo?
Ciao Luca,
MI trovo in una situazione simile, (all’estero (Germania), registrata all’AIRE), soltanto che mi e’ stata diagnosticata la celiachia quando ormai mi trovavo gia’ qua. Mi interesserebbe capire se tu sei riuscito a risolvere il tuo problema? Grazie!
Ciao Emanuela, grazie per la segnalazione. Approfondirò la questione…
Salve, appena arrivata in Franci a e ci resterò due anni… Al momento non ho fatto il cambio di residenza e come voi sperodi farmi inviare pacchi e pacchi di cibo senza glutine con ibuoni asl italiani, anche perché qui c’è poca scelta… Se dovessi cambiare residenza cosa succederebbe? Se perdessi il diritto al buono, tornata in Italia dopo due anni riavrei il diritto?
Ah, per le “pene” del non iscriversi all’AIRE: se volete traslocare i vostri beni e NON siete iscritti AIRE, vi può’ andar bene se non passate dogana. Se invece si torna da paesi extra-UE, la mancata iscrizione AIRE fara’ considerare il vostro trasloco non come beni usati e di vostra proprietà’ (e quindi liberi da tasse) ma come merce di importazione, con tutte le tasse del caso
Grazie ancora per la sottolineatura e aggiungo che proprio a questo abbiamo dedicato il post sull’esenzione IVA 😉
Ciao! Sapreste mica dirmi come funziona per gli studenti? Sia per l’iscrizione all’AIRE che per l’assistenza sanitaria? Non sono studentessa erasmus, bensì ho iniziato il corso di studi direttamente qui. Posso iscrivermi all’AIRE anche se non ho un reddito proprio? E come funziona per l’assicurazione sanitaria? Mi ero recata in una gesetzliche Krankenversicherung è mi è stato detto che non è necessario che ne faccia una, in quanto posso in qualche modo farmi riconoscere quella italiana. In Italia purtroppo non ho ricevuto risposte certe e la maggior parte erano discordanti. Chi mi diceva che era necessaria un’assicurazione in Germania, chi mi ha parlato di modello S1 e chi dell’S2…voi sapete qualcosa? Grazie mille in anticipo!
Ciao Lucia, cerco di essere chiara: 1: il reddito prescinde dall’iscrizione all’A.I.R.E, quindi puoi farla quando vuoi ma è obbligatoria solo dopo 12 mesi; 2. come studentessa sei residente in Italia, ad ora e quindi godi di assistenza sanitaria italiana nei Paesi dell’U.E, dunque, per qualunque esigenza ha valore la tua TEAM, di cui trovi nota nell’articolo 3. Il modello S1 viene utilizzato dai cittadini italiani in distacco all’estero, che generalmente sono lavoratori dipendenti italiani che risiedono in un altro Paese. Quindi, quello che farei al tuo posto è: capirei per quanto tempo ho intenzione di stare in Germania. Dopodichè, intanto mi sentirei tranquilla perchè posso usare la TEAM…
Sai qualcosa riguardo a chi ha l esenzione in Italia per via di una malattia rara? Si perde tutto se ci si iscrive all Aire vero?
Ciao Claudia, quando ti iscrivi A.I.R.E e chiedi di essere iscritto ad una cassa malattia di un altro Paese, vigono le norme in materia sanitaria del Paese di destinazione, ma visto che la casistica è molto complessa, bisognerebbe entrare nel dettaglio di quale sia la patologia, se viene riconosciuta in quel Paese, e se percepisci una pensione che invece può restare inalterata…
Ciao vorreo avere jn informazione riguardo a sieropositivi residenti in germania…un mio amico forse sieropositivo ha paura a fare il test per timore di non essere accettato dalla legge tedesca ma non è solo questo il punto,si chiedeva una volta fatto il test se risultasse positivo cosa accade??la sanita tedesca informa il datore di lavoro? Il medico di famiglia? O cos’altro per favore rispondete a queste mie domande….
Ciao Francesco,
Ho rivolto i tuoi dubbi ad Eleonora, la nostra referente in Germania.
Esiste anche sul suolo tedesco una legge che tutela la privacy, e non solo per chi è sieropositivo.
Se hai bisogno di altre info posso mettermi in contatto con Eleonora.
Un abbraccio
F
Scusami, ma potresti indicarmi un qualche attendibile documento ufficiale dal quale trovi conforto la tua affermazione della consequenzialità: Iscrizione all’AIRE = Perdita dell’iscrizione al servizio sanitario italiano. Al contrario a me risulta che, in caso di trasferimento all’estero ( nel mio caso CANARIE ) per un periodo superiore ai 12 mesi, in fase di richiesta e sottoscrizione del MOD S1 alla ASL di appartenenza, é proprio in quel momento che si accetta la rinuncia alla copertura italiana, al medico di base, ecc. rimanendo valida la solo copertura in caso di rientro in Italia e per un periodo non superiore ai 90 giorni. Grazie.
Ciao Eugenio, come ho specificato nel post, non necessariamente quando ci si iscrive all’A.I.R.E si perde il diritto all’assistenza sanitaria italiana, o meglio, dipende dal motivo del tuo trasferimento. Ad esempio se sei un lavoratore in distacco, presentando appunto il modello S1 non perdi questo diritto. Trovi riferimenti normativi a quanto affermato nel post, sul sito del Ministero degli esteri e del Ministero della Salute. Ti riporto il link:
http://bit.ly/1P9allF
Salve,
ho un’ altra domanda…ma iscrivemdomi all’AIRE perderei anche la mia pensione di invalidità civile?
Ciao Lorenzo, la risposta alla tua domanda richiede informazioni più dettagliate, ad iniziare dal Paese in cui ti rechi, il motivo per cui ti trasferisci, e dalla ragione per cui ti è stata riconosciuta l’invalidità. Detto questo però, la normativa in generale prevede che tu abbia diritto alla pensione di invalidità dove hai la residenza, dunque nulla toglie che ti venga riconosciuta in un altro Paese. Ma sottolineo il fatto che va presa in esame la tua situazione specifica.
Ciao, io vivo in Germania da più di un anno. Lavoro per la parte tedesca di una società italiana che finora era una GmbH, cioè una società tedesa, ma che presto diventerà una sede secondaria della ditta italiana. Pago le tasse in Germania e ho un’asicurazione sanitaria tedesca. In questo caso non sono obbligata a iscrivermi all’AIRE in quanto lavoro per una società italiana, o no?
Grazie mille anticipatamente!
Ciao! l’iscrizione A.I.R.E serve ad attestare il fatto che risiedi all’estero, a prescindere dal lavoro. Infatti anche i lavoratori italiani in distacco all’estero possono iscriversi all’A.I.R.E
Quindi, ti rispondo con una domanda a titolo di esempio: sei sei un cittadino italiano e vivi all’estero, hai il diritto di voto? Si, e puoi farlo tramite il Consolato iscrivendoti all’A.I.R.E! Questo solo per chiarirti che le due cose (lavoro e residenza) sono scisse…
Grazie mille per la tempestiva risposta! Ma la mia domanda non era se posso iscrivermi all’AIRE, bensì se per me è obbligatorio. Non vorrei perdere la mia assitenza sanitaria in Italia perchè quando sono arrivata in Germania ho avuto molte difficoltà con la tessera sanitaria europea e vorrei evitare di ripetere la brutta esperienza nel caso che mi ritrovassi in Italia senza assistenza sanitaria italiana… Io capisco che per molti può essere molto vantaggioso iscriversi all’AIRE e voi fate molto bene a metterne in evidenza i numerosi vantaggi, ma per me la sicurezza in campo medico rimane la priorità, quindi vorrei rinunciarci solo se imposto dalla legge. Grazie anticipatamente e complimenti per l’articolo.
Ciao, ti ufficialmente è obbligatorio iscriversi all’A.I.R.E dopo 12 mesi di permanenza in un altro Paese, ma non è definita una sanzione per chi non lo fa.
A presto
E si é obbligati anche se si risiede all’estero ma nel paese dove si ha la seconda cittadinanza? Cioé il caso di un italo.svizzero che sposta il suo domicilio dall’Italia alla Svizzera? In nessuno dei 2 paesi sono “straniero” perché mi andrò a registrare col documento “locale”.
Grazie
Salve,
Allora voglio trasferirmi, per lavorare, a Berlino e la pensione di invalidità civile mi è stata data per via delle 27 fratture e per il virus dell’hiv che ho contratto. Secondo te posso mantenerla anche se mi iscrivo all’AIRE?
Secondo me ti deve essere riconosciuta dalla cassa malattia tedesca!
Ok grazie
Ciao a tutti!! Complimenti per ottimo post!! vorrei tuttavia fare 2 commenti.
La prima cosa che secondo me crea non poca confusione,è che non dovrebbe anche parlare di tassazione su stipendio, per poter completare il post. se no si rischia di fare confusione pensanto che iscrizione aire = perdita ASL italiana, e stop. In realtà, se non ci si iscrive all’AIRE, si rischia di incorrere nella doppia tassazione, ovvero stipendio tassato nel paese dove si lavora + dichiarazione dei redditi in italia in cui si viene tassati di nuovo (nel NB ci sono I requisiti per avere la residenza fiscal all’astero. se nel corso di un anno gennaio-dicembre non sono verificate le tre cose, vuol dire che in teoria, oltre alle tasse sullo stipendio estero, si devono dichiarare redditi anche in italia, la quale si prenderà ancora una parte di tasse aggiuntive. in generale, se in francia siete tassati del 30%, pagate il 30% in francia. se in italia lo stesso stipendio fosse tassato al 50, vuol dire che dovete dare ancora circa un 20% all’italia. Quindi, ok paragonare Aire alla sanità, ma ci sono molte altre cose correlate.
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NB: Per potersi dichiarare residente fiscale all’estero è necessario risultare iscritti all’AIRE per più della metà dell’anno fiscale (quindi almeno 183 giorni tra gennaio e dicembre);
– La domanda di iscrizione viene di norma presentata presso l’ufficio consolare italiano nel paese estero, che ha 6 mesi di tempo per trasmettere la pratica all’anagrafe di precedente residenza in Italia;
– L’iscrizione all’AIRE decorre di norma dal giorno in cui la pratica viene registrata presso lo sportello AIRE del comune italiano di precedente residenza.
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Riguardo al fatto di trasferirsi all’estero/perdere sanità italiana. per chi ha esenzioni, e per chi per qualche suo motivo personale non vuole assolutamente perdere la Sanità italiana, puo’ appunto dichiarare al datore di lavoro la residenza italiana, non iscriversi all’aire, cosi l’ASL italiana rimane attiva. Parlo per esempio, dei lavoratori “frontalieri”. ok Italia svizzera – italia francia – italia Germania – italia Austria sono semplici da dimostrare, ma anche chi lavora a londra dal lunedi al venerdi, e la sera torna in italia in aereo puo’ essere una casistica. in questo caso, semplicemente non ci iscrive all’aire, (magari ci si annuncia all’ambasciata), si mantiene residenza in italia, si pagano tasse in italia, e si ha lo status di italiano lavoratore all’estero. forse questo caso non è stato affontato sopra, puo’ essere magari una addizionale casistica da aggiungere per migliorare il vostro già ottimo articolo?
Spero che questi due commenti possano darvi qualche aiuto!!!
buona giornata a tutti,
Stefano
ciao anche io sono interessata a questo caso se si puotesse approfondire…
Prima di tutto mi associo ai complimenti per la chiarezza ed esaustività.
Vorrei chiedere una delucidazione in merito al caso D, ossia cittadino italiano residente all’estero in paese che non ha sottoscritto convenzioni con l’Italia, iscritto AIRE, e che rientri temporaneamente in Italia, magari per una vacanza di 30 gg, con l’intenzione di visitare i parenti in diverse regioni.
Se ho ben compreso l'”emigrato” temporaneamente in Italia avrebbe diritto ad usufruire per 90 gg della assistenza sanitaria nazionale gratuita ma solo limitatamente alle prestazioni urgenti ed indifferibili prestate da strutture pubbliche (ossia unicamente tramite pronto soccorso?).
Inoltre subentra una problematica ulteriore nel caso in cui si trattasse di minorenne, in quanto pare difficile comprendere quale possa essere, per un genitore attento, il discrimine fra una situazione “urgente ed indifferibile” ed una non urgente e differibile.
Ad esempio una frattura ad una gamba potrebbe, a mio giudizio, essere ritenuta urgente ed indifferibile, Forse un dito incrinato lo sarebbe meno.
Una tonsillite? Una congiuntivite? Insomma.. è veramente complesso stabilire quale possa essere il discrimine nel caso di un minore. Sapreste gentilmente indicarmi un criterio e i riferimenti normativi che lo specificassero? A pelle vorrei pensare che in caso di minorenni italiani, iscritti AIRE e temporaneamente in Italia qualsiasi cura possa essere potenzialmente urgente e non differibile, ma probabilmente non è così..
Ringrazio anticipatamente,
Mario
Ciao Mario, per cure urgenti si intendono quelle terapie o cure “non programmate” e comunque il criterio è “se il ragazzo contrae la varicella mentre si trova in Italia, è necessario curarlo per non mettere a rischio la sua salute?” direi che la risposta è SI, quindi è da ritenersi urgente ogni cura “necessaria”.
A presto
Ringrazio per la risposta che mi sembra del tutto sensata e comprensibile.
L’esempio “varicella” rende perfettamente il caso che volevo esaminare.
Tuttavia devo aggiungere che alcune Direzioni Sanitarie ospedaliere mi hanno fornito indicazioni non altrettanto inequivocabili. Mi chiedo quindi se tale definizione di “cure urgenti” (= cure non programmate) risulti in qualche misura normata. In caso affermativo chiederei se possibile di conoscere i riferimenti normativi.
Inoltre, non riesco a comprendere né la ratio né la procedura corretta che verrebbe seguita, nel caso in cui il cittadino (nell’esempio minore) avesse stipulato una polizza privata.. Tale norma sembra quasi scoraggiare l’utilizzo di un ulteriore garanzia (privata), in quanto se quest’ultima fosse presente, neppure le cure urgenti verrebbero riconosciute gratuitamente.
“documenti necessari:
dichiarazione rilasciata dall’interessato attestante l’inesistenza di un diritto al rimborso delle prestazioni sanitarie fruite in virtù di una copertura assicurativa, sia pubblica che privata, nel Paese di residenza
La polizza privata infatti sarebbe soggetta a massimali e clausole di esclusione della garanzia sicuramente più limitative rispetto all’assistenza fornita dal S.S.N. italiano in caso di intervento urgente e grave.
Oltretutto esistono polizze sanitarie private che sono per loro stessa natura “integrative”, (ad esempio fornendo una diaria giornaliera in caso di ricovero) e che seppur ottime quali prodotti appunto integrativi, non possono di certo sostituire l’assistenza sanitaria che verrebbe fornita da un Pronto Soccorso di una Azienda Ospedaliera, in caso di grave urgenza.
Il possesso anche solo di tale polizza, a legger la norma, parrebbe precludere la gratuità delle prestazioni erogate…e sinceramente mi pare un controsenso pericoloso.
Sto sbagliando nell’interpretare la norma?
Grazie ancora
Ciao Mario, come tu stesso espliciti, quello dell’assistenza sanitaria per gli italiani all’estero è una materia molto vasta, che non mi è stato possibile esaudire in toto nel post, ma per darti una risposta completa, concreta e utile, ti invio questo link:
http://bit.ly/1m3if73
ci trovi tutti i riferimenti normativi e una casistica completa
A presto
Domanda:
Cittadino Italiano inscritto all’AIRE Polonia, può avere una doppia nazionalità?
CIAO Marco, ecco la risposta: puoi essere iscritto all’A.I.R.E anche se hai la doppia cittadinanza italiana e polacca, e puoi richiedere la cittadinanza polacca anche se sei iscritto A.I.R.E!
a presto
Grazie
non mi avete ancora risposto a:
Volevo un suo parere
Sono in procinto, entro il 30 settembre, di fare domanda all’INPS per pagare l’IRPEF in Polonia, volevo sapere se in base alla convenzione internazionale italo-polacca per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito posso fare detta dichiarazione in Polonia
mi avete chiesto se avevo altri redditi in Italia e vi ho risposto niente.
Mi avete chiesto se mi segue un commercialista in italia o in Polonia e vi ho risposto, che avendo solo la pensione non sono tenuto a fare dichiarazione dei redditi
Poi non ho avuto più nessuna risposta
dimenticavo sono un pensionato INPS (ex INPDAP)
Ciao Marco. Ecco la risposta che chiedevi: come già sai tra Italia e Polonia è in vigore la convenzione internazionale per evitare le doppie imposioni. A questo link ne trovi la normativa molto chiara:
http://bit.ly/1HMKK2I
Ne puoi fare domanda tranquillamente attraverso i moduli scaricabili direttamente sul sito dell’INPS
Ti avevo fatto le domande a cui hai gentilmente risposto per le seguenti ragioni: è fondamentale attestare nella domanda di avere una residenza estera; essendo una materia complessa molte persone si rivolgono a professionisti, come ad esempio commercialisti, per farsi seguire nelle pratiche burocratiche.
Se hai altri quesiti siamo a tua disposizione
La vostra risposta e nettamente in contrasto con:
http://www.fiscooggi.it/files/immagini_articoli/fnmold/polonia-it.pdf
I pensionati ex dipendenti statali ( ex-inpdap) devono pagare le tasse solo in Italia.
Articolo 18 – Pensioni
1. Fatte salve le disposizioni del paragrafo 2 dell’articolo 19, le pensioni e le altre remunerazioni
analoghe, pagate ad un residente di uno Stato contraente in relazione ad un cessato impiego, sono
imponibili soltanto nello Stato contraente del quale il beneficiario della pensione è residente.
Articolo 19 – Funzioni pubbliche
1. a) Le remunerazioni, diverse dalle pensioni, pagate da uno Stato contraente o da una sua
suddivisione politica o amministrativa o da un suo ente locale a una persona fisica, in
corrispettivo di servizi resi a detto Stato o a detta suddivisione od ente, sono imponibili soltanto
in questo Stato.
b) Tuttavia, tali remunerazioni sono imponibili soltanto nell’altro Stato contraente qualora i
servizi siano resi in detto Stato e la persona sia un residente di detto Stato che:
i) abbia la nazionalità di detto Stato, o
ii) non sia divenuto residente di detto Stato al solo scopo di rendervi i servizi, o
iii) non è imponibile in relazione a tale remunerazione nello Stato contraente dal quale la
remunerazione è pagata.
2. a) Le pensioni corrisposte da uno Stato contraente o da una sua suddivisione politica od
amministrativa o da un suo ente locale, sia direttamente sia mediante prelevamento da fondi da
essi costituiti, a una persona fisica in corrispettivo di servizi resi a detto Stato o a detta
suddivisione od ente, sono imponibili soltanto in questo Stato.
b) Tuttavia, tali pensioni sono imponibili soltanto nell’altro Stato contraente qualora la persona
sia un residente di questo Stato e ne abbia la nazionalità.
3. Le disposizioni degli articoli 15, 16, e 18 si applicano alle remunerazioni e pensioni pagate in
corrispettivo di servizi resi nell’ambito di un’attività industriale o commerciale esercitata da uno
Stato contraente o da una sua suddivisione politica o amministrativa o da un suo ente locale.
QUINNDI?
Ciao Marco,
la mia risposta è data dal link dell’agenzia delle entrate che ti ho inviato, ma non mi sembra i contrasto con quanto hai letto su Fiscooggi. In entrambi i siti si fa riferimento alla normativa in vigore e si evince quanto, sulla base delle convenzioni internazionali sia fondamentale valutare il singolo caso ed evitare generalizzazioni.
La nostra competenza si limita a fornirvi le informazioni che attingiamo alle fonti più autorevoli (in questo caso l’agenzie delle entrate).
Per esigenze dirette e personali mettiamo a disposizione di chi lo gradisce i nostri consulenti esperti in materia che sono qualificati ad erogare i migliori sevizi
Quindi ti suggerisco infine di dare uno sguardo alla Domanda di Esenzione dall’Imposizione italiana sulle pension che trovi sul sito dell’INPS, oppure di scriver a pensionatiestero@inpdap.gov.it
Salve sono Vincenzo, ho la doppia cittadinanza, Italiana e Australiana, risiedo in Australia e ritorno almeno una volta l’anno in Italia, iscritto all’aire, vorrei sapere che diritti ho di assistenza in Italia, anche vorrei sapere se ho diritto alla pensione di disabilità essendo adesso disabile in Australia, e se ho dirityo al porto d’armi uso caccia italiano.
Vi ringrazio di cuore per il vostro aiuto.
Ciao Vincenzo
Ciao Francesco ti scrivo di Venezuela, primo di tutto ti voglio dire que ho doppia cittadinaza.
Mai ho lavorato in Italia
Solo operato al cuore ed ho una pensione di invalidità di Venezuela
Voglio andare in Spagna e vivere con una sorella in Pamplona
Esiste un Convenio Bilaterale tra Venezuela e Italia ed anche con la Spagna.
Con tutti i dati precedente, ho diritto a ottenere la TEAM se decido stare in Spagna pui di 12 mesi?. Grazzie per il tuo aiuto.
Scusa Francesco ho dimenticato di dire che sono iscritto nell AIRE del Consolato di Italia in Venezuela.
Voglio sapere come devo fare per avere assistenza sanitaria in Spagna.
Grazzie di nuovo per i tuo aiuto
Ciao Silvio,
esiste una convenzione tra Italia e Venezuela, e sul sito del’Ambasciata italiana ne trovi indicazone. Te la indico a questo link:
http://bit.ly/1fzUTlK
Detto questo, ti chiarisco anche che:
se hai anche la cittadinanza italiana, hai diritto alla TEAM che è la tessera europea di malattia e che ha valore anche in Spagna, ma attenzione.
Ne riacquisti il possesso quando risiedi in Italia e anche se poi ti rechi in un Paese europeo.
Altrimenti dovrai richiederla solo dopo aver ottenuto una residenza in Spagna e la conseguente iscrizione ad una cassa malattia locale.
Vista la complessità dell’argomento e per evitare ogi fraintendimento, intanto ti suggerisco di dare uno sguaro a questo link
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=624&area=Assistenza%20sanitaria&menu=TEAM
per ogni altra questione siamo a tua disposizine
Ciao a tutti e veramente complimenti…
La mia domanda è:
vivo all’estero, paese Ue, faccio iscrizione all’AIRE, decido di tornare in Italia per fare dei controlli sanitari come visite o esami specifici o un operazione non di urgenza, ad esempio un menisco mal funzionante che mi trascino da anni, che succede?
(Premesso che preferisco tornare in Italia, sia per visite e controlli che per l’operazione, primo per la vicinanza della famiglia e secondo per la fiducia dei medici della mia città.)
A quali spese vado incontro?
Grazie mille
Ciao Anna! Se vivi in un Paese U.E e sei iscritta AIRE, immagino tu abbia provveduto anche ad iscriverti ad una cassa malattia locale. Immagino dunque che questa cassa malattia ti abbia rilasciato la TEAM che vale anche in Italia e ti garantisce assistenza nazionale. Sul sito della cassa malattia a cui sei iscritta troverai tutto ciò a cui ti dà diritto la TEAM
cosa fare per visite di invalidita
Ciao Maria, devi richiederla presso la cassa malattia del Paese in cui risiedi rivolgendoti al tuo medico
Ciao Francesco,
la mia richiesta e´ piu´una formalita´…. Faccio parte delle FF.AA in Italia , ho chiesto una licenza turistico culturale di 20 giorni per visitare la Germania . Ma subito dopo ca. 10 giorni ho preso una brutta irritazione (cronica) al piede. Mi sono rivolto ad un medico-ortopedico suggeritomi dal consolato e inizialmente mi ha dato le prime cure del caso e prescritto pomata e antinfiamt. Poi alla visita di controllo il piede non era migliorato molto . Mi hanno suggerito di intervenire chirurgicamente tramite loro in un ospedale convenzionato , ma ho detto di volerci pensare prima . Dopo ca.3 giorni sono tornato ed ho acconsentito all´intervento , prima pero´ mi sono informato telefonicamente all´ASL di residenza qual´era il periodo di attesa per fare lo stesso intervento in Italia. Mi avevano risposto non prima di 6-8 mesi . Dopo l´intervento la beffa , ho dovuto pagare ca. 1700 euro di spese mediche/intervento , in quanto pur avendo presentato la tessera TEAM la spese l´ho dovuta pagare di tasca mia non potendo la cassa mutua tedesca rifarsi con la ASL di residenza. Preciso l´intervento NON era programmato , come faccio a farmi rimborsare la somma , faccio ancora in tempo a farmi emmettere il E 112 o il S2 …
Grazie
Ciao Fabio,
anzitutto mi dispiace per la tua disavventura, ma proviamo ad ammortizzare i danni e ti dico qual è il mio personale parere: oltre ad aver presentato la TEAM che è valida anche in Germania hai fatto bene a rivolgerti al consolato perché sei in regime di assistenza sanitaria italiana.
Perché ti hanno chiesto di pagare? Perché la TEAM ti da diritto all’assistenza sanitaria in un altro paese europeo alle stesse condizioni dei residenti e probabilmente il tipo di intervento che tu hai subito non rientrava nelle cure considerate “urgenti” e dunque non in copertura della cassa malattia tedesca.
Ma questa è solo una mia supposizione non conoscendo i dettagli del tuo caso. Andando oltre, però. credo che tu abbia diritto a richiedere il rimborso per quanto hai speso. Puoi farlo attraverso il consolato presentando tutta la documentazione medica e le ricevute delle spese che hai sostenuto.
Ovviamente l’unica discriminante potrebbe essere la tipologia di clinica che ti ha erogato il servizio, che però a quanto mi dici, essendo convenzionata non dovrebbe rappresentare un problema. In genere è poi il Consolato a trasmettere alla tua ASL le spese ricevute perché la cassa malattia tedesca venga poi rimborsata.
Attualmente i modelli E sono in fase di sostituzione con i modelli S ma non tutti hanno già provveduto a questo.
Fai dunque riferimento al modello attualmente adottato dalla tua ASL.
Spero di esserti stato d’aiuto e ti auguro di poter risolvere il problema…
Un abbraccio
Ciao, prima di tutto mi complimento per il bellissimo sito e per la chiarezza con cui spieghi il tutto.
Ti spiego il mio caso, io perepisco una pensione di invalidita, dovuta da un infrtunio sul lavoro(quando lavoravo in italia), questo infortunio purtroppo mi ha costretto a lasciare il lavoro che stavo svolgendo….dopo un anno di reabilitazione e burocrazie varie, l’inail ha valutato un 15% di invalidita…e da allora percepisco una pensione mensile…..la mi a domanda è questa: Se mi iscrivo all’A.I.R.E., perdo questa pensione? ciao grazie in anticipo per la risposta
Ciao Leonardo, innanzitutto grazie per i complimenti e speriamo di riuscire a fare ancora meglio. Devo iniziare con una domanda: vivi in un Paese UE o extraUE? Te lo chiedo perchè come avrai letto nel post, spesso sono le variabili che fanno le differenze.
In linea di principio, con l’iscrizione all’AIRE, perdi l’assistenza sanitaria italiana e quanto ne consegue. Dunque, la tua invalidità dovrà essere riconosciuta dalla cassa malattia di un altro paese alla quale fornirai tutta la documentazione necessaria.
Detto questo però, visto che non conosco la tua situazione nel dettaglio, il mio consiglio è quello di chiedere direttamente alla tua ASL.
Per ogni altra informazione, sono diponibile…..
Grazie
Complimenti, per il sito e ancor di più per il modo in cui esponete i problemi e le relative soluzioni. Io la mia compagna e la madre della mia compagna, tutti titolari di pensione inps, a novembre ci trasferiamo definitivamente alle Canarie, dove abbiamo acquistato casa. Ti confesso che le procedure burocratiche necessarie ci affannano un pò. Ci iscriveremo all’AIRE dopo aver ottenuto la residenza definitiva (NIE verde) o si può già fare con il NIE bianco?Per il trasferimento della pensione direttamente sul c/c che abbiamo a Fuerteventura quando e come farlo? Grazie e un saluto
Per ciò che riguarda le Canarie è in vigore un accordo bilaterale con l’Italia, il che rappresenta un’agevolazione sia fiscale sia per snellire le pratiche tra Italia ed Estero.
Il mio suggerimento è quello di recarci presso l’INPS italiana a cui fate riferimento e compilare il modulo di trasferimento della pensione anticipando al funzionario dell’INPS che siete in procinto di registrare la vostra residenza all’estero, altrimenti potrete scaricare il modello della domanda direttamente dal sito dell’INPS.
Spero di essere stato utile. Per ogni chiarimento non esitate a contattarmi.
Francesco
Grazie !
Ciao, grazie per il post molto completo e di molto aiuto. Devo fare una operazione sirurgica in Italia, ci vorrá circa un mese per la recuperazione, vivo e lavoro in Brasile da sei anni e sono iscritta all AIRE, per ottenere assistenza ospedalare mi pare di capire che sia meglio fare il rientro al comune italiano. Deve essere il comune di origine (in Sicilia) o posso iscrivermi a Milano dove ho amici?
Grazie mille!!
Ciao Piera,
Puoi iscriverti temporaneamente presso la ASL del comune che preferisci.
In bocca al lupo
F
Questa mattina mi sono imbattuta in questo blog. Apprezzo la buona volontà e l’impegno per capire questa materia che non è poi così facile, ma per chi come me ci lavora è evidente dalle risposte che ci sono molte lacune. Nelle risposte lascia intendere che ci siano dei diritti che in realtà non ci sono come ad esempio per Piera che verrà dal Brasile pensando di avere delle cure gratuite che invece dovrà pagare. Se programma un intervento e la relativa riabilitazione dovrà pagarsi tutte le spese in quanto non si tratta di prestazioni urgenti, ma programmate. Inoltre, anche su altre risposte dà pareri personali creando aspettative alle persone che ripongono in lei fiducia. Nel caso del ragazzo che ha avuto problemi al piede, il rimborso non va fatto al consolato ma alla ASL e comunque non gli spetta, non perchè in Germania “probabilmente il tipo di intervento che tu hai subito non rientrava nelle cure considerate “urgenti” e dunque non in copertura della cassa malattia tedesca”, ma perchè era un’intervento che poteva benissimo fare al rientro in Italia.
inoltre, cosa non da poco, ci sono leggi ben precise da rispettare, lei non si può permettere di consigliare pubblicamente come aggirare una norma, ovvero riprendere momentaneamente la residenza in Italia, allo scopo di ricevere gratis le cure, sarebbe passibile di denuncia per danno erariale allo Stato.
Non basta una ricerca su una materia per dare risposte approfondite, ci vuole professinalità ed esperienza.
Infine aggiorni il suo blog, perchè da 1.10.2015 la Regione del Veneto non dà più assistenza completa agli AIRE, ma solo quella ospedaliera urgente.
una persona basita dalle risposte
Gentile Anonimo,
anzitutto grazie per le preziose precisazioni. Da tempo ci rivolgiamo a consulenti esperti della materia perché possano aiutarci a dare delle risposte frutto di competenze e professionalità. Lei sa perfettamente quanto ingarbugliato sia il mondo della burocrazia oltreconfine e quanto spesso gli utenti siano disorientati anche di fronte a cose che sembrano semplici.
Ci siamo proposti da sempre esclusivamente come un blog, senza avere la presunzione di sostituirci a professionisti della materia o alle istituzioni, ragion per cui, spesso, invitiamo i nostri utenti a rivolgersi a chi ne sa più di noi. Anzi, vista la Sua preparazione in materia mi piacerebbe tanto che avesse il piacere di collaborare con noi. L’unica cosa che mi disturba è il suo essere anonimo, il che non le rende onore perché lo scopo di questo blog è semplicemente quello di aiutarsi reciprocamente e non quello di ricevere complimenti.
Quindi, laddove Lei è rimasto basito, mi piacerebbe che fosse invece a disposizione degli altri.
salve io ho un anno e mezzo che vivo in germania…ho residenza qui…ma credo di non essermi iscritta all AIRE, in quanto non sono andata al consolato italiano a farlo….c´ e´ chi mi dice che dopo 12 mesi utomaticamente mi iscrivono loro stessi…..volevo sapere qualcosa in piu´ e poi volevo sapere se oltre all assistenza sanitaria ho perso anche la residenza in italia. grazie
Cara Katia,
ti rispondo nel modo più chiaro possibile:
1) DOPO 12 MESI DI RESIDENZA ALL’ESTERO SI HA L’OBBLIGO DI ISCRIVERSI ALL’AIRE. PUO’ ACCADERE CHE QUESTA ISCRIZIONE AVVENGA D’UFFICIO, QUINDI AUTOMATICAMENTE, MA NON DOPO 12 MESI, BENSI’ SOLO QUANDO E SE VIENE ACCERTATA DAL CONSOLATO LA TUA RESIDENZA IN UN ALTRO PAESE.
2) Con l’iscrizione all’AIRE sposti la tua residenza dal comune italiano a quello estero, quindi, perdi la tua residenza in Italia ma resti iscritta anche nel registro degli italiani residenti all’estero che viene tenuto oltre che presso il consolato anche presso il comune italiano dove risiedevi.
3) Infine, perdi il diritto all’assistenza sanitaria italiana e perdi anche la residenza, fermo restando quanto ti ho scritto al punto 2 e te lo spiego: presso tutti i comuni italiani ci sono 2 registri. 1) è la APR che è il registro della popolazione residente in quel comune e 2) è l’AIRE, che è il registro della popolazione residente all’estero ma precedentemente iscritta in quel comune.
Un abbraccio
F
Salve,
Sono sotto contratto con una azienda italiana. Svolgerò il mio lavoro in Germania a tempo indeterminato (e comunque per più di 183 giorni all’anno). Ho ottenuto un documento da parte dell’agenzia delle entrate tedesche che attesta la mia residenza fiscale in Germania. Questo vuol dire che la mia azienda si risparmia di trattenere le ritenute fiscali dalla busta paga. La denuncia dei redditi la farò in Germania (questo è qualcosa che ho già chiarito con il mio commercialista in Germania). La mia azienda tratterrà dalla busta paga solamente i contributi previdenziali assicurativi e pensionistici. Io non sono ancora iscritto all’AIRE. Il mio commercialista in Germania mi ha consigliato di farlo (anche perché è obbligatorio). L’iscrizione all’AIRE mi permette di salvaguardarmi da un eventuale doppia tassazione. Quella che mi preoccupa è la situazione per la copertura sanitaria. Iscrivendomi all’AIRE perdo il diritto ad usufruire dei normali servizi sanitari in Italia, il problema però é che io verso e continuerò a versare i contributi assicurativi in Italia. Come faccio a continuare ad usufruire dei servizi sanitari italiani anche all’estero per periodi lunghi (comunque superiori a 2/3 anni)? Sono Al corrente che devo richiedere il modello S1 da parte della ASL. Con questo modello S1 mi reco all’assicurazione tedesca che mi rilascierá una tessera sanitaria europea (tedesca) con la quale potrò usufruire dei servizi sanitari tedeschi ma che verranno indirettamente pagati dall’Italia. La ASL però mi dice che se mi iscrivo all’ AIRE, perdo automaticamente la residenza anagrafica e con questa anche il diritto di usufruire dei servizi sanitari italiani. Detto in maniera spicciola, la signora della ASL, nel momento in cui mi iscrivo all’AIRE, non potrà più rilasciarmi il modello S1 perché non comparirò più nel database. Non so fino a che punto la signora sia preparata sinceramente.
Qui si fa la differenziazione tra italiani iscritti all’AIRE e italiani in distacco. La mia prima domanda è: ma l’italiano in distacco all’estero è/deve essere anch’esso iscritto all’AIRE? Da come é stato scritto qui, si presuppone che esso sia iscritto AIRE (vedi caso A), in realtà però la figura dell’italiano distaccato all’estero non viene mai avvicinata alla figura dell’italiano iscritto all’AIRE. Perlomeno sui siti ufficiali dei ministeri della salute e del lavoro. Potrebbe cortesemente evidenziarmi i passaggi/riferimenti a cui si rifà? Anche qui nella risposta che ha dato ad Eugenio http://bit.ly/1P9allF non se ne parla.
Altra domanda. Come si fa a risultare iscritto AIRE e allo stesso tempo italiani lavoratori in distacco all’estero? Dove si fa l’iscrizione o dove si richiede l’attestato/certificato se esiste, ma sopratutto in che sequenza? Quali sono le modalità? Ci si iscrive prima all’AIRE e poi si richiede di farsi riconoscere la posizione di distaccato (ma da chi? Dove si fa? Cosa occorre?)
Potrebbe per cortesia andare un po’ più nel dettaglio sulla questione del lavoratore (sotto contratto in Italia) ma che è distaccato all’estero?
Grazie mille per il suo aiuto.
Ciao Matteo,
mi poni molte domande alle quali ti rispondo in modo semplice: le informazioni che abbiamo pubblicato sono tratte da quanto scritto sui siti istituzionali come quelli che immagino tu stesso abbia consultato. Viste le questioni dettagliate che mi poni il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un consulente che possa prendere in esame il tuo caso specifico, visto che sarebbe superficiale darti delle riposte troppo generiche.
Se vuoi possiamo metterti in contatto con uno dei nostri professionisti in materia oppure approfondire tramite il tuo commercialista.
Rimango a disposizione
Grazie Francesco per questo meraviglioso Blog, è stato e sara di enorme aiuto per la vita all’estero, dove ci si impiega parecchi anni a capire come funziona tutto il sistema.
Ho capito come fare per richiedere intervento chirurgico in italia, pur risiedendo in altro paese UE, ma non ho capito chi deve compilare il mod 104, e a chi presentarlo poi.
Grazie mille di tutto
Ciao Roberto,
anzitutto grazie per il tuo sostegno considerando che per noi è la cosa più preziosa visto l’impegno che mettiamo nel cercare di fare il meglio.
Veniamo a noi. Credo che il modo migliore di rendermi utile è quello di segnalarti questo link, all’interno del quale troverai indicazioni sul modello 104: http://europa.eu/youreurope/citizens/work/social-security-forms/e-forms_it.htm
In ogni modo ti basterà contattare telefonicamente la tua ASL e sono certo ti daranno supporto…
In bocca al lupo
Francesco
Complimenti per ii Blog
Mi voglio trasferire alle Tenerife ho 72 anni prendo una pensione e mi passano una serie di medicinali, avrò ancora questo tipo di assistenza dopo che come ha spiegato cambierò la tessera sanitaria ?
Gentile Sig. Mattia,
Come ribadisco spesso, è importante non generalizzare. Tra i residenti all’estero, sia per i pensionati, sia per i lavoratori italiani in distacco,
è prevista una casistica specifica. Nel suo caso Le suggerisco di consultare a questo link del Ministero della Salute l’argomento oggetto del suo dubbio: http://bit.ly/1SADbMO
Resto a disposizione
Francesco
Complimenti per il Blog veramente interessante
anch’io ho un dubbio, sono residente in Brasile inscritto all’Aire dovrei tornare in Italia temporaneamente per un lavoro stagionale,per circa tre mesi, vorrei sapere se avrò problemi per l’assunzione, e se in questi tre mesi avrò diritto all’assistenza sanitaria.
Grazie
Ciao Marco, e anzitutto grazie. Non credo tu abbia problemi per un lavoro stagionale, ma ti suggerisco di verificarlo con il datore di lavoro o il suo referente in materia. Purtroppo l’assistenza sanitaria gratuita da parte del SSN ti viene riconosciuta solo per cure urgenti. Informati però, visto che dovrai lavorare, in merito ad assicurazioni sanitarie. Per ogni approfondimento, al nostro consulente, sarebbero necessarie info più dettagliate
Ciao, bellissimo blog, risposte esaustive. Ti volevo chiedere una cosa, lavoro a san marino a tempo indeterminato, permesso di convivenza da 2 anni. Se mi iscrivo all’aire,come mi devo comportare in materia fiscale nei confronti dell’italiano? Grazie mille
Ciao Luigi,
Purtroppo per poterti rispondere sarebbe necessario entrare nel merito della tua situazione in modo più dettagliato. In ogni caso l’iscrizione all’AIRE attesta la tua residenza all’estero, a prescindere dalla materia fiscale, nella quale entrano in gioco ulteriori fattori sui quali ti suggerisco di rivolgerti ad un consulente di tua fiducia che possa valutare tutta la documentazione necessaria. A presto
Ciao complimenti per il blog molto utile!!! volevo chiederti un informazione o un consiglio, io sono residente in Svezia da circa 12 anni e iscritto all AIRE, dovrei sottopormi a una operazione chirurgica molto delicata quindi per non rischiare vorrei farmi operare in Italia come posso fare?? magari io ho pensato riprendendo temporaneamente la residenza in Italia???? oppure ci sono altri sistemi grazie.
Caro Alex,
Purtroppo avendo perso l’assistenza sanitaria italiana, sono riconosciute a titolo gratuito solo le cure considerate urgenti e senza entrare nel dettaglio ti rimando alle specifiche elencate nel post.
Ti suggerisco però, di verificare con la tua ASL l’eventuale reiscrizione temporanea.
A presto
ciao! finalmente un pò di luce sulla questione sanità. !! mi sono trasferita in francia con la mia famiglia a luglio. mio marito è lavoratore autonomo e ci siamo appena iscritti all’aire di competenza. il nostro problema è che non ci fanno la carte vitale perchè mio marito non ha il contratto di lavoro francese e stiamo cercando di avere la carta temporanea ma anche li pare che le asl di competenza italiane che abbiamo chiamato siano un po confuse cosi al momento ci troviamo a pagare ogni singola visita che facciamo( con 2 bimbi piccoli lascio immaginare) e con enorme difficoltà a capire cosa fare per avere un minimo di copertura sanitaria. consigli? ps: dobbiamo chiamare mercoledi per il modello S1 che deve fare la asl di provenienza .hai esperienza sulle tempistiche per avere almeno il numero di assicurazione provvisorio? ringrazio tantissimo e attendo notizie =)
Ciao cara Chiara,
Purtroppo non c’è molto da dire o consigli da dare perché avete seguito l’iter tradizionale e anche rispetto alle tempistiche variano molto a seconda della ASL di appartenenza.
Ti riporto però questo link:
http://bit.ly/1ItQlem
Certamente l’avrai già consultato ma ti suggerisco di leggerlo con attenzione.
A presto
Francesco
Buongiorno
da un paio di mesi sono in Svizzera (Losanna) per lavoro e non appena avro’ la conferma, a seguito 3 mesi di prova, mi iscrivero’ all’AIRE
Ora, considerato che mio marito è e rimane in Italia ed essendo anche capofamiglia,
è possibile/come mantenere per me (anche) sanità italiana, indipendentemente dal fatto che in Svizzera purtroppo devo comunque pagare un’assicurazione per la ‘Caisse Maladie’ ?
Grazie
Cara Mavi,
Non conosco nel dettaglio la tua situazione per poterti rispondere.
Ad es. i lavoratori dipendenti italiani in distacco all’estero possono continuare ad usufruire dell’assistenza sanitaria italiana.
Altro dettaglio, visto che non si può generalizzare, riguarda l’obbligo di iscriversi all’AIRE dopo 12 mesi di permanenza all’estero, e finché l’iscrizione non avviene, continui a godere di assistenza sanitaria italiana perché la tua residenza è in Italia.
Un abbraccio
Buongiorno Francesco,
Le espongo subito il mio caso.Io sono un invalido civile riconosciuto dall’inps (epilessia) che deve prendere dei farmaci salvavita ogni giorno, ed essendo nato e vivendo tutt’ora in italia sono gratis.
Avendo moglie polacca (ho anche un figlio nato qui in Roma) ho intenzione di trasferirmi in Polonia.
Quali passi devo fare per avere l’esenzione ai farmaci salvavita anche qui?
Fiducioso in una sua risposta esauriente, anticipatamente ringrazio.
Cordiali saluti
errata corrige:
Quali passi devo fare per avere l’esenzione ai farmaci salvavita ANCHE Lì, IN POLONIA?
Ciao Fabrizio, posso risponderti solo in modo generico non conoscendo in dettaglio il tuo caso.
Quando ci si trasferisce all’estero e ci si iscrive all’AIRE, si perde l’assistenza sanitaria italiana e si entra nel regime sanitario di un altro paese. In questo caso dovresti rivolgerti ad un Ente Sanitario Polacco per chiedere dettagliate informazioni rispetto al tuo caso.
Ma visto che ci sono alcune categorie di residenti all’estero che possono continuare ad usufruire di tessera sanitaria italiana, come ad es. i dipendenti italiani in distacco, il mio consiglio è di recarti prima presso la tua ASL e chiedere a loro consiglio.
In bocca al lupo
F
Buongiorno
Io vivo in italia e mia moglie in Germania con doppia cittadinanza italiana-tedesca nonchè iscritta all’AIRE. Lavora come dipendente dello Stato Tedesco e il prossimo anno dovrà venire a lavorare in italia per diversi anni, sempre con stipendio tedesco. Una volta giunta in Italia può usufruire dell’assistenza sanitaria come tutti i cittadini italiani ed avere un medico di famiglia?
Grazie distinti saluti
Ciao Giuseppe,
A mio parere, se tua moglie risulta residente in Italia, può richiedere l’iscrizione alla ASL, ma ti suggerisco di fare una verifica direttamente con l’addetto ASL di competenza.
Un abbraccio
Mmmhh…, Ciao Francesco,
grazie del lavoro; scrivo perché vorrei sapere se puoi aiutarmi.
Sono di Roma, ho vissuto per 4 anni in UK, e non mi sono iscritta all’AIRE. (eh già. Ero sempre con un piede di là e di qua)
Ho lavorato sempre, concontratto, ho usufruito del GP avendo il mio medico curante a Londra, …e quando venivo in Italia ho mantenuto il mio medico curante qui.
Ora son dovuta tornare…(lutto in famiglia e varie altre situazioni non gioiose) e sicuramente starò in Italia per un po’.
Se dovessi trovare lavoro tra qualche mese ci resterò, altrimenti poi vedrò.
La domanda è:
sai se posso registrarmi per l’esenzione ticket in Italia?
Non so bene se avendo lavorato fuori (e pagato quindi le tasse all’estero), devo dichiarare il reddito dell’anno scorso…e se esso è cumulativo con quello di mia madre per esempio, o se essendo momentaneamente disoccupata posso semplicemente dichiararlo e richiederlo senza rischi (come infatti è il caso della Gran Bretagna).
Spero tu possa illuminarmi, visto che la burocrazia e le incertezze qui mi han già spaventato 🙂
Se questo non fosse un campo in cui sei ferrato…sapresti gentilmente a chi posso rivolgermi?
Grazie di nuovo in anticipo,
e perché no, Buon Natale!
MG
Ciao Giulia, argomento complesso che però credo ti possa chiarire facilmente la ASL!
A presto
F
Buonasera, io non ricado in nessuna delle casistiche. Mio marito lavora per la commissione europea che ha una assicurazione sanitaria specifica per i dipendenti e quindi non sono iscritta a nessuna cassa mutua belga e di conseguenza non ho la team belga.
Da circa venti giorni siamo iscritti aire.
Ora siamo in Italia per le vacanze. Nel caso i miei bimbi stiano male come devo comportarmi?
Grazie
Ciao Simonetta,
Anzitutto non so se avete inoltrato domanda di richiesta d’iscrizione all’AIRE o se invece la vostra residenza all’estero è già effettiva, visti i tempi che la procedura richiede. Nel caso in cui risultaste ancora residenti in Italia, siete coperti dal SSN.
Diversamente immagini che la copertura assicurativa belga copra le spese sanitarie anche in Italia. Al di là di questo, in caso di rientro temporaneo in Italia, sono riconosciute le cure urgenti fino ad un massimo di 90 gg nell’arco dell’anno.
Per maggiori dettagli trovi tutto sul sito del Ministero della Salute alla voce Residenti all’estero.
Buone vacanze
F
Ciao ragazzi, grazie mille dell’articolo molto interessante! Ho una domanda piuttosto complessa alla quale l’ufficio “Tax credits” UK non è stato in grado di rispondermi poco fa! Sono iscritto all’AIRE e vivo a Londra, utilizzo un servizio italiano di psicoterapia via Skype (in italiano) e lo pago in Italia (ricevo correttamente fattura).
La mia domanda è: come posso richiedere una restituzione all’ufficio tasse UK di spese mediche effettuate in Italia?
Grazie mille in anticipo!
-GianLuca
Ciao Gianluca,
scusa il ritardo nella risposta ma abbiamo fatto una verifica e ti dico che purtroppo devi rivolgerti al servizio sanitario inglese per risolvere la questione…
Ciao e complimenti per lo splendido sito. Ricco di informazioni utili.
Dopo aver letto questo post, avrei una domanda da fare.
Premetto che vivo all’estero da ormai 9 anni e sono inscritto all’AIRE da 3 (Appartengo al caso B). Purtroppo dovrò subire un’operazione e per questioni logistice mi piacerebbe operarmi in Italia, visto che lì c’è la mia famiglia mentre all’estero vivo solo. Il medico italiano che mi ha visitato, era consapevole del fatto che dovrei svolgere certe pratiche burocratiche per potermi operare in Italia (non ero il primo caso). Sono anche andato alla ASL a chiedere cosa fare. Come ben spieghi nel post, devo richiere al consolato la ”dichiarazione dello status di cittadino italiano residente all’estero” per potermi reiscrivere alla ASL. Quello che non mi è molto chiaro è come dimostrare l’urgenza dell’operazione. Il dipendente della ASL mi disse che il medico avrebbe dovuto dichiarare che si tratta di una operazione urgente. E` vero? Qualche consiglio? Grazie mille. Cari saluti
Ciao Domenico,
In Italia vengono riconosciute solo le cure urgenti e per un periodo non superiore ai 90 giorni nell’arco dell’anno. Trovi tutte le specifiche sul sito del Ministero.
Ti consiglio dunque di consultarti con il tuo medico di fiducia.
In bocca al lupo
Francesco
In bocca
Grazie 🙂
Salve ho bisogno di un aiuto
Mia zia, soggetto AIRE con passaporto USA, vuole tornare stabilmente in Italia, ma non so se per sempre o per un periodo relativamente lungo. Nel caso in cui si cancella dall’AIRE e si iscrive all’ARP mica perde il diritto di ritornare a vivere negli USA?
Ciao Teodorico,
Sia l’AIRE che l’APR sono dei registri che attestano la nostra residenza, dunque sè tua zia sposta la sua residenza in Italia, nulla le vieta di poter tornare negli USA quando vorrà 🙂
Saluti
F
Salve Francesco,
Vivo in America da 5 anni con mia moglie (italiana anche lei e lavora per una compagnia italiana) , ci siamo sposati in america 3 anni fa.
NON siamo iscritti all’AIRE
non abbiamo nessun reddito in Italia.
cosa mi consigli di fare?
GRAZIE
Daniele
Ciao Daniele,
Non ho capito bene a cosa ti riferisci quando mi chiedi un consiglio. Rispetto a cosa in particolare? Può aiutarti uno dei nostri consulenti in materia di tasse, legale, aire?
Attendo tue
F
Buongiorno Francesco & grazie per la Sua risposta.
Mi spiego meglio: siamo una coppia di Italiani che da 5 anni vive & lavora negli Stati Uniti, pagando regolarmente le tasse qui negli USA.
Entrambi non abbiamo alcun reddito o patrimonio in Italia.
Non ci siamo ancora iscritti all AIRE.
Se decidiamo di iscirverci adesso all AIRE, a livello di tasse, siamo ok o dobbiamo pagare tasse in Italia per questi anni che abbiamo lavorato qui in America, nonostante non abbiamo alcun reddito in Italia? ho sentito parlare di una ‘doppia tassazione’ ma non mi e’ molto chiara la cosa.
Abbiamo cosultato il modulo per l’iscrizione all’AIRE e bisogna indicare quando si e’ arrivati negli USA – cosa dobbiamo inserire? la data esatta di 5 anni fa quando siamo arrivati negli USA o la data di quest anno? ci sono delle pene per chi dichiara in ritardo il cambio di residenza?
Spero di ricevere chiarimenti in merito.
Grazie & cordiali saluti
Daniele
Daniele,
non sono previste sanzioni per chi si iscrive all’AIRE in ritardo.
Quando mi parli di doppia tassazione fai riferimento alla convenzione tra Italia e USA contro le doppie imposizioni. La trovi qui: http://bit.ly/23zDwXj
Senza dubbio dandogli uno sguardo ti chiarirà le idee.
Resto comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti
Francesco
Grazie Francesco
la situazione ora e’ piu chiara. In caso avessi ulteriori dubbi la contattero’ nuovamente.
Per il momento, grazie per la Sua disponibilita’.
Cordiali saluti
Daniele
Buongiorno, ho una domanda perché non sono sicura di aver capito bene. Vivo con la mia famiglia negli Stati Uniti e siamo iscritti all’AIRE. Ogni estate rientriamo un paio di mesi all’anno e non mi è chiaro se, avendo un’assicurazione medica privata qui, ci è possibile iscriverci temporaneamente alla Asl. So che ci sono conoscenti con assicurazione privata che lo fanno, ma a noi lo scorso anno in Italia hanno detto che per noi non era contemplata questa opzione essendo coperti privatamente. In attesa di risposta la ringrazio.
Grazie
Sarà
Ciao Sara,
effettivamente quando si è in possesso di una assicurazione privata estera, vale quella anche quando venite in Italia.
Trovi tutti i dettagli sul sito del ministero, qui:
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5.jsp?area=Assistenza%20sanitaria&menu=italiani
Salve, sono uno studente che al momento sta effettuando un dottorato in una Universita’ in Inghilterra (ho una borsa di studio).
Mi chiedevo che, iscrivendomi all’Aire, perdessi la copertura dell’assicurazione sanitaria italiana qui in Inghiterra… ad esempio mi e’ capitato diverse volte di dovermi recare in un ospedale, e poi mi e’ stato chiesto di mostrare la EHIC (la tessera sanitaria) per evitare di pagare la prestazione sanitaria.
Qualora mi iscrivessi all’Aire, avrei bisogno di una assicurazione sanitaria privata qui o posso continuare ad usare la EHIC?
grazie,
Davide
Ciao Davide, la tua Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), quella posta sul retro della tua tessera sanitaria italiana, ti consente di usufruire delle prestazioni medicalmente necessarie in UK.
La tessera non viene rinnovata al momento dell’iscrizione all’AIRE che contempla la perdita dell’assistenza sanitaria italiana.
Eccezioni a tale regola riguardano:
– i lavoratori con contratto di diritto italiano iscritti all’AIRE in quanto distaccati all’estero,
– gli studenti all’estero iscritti all’AIRE,
– i titolari di pensione italiana (e loro familiari) iscritti all’estero in possesso di modello
convenzionale rilasciato dalla ASL.
Ciao
F
Salve e complimenti per l’articolo e la premura nel dare le risposte,
Io ho lavorato e vissuto in Germania per 8 mesi senza essere iscritto all’AIRE e assicurato con un’assicurazione sanitaria tedesca, la quale alla fine del mio rapporto lavorativo quando sono tornato in Italia, mi chiede come prova per terminare il rapporto di inviarle il modulo E104, affinchè attesti che io sia regolarmente assicurato in Italia (in Germania avere un’assicurazione sanitaria è obbligatorio, per cui uno dei pochi modi per chiudere il rapporto con una di queste è dimostrare di continuare ad essere assicurato altrove).
La domanda è se io richiedo all’ASL il modulo E104 mantengo regolarmente i miei diritti al SSN? (ripeto che non sono mai stato iscritto all’AIRE e dunque sempre residente in Italia)
Grazie
Ciao Alessandro, se non hai mai spostato la tua residenza all’estero, hai goduto di assistenza sanitaria italiana anche quando eri in Germania. Ti consiglio dunque di recarti presso la ASL e verificare con loro la documentazione da fornire. In bocca al lupo.
F
Salve, Io ho una domanda:
Io ho residenza italiana, ma lavoro per una azienda svizzera, nella sua sede distaccata in asia.
Ci resto per 10 mesi all’anno consecutivi. Non torno mai…
Chiedo, perche la mia assicurazione “viaggio di lavoro” per infortuni stipulata in italia con allianz, se il viaggio dura più di 90 giorni, non risponde.
E se io sto male, o mi investono o peggio mi devono operare, cosa devo fare?
Grazie mille
Caro Gianluigi,
ti dico questo:
1. prova a chiarire la cosa con la compagnia assicurativa
2. sul sito del ministero della salute, digitando il Paese in cui ti rechi, trovi tutte le info sulla copertura sanitaria italiana all’estero
Saluti
F
Ciao.
Il modello 104 può essere sostituito da un’autocertificazione inviata tramite mail ,alla mia als di appartenenza in Italia ,dove specifico il rifiuto dell’assistenza sanitaria italiana ?
Ciao Valentina,
il modello 104 è scaricabile online e puoi mandarlo alla tua ASL sempre per via telematica
Saluti
F
sono residente da anni nella REP. DOMINICANA, sono spesso in italia per periodi lunghi a causa delle condizioni di mio padre novantenne Usufruisco di di esenzioni alla spesa sanitaria per patologia invalidante permanente. sono domiciliato nel veneto dove ero residente e fino al 31.12.15 ho usufruito dei 90 gg. (usufruiti con periodi quindicinali) con esenzione da farmaci ecc. (a causa della patologia invalidante). Sono pensionato ex inpdap e pago tutte le imposte dovute allo stato italiano. Credo di appartanere al Gruppo D. e se non posso usufruire delle prestazioni come qualsiasi cittadino italiano che paga le tasse vorrà dire che farò richiesta che sulla pensione non mi venga fatta alcuna ritenuta. Come al solito in Italia anzichè combattere gli sperperi, gli sprechi, la corruzione, i super pagati, ecc. è molto più semplice prendersela con la povera gente. E UNO SCHIFO E BISOGNA VERGOGNARSI ANCORA UNA VOLTA DI ESSERE ITALIANI.
Buonasera ,
Espongo il mio caso chiedendo un consiglio: doppia cittadinanza ,italo argentina , residenza in argentina e viaggio in italia . in caso di operazione chirurgica d urgenza in ospedale italiano, nessuna iscrizione Aire e copertura Ssn , posso fare qualcosa o dovro saldare personalmente l ospedale ?
grazie per l aiuto, sono in panico .
Luca,
bisognerebbe capire meglio molte cose.
In linea generale gli Italiani residenti all’estero (ti consiglio l’iscrizione all’AIRE) hanno diritto alle prestazioni urgenti fino ad un massimo di 90 gg l’anno, fermo restando la dimostrazione del proprio status di residenti all’estero.
Se hai necessità di essere seguito, scrivendoci alla mail madreinitalyinfo@gmail.com, potrai richiedere un incontro Skype con il nostro esperto AIRE che saprà orientarti su come procedere.
In bocca al lupo
F
Buongiorno Francesco
Innanzitutto complimenti per l’articolo, ricco di dettagli.
Ho visitato il sito se parto per, mi sono perso nei vari moduli e documenti.
Ti espongo il mio caso, io e mia moglie siamo iscritti AIRE, residenti e lavoratori in un paese UE, Romania, (quindi caso B) stiamo aspettando un bambino e vorremmo per diversi motivi che nascesse in Italia. Questo comporterà alcuni rientri in patria per visite, analisi etc e ovviamente per il parto.
Se tra un mese vogliamo rientrare per una prima visita, non avendo più un medico assegnato (cancellato da AIRE) come facciamo a cercarne uno? Che moduli dobbiamo portare da qui??
Grazie per il tuo supporto.
Ciao Miguel,
visto quanto mi dici l’aiuto più concreto che posso darti è quello di metterti in contatto con il nostro esperto AIRE che ti potrà guidare nelle pratiche necessarie.
Se hai bisogno puoi scriverci alla mail: madreinitalyinfo@gmail.com e gli sottoporremo il tuo caso.
Aspetto tue
Francesco
Complimenti. Il Vs. è un punto di riferimento per chi è dovuto o voluto emigrare. Il mio quesito viene sottoposto in parte, non ho trovato niente sul mio caso specifico, quindi lo propongo, con i vari particolari punti che fanno la differenza: Emigrato in Venezuela con la famiglia all’età di 12 anni. Studi, lavori, formazione di famiglia in Venezuela e RIENTRO TOTALE e apparentemente definitivo nell’anno 1983. Iscrizione al servizio sanitario nazionale , periodo di 7/8 anni lavorativi di collaborazione professionale, mediante contratti co.co.co. e a tempo determinato fino al 2008, con pagamento dei relativi contributi di legge, poi NULLA, fino all’anno 2012, quando decido di ritornare in Venezuela, in cerca di miglioramenti economici, che non ci sono stati, considerando la situazione economica della Nazione. Mi sono is critto al AIRE nel 2012, perdendo logicamente con la residenza, anche l’assistenza sanitaria. Rientrato mi sono iscritto all’Anagrafe dei cittadini Italiani residenti e da li ho chiesto all’ASL di zona potere avere l’assistenza sanitaria GRATUITA, come per tutti i cittadini Italiani residenti. Mi informano che posso accedere al servizio ( che ho avuto dal 1983 al 2012) soltanto con contribuzione volontaria, con pagamento del 7,50% sul totale dei miei redditi. Mi sembra fuori di logica. Che cosa ne pensate? Grazie per la vostra cortese attenzione alla presente e in attesa , vogliate gradire distinti saluti
Ciao Orazio,e grazie per averci scritto. Per risponderti preferisco attenermi a quanto citato da fonti ufficiali, come ad esempio questo link di una delle tante ASL che riportano la stessa cosa, senza far riferimento a quanto ti è stato detto
http://www.aslmonzabrianza.it/ITA/Default.aspx?SEZ=2&PAG=325&NOT=1287
in fondo al testo si legge:
Al momento del rientro definitivo dall’estero occorre andare presso la ASL di competenza e scegliere il medico di fiducia che potrà essere, se disponibile, lo stesso che si aveva al momento della sospensione.
Mi auguro tu possa risolvere quanto prima
F
Ciao complimenti per le informazioni e l’aiuto che fornite.
Ti espongo la mia situazione: sono un funzionario del parlamento europeo assunto a tempo indeterminato (non in distacco da un ente italiano quindi), cittadino italiano, residente in italia e domiciliato in Belgio. Mi devo iscrivere all’aire perchè ho in previsione di restare in Belgio per molti anni. I miei tre figli vivono con me e frequentano la scuola in belgio, anch’essi cittadini italiani, ancora “ufficialmente”residenti in italia. Siano ancora tutti iscritti al servizio sanitario italiano. Cosa devo fare per avere la copertura sanitaria belga e/o trasferire i diritti sanitari italiani per me e i miei figli?
Grazie
Jean
Ciao Jean,
come prima cosa devi iscriverti all’AIRE. A quel punto perderai l’assistenza sanitaria italiana. Potrai dunque rivolgerti ad una cassa malattia belga ed iscriverti. Con tale iscrizione di verranno riconosciuti i diritti sanitari previsti in Belgio. Ad ora, fintanto che siete coperti da servizio sanitario italiano, potete usufruire della TEAM, la tessera europea di assicurazione malattia che si trova sul retro della tessera sanitaria.
A presto
F
Ciao a tutti.
Io andro’ a Monaco a lavorare con una fellowship (i.e. no tasse no diritti) per un periodo inferiore ai 6 mesi. Da quanto ho letto in questo blog non devo iscrivermi all’ AIRE e la mia assicurazione italiana vale per il periodo che trascorrero’ in Germania. In Germania, pero’ mi dicono che devo avere un’assicurazione sanitaria che equivali alla German statutory health insurance. Come posso dimosrare la validita’ della mia assicurazione italiana?
Grazie per l’aiuto
Alessia
Ciao Alessia,
credo tu debba appurare quanto mi chiedi direttamente con la compagnia assicurativa. Sappi però che sei anche dotata di TEAM, la tessera europea di assicurazione malattia, utilizzata in tutti i paesi europei laddove siano richieste cure urgenti.
A presto
F
Ciao a tutti.
Io andro’ a Monaco a lavorare con una fellowship (i.e. no tasse no diritti) per un periodo inferiore ai 6 mesi. Da quanto ho letto in questo blog non devo iscrivermi all’ AIRE e la mia assicurazione italiana vale per il periodo che trascorrero’ in Germania. In Germania, pero’ mi dicono che devo avere un’assicurazione sanitaria che equivali alla German statutory health insurance. Come posso dimosrare la validita’ della mia assicurazione italiana?
Grazie per l’aiuto
Alessia
Ciao piacere di conoscerti, ho dei dubbi sto per essere spedito in Brasile per lavoro ho un contratto in Italia a tempo indeterminato ma ho stipulato un contratto di tre anni con l’azienda del Brasile, che fa parte dello stesso gruppo.
Ho già il visto temporaneo di due anni, ma mi hanno detto che devo prendere la residenza in Brasile e quindi pagare le tasse in Brasile.
Nel contratto che è stato spedito al ministero del lavoro, è presente la clausola che una parte dello stipendio mi verrà pagato in Brasile e il restante in Italia.
In questo caso cosa devo fare??
Per quanto riguarda l’aspetto pensionistico cosa mi succederà?
Grazie mille
Claudio
Ciao Claudio,
sarebbe poco serio risponderti senza aver esaminato bene la tua situazione, che andrebbe analizzata con maggiori dettagli.
La prima cosa che non capisco è il perchè il tuo stipendio sarà frazionato per metà brasiliano e per metà italiano. In secondo luogo bisogna capire se ti mandano in Brasile come lavoratore italiano in distacco o se invece ti assume la ditta brasiliana etc etc etc. Possiamo comunque metterti in contatto con uno dei nostri esperti in materia che saprà fornirti ogni delucidazione richiedendo una consulenza. In questo caso ti chiedo di scriverci a madreinitalyinfo@gmail.com
Aspetto tue
F
Ciao a tutti,
proprio nel momento in cui ho bisogno di aiuto… eccovi qua! Innanzitutto complimenti per tutti i chiarimenti. Avessi letto l’articolo prima di partire non sarei in questa situazione.
Sono in Francia in cerca di lavoro da luglio e sono riuscita a fare 2 lavori saltuari. Ma per regolarizzarmi alla CPAM (per il numero Sécu) mi chiedono l’S1. Ho chiamato 4 volte la mia ASL di residenza: 2 volte mi hanno detto di non sapere cosa fosse e le 2 ultime invece, che è un formulario che riguarda solo i pensionati e i distaccati all’estero.
– Allora a chi mi devo rivolgere? E’ l’INPS che lo rilascia?
Ho un appuntamento ad aprile per l’iscrizione all’AIRE. Intanto ho letto che l’S1 viene rilasciato dimostrando la propria residenza all’estero tramite l’AIRE.
– Devo aspettare di iscrivermi all’AIRE e poi andare in Italia a chiedere il formulario S1? Oppure S1 prima e dopo AIRE?
Grazie mille!
Heny
Ciao! Non conosco la tua posizione… Ma…. A mio avviso non sei tra quelli che necessitano dell’s1!! Con l’iscrizione all’AIRE perdi l’assistenza sanitaria italiana e a quel punto, acquisita la nuova residenza, potrai richiedere l’iscrizione alla cassa malattia francese…
ciao, io adesso sto in Germania e anche a me hanno chiesto l’S1 per calcolare il periodo di transizione in cui sei scoperto che inizia dal momento in cui ti iscrivi all’AIRE! Quindi ti consiglio 1. iscriviti all’AIRE 2. richiedi S1 (da me in Lombardia è stato facilissimo, vai all’ufficio preposto in ASL e te lo fanno subito) 3. presenta iscrizione all’AIRE+S1 alla tua mutuelle ed è fatta. Pagherai e potrai beneficiare della mutuelle francese dalla data di iscrizione all’AIRE. Se supera i 90 giorni potresti dover pagare la differenza in cui sei stato scoperto! Detto cio’ le mutuelles francesi non sono molto efficienti ed è facile che non ti chiedano proprio niente. Buona fortuna!
Salve a tutti e complimenti per il blog. La mia situazione e’ un attimo particolare. Sono un AIRE residente in Polonia che fino a pochi mesi fa aveva un datore di lavoro polacco per cui assistenza sanitaria polacca e TEAM polacca. Tutto semplice. Da meta’ dell’anno scorso lavoro per una societa’ italiana e sono in distacco in Slovacchia. Nel fratempo la TEAM polacca che era valida fino a Dicembre 2015 e’ scaduta e la Polonia non me la rinnova visto che non verso piu contributi al Servizio Sanitario polacco. Mi trovo senza TEAM. Dovrei rientrare in Italia a fine Marzo per cui al momento no ha senso chiedere la TEAM slovacca (sempre che me la diano) e trattenermi in Italia per qualche mese. Posso chiedere la reiscrizione temporanea in Italia? Se si, consideranto che il mio rientro in Italia sara’ a Roma, mentre il luogo di ultima iscrizione in Italia e’ stato Milano ma sono iscritto all’AIRE di un terzo comune italiano, dove dovro’ chiedere la reiscrizione? Situazione variegata vero? Me ne rendo conto. Vi ringrazio comunque in anticipo per il supporto che sono certo mi saprete dare. Grazie. Antonio
Ciao Antonio,
Si, situazione articolata….scrivici alla mail madreinitalyinfo@gmail.com e faremo valutare quanto ci scrivi da uno dei nostri consulenti!
A presto
Ciao Francesco, per prima cosa complimenti per il tuo blog.
Ti spiego la mia situazione…vivo a Barcellona da quasi 9 anni e, per ignoranza, non mi sono mai iscritto al AIRE.
Qualche giorno fa, l’azienda spagnola nella quale lavoro, mi ha chiesto di farmi il passaporto per viaggiare.
Da quello che ho capito, prima di poter richiedere il passaporto al consolato di Barcellona, dovrei essere iscritto all’ AIRE. La domanda é se iscrivendomi dopo 9 anni dovró pagare qualche multa o, in altri termini, che data mettere nel campo “DATA DI ARRIVO NELLA CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE” del modulo d’iscrizione (la data reale o una piú recente). Quanto puó tardare l’iscrizione?
Grazie mille e ancora complimenti.
Ciao Nico,
Non sono previste sanzioni per la ritardata iscrizione, quindi puoi procedere tranquillamente. Io indicherei la data reale!
Francesco
Fantastico Blog e fantastiche informazioni!
Sono alla ricerca disperata di consigli.
Mia suocera ha passaporto italiano ma e’ da sempre residente in Venezuela.
In seguito alla recente diagnosi di una grave malattia ha deciso di trasferirsi in Spagna dove io vivo.
Come posso assicurarle copertura sanitaria? A chi può chiedere la TEAM?
E se si trasferisse in Italia?
Grazie mille in anticipo!
Ciao Matteo,
la TEAM è erogata dal Servizio Sanitario Spagnolo o Italiano o comunque di un paese europeo. Se tua suocera ha intenzione di trasferirsi, la cosa più opportuna è quella di richiedere la residenza nel paese in cui andrà a vivere, e con essa provvedere all’iscrizione presso la cassa malattia locale.
In bocca al lupo
F
Ciao!
Innanzitutto grazie per le informazioni! Non avevo ancora trovato risposte chiare ed esplicative come in questa guida!!
Volevo poi farti una domanda, perchè forse ancora qualcosa non mi è chiaro.
Io vivo in Giappone ormai da un po’ di tempo, nonostante non sia ancora registrata all’aire, cosa che comunque faró a breve. L’anno prossimo io e mio marito vorremmo avere un bambino e in quell’occasione vorrei tornare in italia per un paio di mesi. L’assicurazione sanitaria temporanea è equivalente a quella che avevo quando risiedevo in italia? Vale anche per il bambino?
Contando si partire col bambino ancora piccolo, le visite saranno tante e frequenti ed è ovviamente impossibile pagarle tutte privatamente!!
Ti ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti
Eleonora
Ciao Eleonora,
sul sito del Ministero trovi tutti i dettagli su quanto stabilito in merito all’assistenza sanitaria riservata agli italiani residenti all’estero.
Sintetizzando, vale il principio che riconosce agli Italiani iscritti AIRE il diritto alle prestazioni sanitarie urgenti per un periodo massimo di 90 gg anche non consecutivi nell’arco dell’anno e durante la loro permanenza in Italia.
Questo vale sia per te che per il bambino.
Saluti
F
Ciao
Vivo in Nuova Zelanda da un po di anni e NON sono ancora isctitta all AIRE.
Ho la cittadinanza sia Neozelandese che Italiana, lavoro in Nuova Zelanda (societa’ Neozelandese) e pago le tasse in Nuova Zelanda.
Se mi iscrivessi all AIRE devo pagare le tasse anche in Italia?
Quasi ogni giugno torno in italia a trovare la mia famiglia per 4 settimane, nel caso di malattia o incidente posso usufruire dell assistenza sanitaria d’urgenza?
un ultima domanda, nel blog hai citato i vantaggi di essere iscritti all AIRE .. quali sono gli svantaggi secondo voi?
grazie mille! Complimenti per il blog.
Sabrina
Ciao Sabrina,
inizio dalla coda del tuo commento. Trovo che iscrivendosi all’AIRE sia uno svantaggio la perdita dell’assistenza sanitaria italiana o almeno questo è quello che spaventa molti italiani.
Risiedendo e vivendo in Nuova Zelanda, pur iscrivendoti all’AIRE godresti dei benefici previsti dalla convenzione tra Italia e Nuova Zelanda contro le doppie imposizioni fiscali, che nel tuo caso è per altro rafforzata dal fatto di essere cittadino neozelandese.
Per gli Italiani residenti all’estero vale il principio per cui hanno diritto alle prestazioni sanitarie urgenti fino ad un massimo di 90 gg nell’arco dell’anno.
Ti abbraccio
F
ciao,
scrivi perdi il medico di base…”Questo perché si presume che tu abbia necessità di un medico curante nel paese in cui risiedi!”
Penso che questo presupposto non sia oggettivamente corretto. L’assistenza di base viene sostituita da quella all’estero perchè è all’estero che vengono pagati i contributi atti alla manutenzione della stessa!
Se io ho un’assicurazione auto in Svizzera ad esmepio, con quale pretesa richiedo di ripararla gratuitamente in Italia?
L’assistenza sanitaria non è un diritto ma è un servizio a pagamento, anche e soprattutto in Italia! Che si sia esteso nel tempo per legge a tutti i settori lavorativi è sicuramente una conquista sociale, ma sta di fatto che medici, infermieri, ospedali e quant’altro non vivono d’aria e devono essere pagati tramite le tasse che noi italiani versiamo in busta baga. Se uno sceglie di emigrare e contribuisce al sistema sanitario del suo nuovo paese, perchè dovrebbe poter tornare in italia a afrsi curare a scrocco allungando le liste di attesa degli italiani paganti che hanno già molte difficoltà? Inoltre in tanti paesi dell’UE è possibile usufruire del sistema sanitario di qualsiasi paese pagando la differenza dove questa si presenta. Ovvero se io voglio farmi operare al ginocchio in Italia perchè il medico o la struttura ospedaliera mi piacciono di piu’, posso farlo pagando la differenza di quello che avrei pagato nel mio paese di residenza o facendomi rimborsare per intero la prestazione pari al budget previsto nel mio paese di residenza. Non trovo giusto levare risorse agli italiani in Italia per dei servizi per i quali noi AIRE non paghiamo un centesimo! Vivo all’estero da 15 anni (6 paesi diversi) e ho sempre avuto l’assistenza ovunque io abbia lavorato. Se tornavo in Italia da turista e avevo un’emergenza, andavo tranquillamente dal medico e la mia assistenza mi rimborsava. Viceversa, mentre stavo ancora in Italia ed ero studente ho fatto un viaggio a Parigi e sono dovuta andare dal medico, ho pagato li’ e poi alla ASL a Milano mi hanno rimborsato tutto con un semplice modulo. Era il 2003. Le cose sicuramente sono migliorate da allora. Non capisco veramente la polemica. Come al solito, gli italiani sputano sul piatto in cui mangiano e quando gli si leva quel piatto da sotto gli occhi lo reclamano! E come sempre, l’Italiano vuole tutto e subito senza sacrifici o compromessi! Emigrare non comporta solo vantaggi e chi lo fa deve saperlo prima. Cio’ non toglie che si possa continuare ad avere le stesse abitudini (quindi lo stesso medico) pagando quel che è giusto, senza intasare il sistema o creare buchi finanziari ingenti a carico di chi paga onestamente le tasse da tutta la vita in Italia!
Ciao Fran, grazie per il tuo contributo.
Ciao Francesco,
Vivo da 15 anni negli Stati Uniti, sono incinta di 6 mesi e devo tornare in Veneto per questioni di famiglia. Ho letto attentamente il post e tutti i commenti, in particolare quello in cui si attesta che la Regione Veneto non dà più assistenza completa agli AIRE, ma solo quella ospedaliera urgente. Vorrei sapere se la ASL veneta fa eccezioni con la maternità. Avro’ bisogno di vedere dei medici per controlli in Italia come ho fatto e sto facendo qui. Inoltre, c’e’ anche la possibilità che partorisca li’ se devo soffermarmi a lungo. La mia assicurazione americana non copre nessuna spesa medica all’estero, quindi l’ASL e’ la mia unica speranza!
Ti ringrazio anticipatamente per il tuo aiuto.
Alice,
credo che l’unico modo per rassicurarti sia contattare direttamente la ASL e chiedere a loro in modo da avere risposte certe.
Felice attesa
Francesco
ciao grandissimo volevo chiedere …. ti spiego
abito in svizzera e sono titolare di un permesso di domicilio di tipo B .. sn iscritto all a.i.r.e ….nn ho piu il medico di base in italia
qui in svizzera l`assistenza sanitaria e a pagamento… volevo sapere se eventualmente posso andare in italia a fare i controlli e gli esami e anche un piccolo intervento che dovrei fare….anche… pagando perche sicuramente sono meno costosi…di qui….dato che ho ancora i miei documenti e da poco mi hanno mandato dai miei dove ho la vecchia residenza la nuova tessera sanitaria…… grazie in anticipo
Ciao Gios,
non mi è molto chiero quanto dici, però …avendo perso l’assistenza sanitaria italiana, hai diritto solo alle prestazioni urgenti per un massimo di 90 giorni nell’arco dell’anno (anche non continuativi). Nel caso tu volessi rivolgerti a strutture a pagamento, non vedo alcuno problema a riguardo. Per ogni cosa però ti suggerisco di chiedere direttamente alla tua ASL.
In bocca al lupo
Salve,sono un pensionato inps .vorrei trasferirmi con mia moglie 6/7 mesi all anno a vivere in portogallo ,per motivi economici.in Italia ho la casa di proprietà che lascerei vuota,in portogallo andrei a vivere in affitto.necessito di varie cure mediche (iniezioni introviterali causa maculopatia,e infusione di immunoglobuline 1 volta al mese causa immunodeficienza comune variabile”malattie rare”.desideri sapere che fare,cosa vado incontro,qualora decidessi di trasferirmi.mi creda mi sento confuso con la burocrazia,se può mi farebbe piacere capirci qualcosa in più .comunque la ringrazio per le informazioni che chiaramente ho letto.cordialmente la saluto.
Renzo
Ciao Renzo,
ti suggerisco di recarti presso la tua ASL e vedrai che sapranno darti indicazioni sul da fare.
In bocca al lupo
Salve Vivo in Germania da oltre Quaranta’Anni. Sono iscritto all’ AIRE. Percepisco una modesta pensione italiana (INPS) inoltre una pensione di vecchiaia tedesca. Vorrei , con mia moglie, rientrare definitivamente in Italia, pero non so (burocraticamente) come li dovro muovermi. Grazie in anticipo.
Ciao Elio,
se decidi di tornare in Italia, puoi recarti presso la sede del Comune italiano in cui andrete a vivere e chiedere l’iscrizione come residenti, riportando di fatto la residenza in Italia.
Buona serata
Buongiorno. Pure io mi associo ai vari complimenti fatti per il sito, che è davvero ben strutturato e pieno di informazioni utili.
Detto ciò, espongo il mio caso – a mio avviso davvero singolare. Io risiedo in Italia, ma ho una figlia di 3 anni che vive a New York con sua madre (premetto che la bimba ha la doppia cittadinanza, in quanto la madre è americana). Come genitori, saremmo propensi a far venire la piccola da settembre in Italia per farla studiare in un asilo bilingue (dati i costi della retta mensile, abbiamo visto che qua è decisamente più economico che a Brooklyn), la quale è regolarmente iscritta all’AIRE del Consolato di New York ed ha sia passaporto che codice fiscale italiano.
Dato che non avrebbe diritto alle cure sanitarie di base nella sua attuale posizione, ho pensato ad una richiesta di residenza temporanea nel mio comune (che quindi vale fino a 12 mesi ed è rinnovabile), ma non so se con un passaggio del genere potrebbe avere quello di cui parlavo prima. Io vivo a Lucca e per il momento ho ricevuto risposte negative sia dalla DG dell’Assessorato Regionale alla Salute che dalla ASL locale. A tal proposito, ho scaricato e studiato alcuni testi di legge pertinenti sulla gestione degli archivi anagrafici pubblici (nella fattispecie la legge 1128 del 1954, art. 8; il DPR 223 del 1989, art. 32 e la legge 470 del 1988): in nessuno di questi si parla di un caso simile al mio, ma il fatto che non sia previsto non vuol necessariamente dire che sia proibito, o mi sbaglio?
Gradirei una risposta in merito. Grazie mille ed ancora tanti tanti complimenti.
Ciao Felipe,
e grazie per averci scritto. Leggendo quanto dici, mi sorge una domanda: se la bimba verrà in Italia per iscriversi all’asilo e frequentare in Italia, perchè non pensate di renderla residente in Italia in modo da semplificare ogni cosa? Forse non ho capito bene il problema, ma senza dubbio ci sarà una soluzione. Resto a disposizione.
Buona serata
Grazie un articolo veramente interessante. Mi preme fare una domanda. Quando si fa l iscrizione temporanea si ha diritto alle prestazioni mediche anche in centri convenzionati?
Ciao Massimo,
ti suggerisco di fare una verifica presso il centro medico perchè credo dipenda da una serie di circostanaze…
Buona serata
Hola Madre patria,assumo tutte le colpe ,per non avevermi iscritto al A.I.R.E,non so perche, forse per la mía ignoranza,che pena.vivo un España da quasi venti anni ,la residenza era con mío papá adesso morto a Coazze provincia di Yo,un espléndido paesino nel valle.al vivere qui da tanto tiempo ho il N.I.E. un certificado senza foto con un número personales,e i dati tuoi e dei genitori questo rilasciato falla policía nacional, fino qui tutto chiaro,questo certificado acompagnato dalla mía carta d identitario mi da il diritto di fare gestioni burocratiche.cara Madre patria ho perso la carta d identita,il comune di Coazze per colpa mía mi cancello dal suo censo,normales a non dare notizie di dice ho la residencia,efectivamente sono inpatronato qui al comune ,mi sono iscritto al A.I.R.E la settimana scorsa,non e mai troppo tardi spero!il consolato honorario mi puo aiutare?il 23 di questo mese debo ritornare un Italia.Madre patria aiutami tu.
Ciao Stefano,
se ti iscrivi all’aire puoi richiedere al Consolato la tua carta d’identità. Semmai porta con te un altro documento di identità per dimostrare appunto la tua identità. Buon rientro in Italia!
Ciao
Ciao Francesco belissimo blog ,consigliato da un amica di un amigo ,del cugino etc..tutti residenti in un paese straniero ,pero grazie alle tue risposte utilissime sono riusciti a solucionare i problemi che si presentano ,oggi mi sono iscritta al A.I.R.E. perche sono andata a vivere in Spagna ,la iscrizione lo fatta per posta ordinaria mandando I documenti chiesti.mi chiedo :si metteranno in contatto vía email per dirmi che tutto ok.? Per dirmi que gia faccio parte de la grande familia italiana ? In Cuanto tempo mi risponderenno.?? Grazie per il tuo grano di sabbia ciao un bacione.
Ciao Anna,
prendi il numero di telefono del Consolato e chiama ogni tanto per vedere se la tua iscrizione è avvenuta! In genere però cìè sempre da aspettare un pò….
Grazie a te per i complimenti
F
Buongiorno MadrePatria,complimenti per il blog,io sono residente all’estero iscritta all’A.I.R.E da 23anni,tutto tranquillo fin dall’inizio della pandemia,io per fare le cose più pratiche nei miei confronti a livello burocratico per i documenti,ogni volta che rientro in Italia 2 volte all’anno ora prima 1 sola volta,mi recavo nei vari uffici per il rinnovo patente ,carta di identità passaporto,adesso le leggi sono cambiate?Prima domanda,la mia patente non si può più rinnovare?E’ più di un anno che ci provo ma nulla da fare,dicono che una iscritta allA.IR.E,non ha il diritto di rinnovo,sono stata nella mia ambasciata e mi hanno fatto un’estensione,ma non valida x le forze dell’ordine….per avere un l’appuntamento alla motorizzazione ci vuole lo spid,che grazie a Dio quest’anno sono riuscita ad avere in quanto i residenti all’estero solo cartaceo possono avere,seconda domanda mi potete aiutare a capire qualcosa non vorrei perdere la mia patente italiana,ma soprattutto la vorrei rinnovare,ah!!mi hanno detto quelli della agenzia autorizzata che se non sonó residente in Italia più di 180 giorni la patente non e’ rinnovabile,grazie se mi fate capire qualcosa Mara Brasola
Ciao Francesco grande aiuto ci stai dando con el tuo blog,bravissimo.Sono regolamente iscritto al A.I.R.E.ieri ho fatto la denuncia allá póliza spagnola per furto della carta d identitario.La mía domanda e questa ,faccio piu in fretta ad andare a Torino(per lavoró ci vado 3 volte al mese)E chiedere in questura una nuova ,o fare la richiesta al consolado ?grazie per risponderenno ciao .
Ciao Paola,
se sei iscritta all’AIRE ti suggerisco di recarti in Consolato! Mi raccomando, porta con te un altro documento che attesti la tua identità.
Grazie per i complimenti 😉
Francesco
Ciao,
Innanzitutto grazie per il preziso aiuto e la chiarezza del tuo articolo. A sorpresa mia moglie, parlando con un impiegato dell ASL del comune dove risiede si è sentita dire che, siccome io sono residente in Svizzera e lei non lavora, quindi a mio totale carico, non deve essere piü il Servizio Sanitario Italiano a coprire lei e i miei figli, ma quello Svizzero. Io sono residente dal 1* Gennaio in Svizzera e a Giugno, con la conclusione dell’anno scolastico, la famiglia mi raggiungerà; per tale motivo, non rientrando nei 180 gg con un centro di interesse in Italia non (dovrei) rientrare nella doppia tassazione.
Aggiungo che non posso avere copertura con l‘assistenza Svizzera in quanto il requisito è essere in possesso del permesso di Residenza Svizzero, che attualmente ho soltanto io ma non i miei figli e mia moglie.
A me sembra strano che debba richiedere un’assicurazione medica per le persone residenti in Italia. Da aggiungere anche il fatto che, pur avendo fatto richiesta di iscrizione all’AIRE a Gennaio, ad oggi 14 Aprile la mia iscrizione non è ancora stata recepita.
Grazie per l’aiuto.
Corrado
Caro Corrado,
vista la situazione un po’ articolata e nel rispetto della tua privacy ti invito a scriverci alla nostra mail: madreinitalyinfo@gmail.com così da poterti metterti in contatto con i professionisti con cui lavoriamo nel caso tu voglia che esaminino il tuo caso e ti eroghino una consulenza approfondita.
Resto in attesa
Francesco
Salve io ho mia suocera Che e’ residente in Canada e’ iscritta all’Aire e verrebe in Italia nei prossimi mesi per 90 gg, la domanda e’ procedere con la temporanea per l’assistenza medica se ne ha bisogno? Cosa copre? Cosa pagherebbe per il servizio? Grazie.
Gli italiani residenti all’estero hanno diritto alle prestazioni sanitarie urgenti fino ad un massimo di 90 gg. nell’arco dell’anno nel momento in cui si trovano in Italia. Per ogni dettaglio ti invito a consultare il sito del ministero.
Saluti
Francesco
Ciao , volevo sapere una cosa. Un invalido civile che percepisce pensione d’invalidità più accompagnamento, e ha la doppia cittadinanza italo-americana, può andare a vivere negli Stati Uniti senza il coniuge in quanto ha un parente li, continuando a percepire questa pensione?
Cornelio,
non conosco nel dettaglio la tua situazione quindi il mio suggerimento è di fare una verifica direttamente presso la tua ASL.
Saluti
Francesco
Ciao Francesco e innanzitutto grazie per aver fatto chiarezza in questo post.
La mia condizione è abbastanza lineare, eppure ho dei dubbi riguardo l’assistenza sanitaria. Da 2 mesi vivo e lavoro stabilmente in Belgio per un’azienda belga, e sto completando la registrazione al comune come residente lavoratore. Presto andro’ quindi ad iscrivermi ad una mutuelle ed ho letto online che spesso chiedono il modello E104 (o l’S1), credo per fare delle verifiche sui periodi assicurativi. Nel mio caso, venendo da Roma, alla asl non hanno voluto rilasciarmi questo modello in quanto non rientro nelle casistiche che necessitano di quel documento (es. lavoratori distaccati all’estero, pensionati ecc.), ed in effetti ho trovato simile riscontro anche nel sito europa.eu che hai linkato qualche commento fa.
Vorrei sapere cosa ne pensi, solo per evitare di trovarmi in uno stallo in cui la mutuelle mi chiede un documento che la asl non ritiene dovermi rilasciare. Aggiungo – scusa la banalità – che io vivo stabilmente qui in Belgio, per cui non è un problema che mi sia revocata l’assistenza sanitaria in Italia.
Grazie in anticipo
Ciao Federico,
a quanto capisco attualmente la tua residenza è ancora in Italia e quindi sei ancora coperto dal SSN.
Ne perderai i benefici una volta che ti iscriverai all’AIRE e a quel punto ti sarà necessario iscriverti ad una cassa malattia belga.
Come residente italiano all’estero, la cassa malattia belga può richiederti diversi documenti sulla base del tuo status. A quanto mi dici sembra abbia ragione la ASL.
Puoi fare però una verifica direttamente sul sito del Ministero.
Saluti e fammi sapere 😉
Francesco
Ciao Francesco
in effetti il punto è proprio questo, neanche sui siti del Ministero degli Interni o della Salute è riportato il mio caso, come se per l’appunto non fosse un caso “speciale” da dover essere trattato nello specifico.
Ad ogni modo ti faro sapere come va a finire la storia 🙂
Grazie
Federico
Sperando sia di aiuto a chi legge, vi dico com’è finita. La mutuelle (Mutualité Chrétienne) non mi ha mai chiesto né il modello E104 né altri documenti, questo a più di 3 mesi da quando mi sono iscritto.
Ciao Francesco. Sono un po’ confusa.
Sono una pensionata che sta compilando il modello S1 per poter avere l’assistenza sanitaria qui in Tenerife, dove mi richiedono la data dichiarazione di trasferimento di residenza all’ufficio Consolare di ………( citta estera)
In questo momento sto compilando la iscrizione al A.I.R.E. ma ho un dubbio, devo aspettare una risposta da loro o posso compilare il modulo S1 con la data di richiesta di iscrizione al A.I.R.E. ?
Cara Franca,
bella domanda!!!!
Generalmente quando si compila il modello S1 si è già provveduto all’iscrizione quindi credo che la cosa migliore sia chiedere al funzionario della ASL.
Baci
Salve e tutto molto chiaro ,io vorrei un chiarimento .sono una mamma separata che dovrà trasferirsi in svizzera per lavoro .lascerò mia figlia in Italia iscrivendosi all’aire da sola .mia figlia continuerà ad avere la copertura sanitaria in Italia essendo minorenne ,vivrà per un poco di tempo dai nonni grazie
Ciao Maria,
ti ringrazio per averci scritto ma non ho chiaro la tua domanda
Francesco
Ciao,
mi sono appena trasferito in Australia, e gli accordi bilaterali con questo paese fanno schifo, bisogna uscire ogni sei mesi per potersi reiscriversi alla sanita’ qui.
Controllano pure la data di scadenza della tessera sanitaria italiana, e la mia scadra’ a fine anno.
Sapete come rinnovare la tessera sanitaria vivendo all’estero ed essendo iscritti all’AIRE?
Se non abbiamo piu’ diritto alla copertura sanitaria italiana, ci danno lo stesso la tessera sanitaria?
Ciao Davide,
se sei iscritto allìAIRE perdi il diritto all’assistenza sanitaria italiana quindi non comprendo il perché tu faccia riferimento alla tessera sanitaria.
Se riguarda il codice fiscale puoi richiederlo presso il consolato.
Saluti
Salve,
ho letto con moltissimo interesse l’articolo e i commenti, vi ho trovato perchè cercavo informazioni su un problema che espongo, forse tra breve tempo mi dovrò trasferire in Thailandia, per lavoro, preciso lavoro autonomo, vado e spero di lavorare, in Italia ormai …
Ora il problema; mia moglie, cittadina italiana ha l’hiv ed è in cura presso un ospedale italiano, quindi riceve la terapia antiretrovirale e conseguente pensione d’invalidità. Il mio quesito è : trattandosi di terapia che segue da anni e reperibile solo in italia/europa, ho già controllato in Thailandia non ci sono gli stessi medicinali, è possibile in qualche modo continuare ad effettuare la stessa terapia all’estero, perchè è fondalentale come potete ben capire, non si tratta di medicinali qualsiasi, non oso dire salvavita ma quasi, facendomi spedire le medicine che fornisce l’ospedale che ha in cura mia moglie da qualche parente ?
Ci possono essere problemi con la pensione d’invalidità ? Ho già provato sul sito “parto per…” ma non riesco ad avere le informazioni che mi servono.
Spero di essere stato chiaro, grazie a chiunque possa aiutarmi a chiarire.
Caro Gianluca,
trasferendoti in Thailandia perdi il diritto all’assistenza sanitaria italiana e quindi vista la particolarità della situazione ti consiglio di rivolgerti alla ASL.
F
Grazie, farò come dici, ho provato anche rivolgendomi direttamente all’ospedale che presta le cure, ma mi sembra non abbiano le idee chiare, forse la asl può aiutarmi a fare chiarezza.
Ho dimenticato di firmare la replica al post.
Ciao Francesco, innanzitutto complimenti per il tuo sito e per le informazioni dette. Ti spiego il mio caso, sperando in un tuo consiglio. Sono un’italiana che vive in Germania con il suo ragazzo…nel comune del paese dove vivo ho registrato dove vivo attualmente quindi il mio indirizzo di casa tedesca (Un anno fa mi sono registrata li). Premetto che non sono iscritta all’AIRE e che molte volte vado in Italia e nel mentre approfitto nel fare li le visite mediche… Ho lavorato per 9 mesi in una ditta tedesca e adesso però sono a casa disoccupata…in quei 9 mesi ero assicurata , grazie al mio datore di lavoro , alla cassa malattia tedesca AOK. Il problema è che è da marzo che non lavoro più e quelli dell’AOK mi hanno detto che sono obbligata a pagare da sola loro per essere assicurata in Germania! Ecco…io non ho molti soldi, e pagare 140€ al mese per me è comunque tanto…vorrei chiederti se è possibile non pagare poi gli “arretrati” da marzo fino adesso , dimostrando di essere assicurati con la tessera sanitaria italiana e non iscriversi all’AIRE per il momento , in quando passo periodi di tempo sia in Italia e sia in Germania finché non trovo lavoro… Non vorrei che arrivasse per posta la sorpresa che devo pagare tutti i mesi non pagati da quando ho smesso di lavorare :/ …magari dimostrando che non sono iscritta all’AIRE potrei evitare questa brutta sorpresa! E vorrei rimanere per ora con la tessera sanitaria italiana a mio rischio e pericolo 😉 senza nessuna cassa malattia tedesca. È possibile fare ciò? O è meglio che tolgo la mia residenza in Germania e continuo a vivere lì facendo finta di nulla finché non trovo lavoro, per evitare di pagare la cassa malattia tedesca che per me è inutile visto che preferisco fare tutto in Italia ?
Grazie mille, scusa se mi sono dilungata , spero in una tua risposta, grazie ☺️
Ciao Giulietta,
quelle di cui mi parli sono valutazioni personali. Io credo sempre che la cosa migliore sia regolarizzare la propria situazione e so anche che la AOK è molto attenta. Inoltre, se non sei iscritta AIRE, per l’Italia risulti residente in Italia, altrimenti avresti perso l’assistenza sanitaria italiana…
Solo tu puoi decidere come meglio comportarti 😉
Saluti
Percepisco una pensione Inps e vivo in Brasile da 10 anni iscritto all’Aire e ho capito che non ho diritoo all’assistenza sanitaria e comunque al medico di base.
Vi chiedo 1) perché ho la tessera sanitaria nazionale – 2) Pago le tasse in Italia(mi vengono trattenute dalla mia pensione) e quindi dovrei avere gli stessi diritti di chi vive e risiede li – 3) posso scaricare con le dovute traduzioni e ricette mediche apparecchi sanitari(Cpap,audiovisivi,occhiali ecc)comprati qui in Brasile? Grazie
Ciao Salvatore,
il caso dei pensionati è una situazione particolare, per cui: 1. hai diritto alla detassazione della pensione se con il Brasile vigono convenzioni in tal senso; 2 la tessera sanitaria è anche il codice fiscale e per i pensionati italiani all’estero l’assistenza sanitaria nel paese estero è garantita se ci sono convenzioni (puoi verificarlo sul sito del ministero) 3. dai uno sgurado alla convenzione, dove parla dei pensionati italiani all’estero e ti chierirà molti dubbi
Saluti
Grazie per questa interessante pagina. Avrei una domanda: sono residente AIRE in Olanda e vorrei fare un intervento programmato in Italia (Lombardia) con un medico di mia fiducia. Da quanto capisco dal vostro testo sarei coperta dall’assicurazione olandese. Quali procedure dovrei fare con la ASL italiana per mettermi in lista d’attesa x l’intervento? Grazie mille!!
Verifica la copertura della tua assicurazione e poi chiedi alla ASL di competenza, ma a mio avviso, essendo tutto a pagamento, devi chiedere all’amministrazione della struttura dove farai l’intervento.
Saluti
L’articolo non è aggiornato. Dall1/10/2015 gli italiani con ultima residenza nel Veneto hanno perso i benefici previsti per legge per i veneti. Ma ancora peggio se sei per tua sfortuna nato all’estero da genitori italiani emigrati ma poi rientrati in Italia e poi tu successivamente ti sei recato all’estero regolarmente iscritto aire NON HAI NESSUN diritto ZERO e non più’ come in precedenza assistenza x 90 gg per le prestazioni in emergenza. Devi pagare tutto di tasca tua oppure farti una assicurazione privata Io Nata x caso in New Zealand rientrara in Italia da bambina e successivsmente per lavoro trasferita all Estero in paese non Europeo ma in centro America senza nessun accordo bilaterare ho perso I diretti Di assistenza Sanitaria noto stante sia cittadina italiana a tutti gli effetti. in quanto Nata all’estero non ho diritto a chiedere la certificazione Di Status Di Emigrato e senza questo documento la USL non emette l’attestazione del diritto a prestazioni ospedaliere d’urgenza. non sono più italiana e sono straniera nel paese in cui risiedo. Non ho nessun diritto in nessun in nessuno dei tre paesi
Ciao Stefania,
nel post non abbiamo considerato il caso degli italiani nati all’estero…e hai ragione nel dire che purtroppo la situazione non è semplice. Rispetto al Veneto, avevamo aggiornato l’articolo qualche mese fa, correggendo la posizione del Veneto. Forse ci è sfuggito qualcosa? Dove hai letto del Veneto nel nostro post?
Saluti
Molto utile. Congratulazioni.
Grazie mille Alessandro!!! Fa molto piacere sentirselo dire! C’è tanto lavoro dietro e messaggi come questo mi dà la forza di andare avanti, però, oh! Continua a seguirci eh 😉
CIao Sara,
probabilmente anch’io sarò nella tua stessa situazione fra qualche mese, ovvero, permesso B come ricongiunzione familiare, ma lavoratrice in Italia.
Sono interessata a sapere come dovrà essere gestita, col datore di lavoro, un’eventuale malattia.
Inoltre, ho letto che se si è lavoratori in un paese estero (in questo caso Italia), non è richiesta l’iscrizione alla’assicurazione sanitaria svizzera. In questo caso, si rimane iscritti alla sanità italiana?
Ti sarei grata se condividessi con me e tutto il blog la tua futura esperienza.
Grazie
Antonella
Buongiorno Sara e buongiorno a tutti coloro che mi leggono!
È da un po’ che posto questo messaggio e spero che arrivi a tutti coloro che hanno bisogno di risposte.
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Puoi trovare tutto quello di cui hai bisogno al seguente link:
https://madreinitaly.info/consulenze-per-italiani-allestero/
Questo servizio è nato per assicurare a coloro che lo chiedono, la massima professionalità nelle risposte.
Lo staff di Madre in Italy resta a disposizione per eventuali chiarimenti.
Francesco Menghini
Ciao Antonella,,hai trovato risposta alla tua domanda? A breve anche io farò la richiesta di ricongiungimento familiare ottenendo così il permesso B, ma continuerò a lavorare in Italia mantenendo quindi il domicilio fiscale. Con il medico di base ho un piano terapeutico che comporta l’assunzione mensile di diverse medicine acquistabili solo con ricetta medica: come dovrò procedere con il medico? Perderò il medico di base e di conseguenza come potrò continuare ad acquistare i farmaci senza prescrizione? Ti ringrazio anticipatamente per la risposta
Buongiorno.
Il vostro blog è fantastico!
Vorrei raggiungere mio marito all’estero, prendendo qualche mese di aspettativa dal mio lavoro. Non avendo pianificato troppo il futuro, vorrei organizzarmi così: riprendere servizio dopo qualche mese, per due-tre mesi. Trascorsi questi dovrò riattivare l’aspettativa. In ogni caso, per ragioni familiari, non starò fissa fuori dall’Italia, ma rientrerò ogni due-tre mesi per un paio di settimane e ogni anno rientrerò al lavoro per circa due mesi e mezzo consecutivi.
La mia domanda è: DEVO O NON DEVO ISCRIVERMI ALL’AIRE?
nel caso in cui io mi iscriva, ho poi il diritto ad interrompere l’aspettativa e riprendere servizio per qualche mese?
Ringrazio di cuore!
Buongiorno Vilma e buongiorno a tutti coloro che mi leggono!
È da un po’ che posto questo messaggio e spero che arrivi a tutti coloro che hanno bisogno di risposte.
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Puoi trovare tutto quello di cui hai bisogno al seguente link:
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Lo staff di Madre in Italy resta a disposizione per eventuali chiarimenti.
Francesco Menghini
Gentile Giancarlo, abbiamo appena inviato una mail al tuo indirizzo ma ci è tornata indietro. Potresti darmi un’altra mail?
Scusate.. rettifica.. la tessera sanitaria mi è stata inviata nuova nel 2016 a quanto pare. A prescindere da ciò resta il fatto che cmq sono iscritta all’AIRE (e di conseguenza ho perso il diritto all’assistenza giusto?). Quindi se volessi farmi delle analisi nel mese in cui mi troverò in Italia, posso usare la tessera o non ho altra scelta che corrispondere all’intero ammontare di qualsiasi prestazione? Grazie!!!
Scusa per la domanda ma vorrei sapere come funziona per delle visite mediche in italia, per uno che vive in USA da 4 anni e sono iscritto ad Aie. Se potete aiutare,vi ringrazio in anticipo! Grazie!
Salve a tutti – lavoro e vivo da anni a Londra e la mia tessera sanitaria italiana scadrà ad ottobre 2017. Sono iscritto all’AIRE da tempo, ma non riesco a capire due cose:
– Quando scadrà la tessera italiana, come faro’ per ottenere l’equivalente inglese?
– Da ottobre in poi, come faccio a scoprire i costi delle prestazioni ospedaliere in Italia? Faccio un esempio, se dovessi tornare in Italia e rivolgermi all’ospedale x per delle prove allergiche/un banale esame del sangue, come scopro quanto mi costerebbe in mancanza della TEAM (UK o Italiana che sia).
Grazie!
Ho letto sul vostro blog che sono beneficiari dell’assistenza sanitaria italiana all’estero, in forma diretta o indiretta, tra gli altri la seguente categoria:
Invalidi per causa di servizio residenti all’estero.
Attualmente sono residente in Italia con tutti i diritti e prerogative di tale posizione.
Prevedo di trasferirmi all’estero, in uno dei paesi con accordi bilaterali, trovando in questa posizione cosa accade per avere diritto all’assistenza sanitaria all’estero e in Italia?
Deve essere compilato qualche documento e presentato alla ASL?
Viene rilasciato qualche documento che possa servire per usufruire dell’assistenza sia all’estero che in Italia? Tipo tessera sanitaria?
Grazie.
Ciao!
Innanzitutto complimenti per la pagina che è davvero esaustiva e ben scritta!
Io e mia moglie abbiamo un problema che probabilmente è già stato affrontatato e risolto da qualche altro, ma noi non sappiamo come fare.
Entrambi siamo Siciliani e viviamo in Austria da circa 2 anni. Siamo iscritti AIRE e abbiamo la TEAM rilasciataci dalla GKK, un’assicurazione sanitaria austriaca.
Mia moglie è all’ultimo mese di gravidanza ed è tornata in Sicilia per il parto che sarà in un ospedale pubblico.
Una volta lì, la dottoressa le ha detto che probabilmente tutte le spese saranno a carico nostro, come avviene per coloro che sono assicurati in Germania.
Come possiamo fare perché le spese vengano coperte dalla nostra assicurazione sanitaria austriaca?
Da qualche giorno sono venuto a conoscenza del modelle E112 o S2.
Può aiutarmi in questo? E come dovrei fare ad ottenerlo e a chi presentarlo in Italia?
Grazie in anticipo.
Ciao,
Vincenzo
Ciao Vincenzo,
sarebbe interessante per me capire come e’ andata a finire la storia.
Intanto complimenti, assumo che a quest’ora sarai gia padre.
Saluti
Carmine
Salve il mio è un caso un po’ particolare spero però trovi risposta . Sono sposata con un americano da 19 anni e 4 anni fa ho avuto l’occasione di diventare cittadina americana e l’ho presa al volo visto che in Italia non trovavo lavoro. Tenendo presente che noi abitiamo a Vicenza volevo trovare lavoro presso la Caserma Americana appunto di Vicenza ma dovevo decidere di lasciare la cittadinanza italiana. Così sono stata in America 2 mesi e ho rinunciato alla cittadinanza italiana . Be sono ancora senza lavoro ma questa è un’altra storia. Spero non aver creato confusione. Ricapitolando sono Americana ma vivo a Vicenza . Ora la mia domanda è: posso usufruire della mutua visto e considerato che pochi giorni fa mi è anche arrivata la tessera sanitaria con la nuova scadenza??? Adesso mi farebbe veramente comodo visto i miei molteplici problemi di salute Grazie
Buon giorno sono Giuseppe e abito in Ucraina sono pensionato e pago le tasse in Italia. Sono iscritto all’AIRE.Ho un problema dovrei operarmi ad una spalla e le volevo chiedere se mi opero qui in Ucraina poi posso avere il rimborso spese dall’Italia , invece se vado in Italia a fare operazione se sono coperto o no. Volevo chiedere cosa posso fare sia che qui in Ucraina o in Italia. certo di un vostro riscontro le auguro distinti saluti. Giuseppe.
salve, vorrei una delucidazione,
risiedo in Germania da 7 mesi, l’iscrizione all’ Aire e’ obbligatoria per periodi superiori ad un anno, quindi dopo un anno la devo fare e decade automaticamente la copertura sanitaria italiana, premetto che io sono qua a studiare la lingua, poi non so che farò.
Tornando all’assicurazione sanitaria italiana ne deduco che mi coprirà fino a quel momento giusto? e tre mesi dopo l’iscrizione all’aire.
Saluti
Leo
e che succede se da cittadino italiano emigrato in svizzera da oltre 30 anni e iscritto all’aire sono rientrato definitivamente in Italia’?Ho diritto all’assistenza sanitaria gratuita?
devo cancellarmi dall’aire? E’ vero che devo pagare una somma dai circa Euro 400/00 l’anno per avere diritto all’assistenza sanitaria in Italia?
Ciao una domanda, Un paio di domande. Ho intenzione di viaggiare per il mondo per un anno e piu’. Saro’ considerato residente all’estero o cosa? Ed essendo proprietario di un immobile in Italia, e’ vero che iscrivendomi al AIRE vado a pagare come fosse seconda casa? Se pero’ questo mio immobile lo affitto, rimane tutto invariato? Ah, con ogni probabilita’ all’estero non produrro’ reddito. Grazie se puoi aiutarmi.
Salve,
sono iscritto all’AIRE in Portogallo, la settimana scorsa ho rotto I legamenti della caviglia, ho effettuato una risonanza in un ospedale privato e sono tornado. ora sto facendo visite private alcune anche in ospedale e fino ad ora non ho esibito nessun TEAM. nel caso in cui debba affrontare una operazione, come posso sfruttare il servizio sanitario italiano o TEAM evitando di pagare di tasca mia?
Salve a tutti,
Io vivo in Germania e sono iscritta all’Aire.
Sono iscritta a una cassa malati tedesca (Krankenkasse AOK).
Ho un tesserino di questa cassa cassa malati che sul retro riporta le stesse informazioni di quella italiana.
Suppongo quindi che sia la TEAM tedesca.
Ora ho due domande:
1. La mia tessera sanitaria italiana e’ ancora valida? Data di scadenza e’ 2022 e la tessera e’ ancora attiva perchè in farmacia hanno potuto emettere lo scontrino.
Oppure dal momento che possiedo quella tedesca, la carta italiana cade in disuso?
2. Quando acquisto medicinali in farmacia in Italia quale tesserino devo consegnare per l’emissione dello scontrino? Quello italiano o quello tedesco?
Grazie mille,
Alessandra
Grazie per questo post, molto utile a chiarire una materia sulla quale c’è purtroppo molta confusione.
Io vorrei riportare il mio caso, sperando possa essere di riferimento (e di preavviso) per gli expat italiani in terra britannica che faranno uso del sistema sanitario nazionale locale (NHS).
Risiedo in UK da Settembre 2013. Mi sono iscritta all’AIRE appena ho trovato un lavoro in UK a fine 2013, di modo da non dover dichiarare i redditi esteri e pagare le proibitive tasse integrative per raggiungere i livelli di tassazione del fisco italiano (anche su questo bisognerebbe aprire una parentesi sulla necessità di informare chiaramente i tanti lavoratori italiani all’estero non iscritti all’AIRE, che se non dichiarano – come molti anche miei conoscenti purtroppo fanno – sono di fatto, a loro malgrado e insaputa, degli evasori fiscali….)
A giugno 2017 accuso dei problemi di salute, tuttavia non compresi e non giudicati abbastanza gravi dal mio medico curante in UK da meritare accertamenti (mi viene detto “non stai morendo”). Mi reco dunque in Italia per effettuare una visita di controllo dallo specialista, chiaramente pagando, in intramoenia (non avendo più diritto alla mutua), e con il vantaggio tutto italiano di non dover passare tramite il medico di base per dover andare da uno specialista privatamente.
Scopro di avere un determinato problema, piuttosto comune, non grave, ma nemmeno da sottovalutare a causa delle complicazioni potenzialmente gravi, e di dover effettuare un intervento chirurgico – seppur non urgente, ma prioritario.
Al mio rientro in UK mi reco quindi nuovamente dal medico, armata di esami fatti e diagnosi dello specialista italiano. Riesco finalmente a farmi fare la lettera di referenza per essere visitata da uno specialista anche in Inghilterra, tramite mutua (NHS), di cui beneficio, essendo regolare lavoratrice e contribuente del sistema sanitario.
Due mesi dopo vengo finalmente visitata, in assenza di medici da una studentessa e da un’infermiera.. inutile dire che il livello di competenza e professionalità non era nemmeno vagamente all’altezza della situazione. Comincio quindi a toccare con mano quello che si legge sui giornali inglesi (ma che ovviamente non fanno trapelare all’estero!), ovvero la crisi della sanità pubblica inglese – a corto di fondi, medici e vario personale competente, strutture scadenti ecc..
Purtroppo gli esami e la diagnosi fatta in Italia vengono viste con il tipico sospetto e scetticismo britannico verso ogni qualcosa sia straniero, e vengo non solo a invitata a ripetere gli esami (perdendo di fatto tempo prezioso), ma mi viene anche effettuata una diagnosi differenziale per un problema che in UK viene trattato (in quanto e’ la loro specialità), a differenza del mio vero problema, che tuttavia non viene negato.. Mi viene detto che non potrò ricevere le dovute cure per il mio caso, perche “l’ospedale scoppia” e perche “non è una condizione mortale”, mentre invece vengo invitata a procedere con la diagnostica e cure dell’altro problema che invece curano (e di cui non avevo alcun sintomo!!)
Sbalordita, confido nei risultati degli esami che possano riconfermare la gravità e la vera natura della condizione. Dopo altri due mesi di attesa, a esami fatti e diagnosi confermata nella sua gravita (nel frattempo aumentata) e nella sua vera natura, non ricevo piu’ alcuna comunicazione dall’ ospedale, tantomeno risutati cartacei o in ogni qualsiasi modo ufficiali degli esami effettuati.
Ricevo però una lettera, dai toni un po minacciosi, dal dipartimento della finanza del servizio sanitario, in cui mi si chiede di dimostrare il mio status di immigrato europeo legalmente residente sul territorio, senza il quale mi si invita a pagare per le prestazioni ricevute. Sempre piuà sbalordita, dimostro di non essere un immigrata illegale procurando buste paga, passaporto, NAtional Insurane number inglese, iscrizione dal medico eccetera.. Ricevo dunque una lettera di conferma del mio diritto a usare il sistema sanitario nazionale – problema chiuso.
Purtroppo pero’ ancora nessuna comunicazione dall’ospedale.. vengo di fatto abbandonata a me stessa, senza alcun risultato in mano, ne idea di come procedere.. resisto (per mesi), fino al punto in cui la mia vita quotidiana diventa una sofferenza.. Dolori che rendono il mio lavoro difficile, se non impossibile quando si tratta di stare in cantiere o a dei meeting in trasferta a Londra o Francoforte.. Spiegazioni difficili da dare sul lavoro, frustrazione per la situazione e il senso di impotenza, nonche’ mancanza di certezza per il mio futuro lavorativo (stavo per firmare un nuovo contratto di lavoro, ma non ero in grado di farlo in pratica)
Comincio quindi a telefonare ripetutamente all’ospedale, finché non riesco a parlare con l’infermiera che ha seguito il mio caso, la quale mi dice di potermi rivedere non prima di Aprile 2018, e mi consiglia nel frattempo di seguire una terapia di ibuprofene (!!!) per combattere il dolore (e per spaccarmi lo stomaco). Per terminare in bellezza, mi ribadisce di non poter far nulla per curare il mio vero problema, bensi’ do poter curare l’altro, quello che vedono loro (che e’ poi stato comprovato che non ho!!)
A quel punto torno dal medico curante, sempre in UK, il quale sprofonda nell’imbarazzo per la situazione – dalla sbagliata diagnosi, alla gestione del caso – e non riesce a fornirmi alcuna spiegazione sul perche’ non mi possano curare nei loro ospedali di cui vanno per altro molto orgogliosi (….). Mi scrive la necessaria lettera di referenze per esser visitata da uno specialista privatamente, in Inghilterra, il quale mi riceve dopo pochi giorni.. costi elevati, piu che in Italia, ma fattibili.
Anche lui sprofonda nell’imbarazzo e non riesce a fornire alcuna spiegazione del caso, ma per lo meno fa il suo lavoro e mi propone le varie opzioni per curarmi, inclusa la consigliata operazione chirurgica (ovviamente pagando). Nonostante i costi chiaramente elevati, pari a circa un anno/un anno e mezzo di risparmi (perche’ non si esce, non si vive in una bella casa e non si va in vacanza), decido di procedere privatemente, vista l’insostenibilità dei sintomi, dello stress e delle difficoltà lavorative.
Decido poi di farmi operare in Italia, sempre pagando, in intramoenia, per puri motivi di convenienza logistica (l’operazione era addirittura un poco piu’ cara, causa le solite tasse tutte italiane ecc). Medici e staff preparatissimi, ospedali non magnifici ma efficienti, tecnologie adottate e attrezzature al passo con i tempi, tutti simpatici e gentili per davvero – che fa piacere – e la storia finisce bene.
Resta l’amaro in bocca per la delusione e lingiustizia per aver sostentuo questa spesa privatamente, nonche’ la mia preoccupazione per la gestione della mia salute nel futuro fuori dall’Italia, in un paese purtroppo molto indietro dal punto di vista pubblico.
Non mi resta che straconsigliare a tutte le italiane e glli italiani residenti in UK e iscritti all’AIRE, di dotarsi di un’assicurazione sanitaria privata, se possono permetterselo.. ma non di quelle da 50£ al mese che corporono fino a 800-1000£ di spesa medica annua, bensi di una da 80/100£ all’anno, che coprono anche cifre importanti. Nonostante la spesa elevata, conviene sempre di piu che pagare le tasse integrative in Italia per poter usufruire della mutua, e magari permette anche di scegliere di operarsi in Italia – dove abbiamo medici di straordinario talento e bravura, e che per altro non se la tirano tanto quanto i loro colleghi britannici.
Il prossimo cittadino italiano che sento lamentarsi della malasanità italiana penso che potrei innervosirmi, iscriverlo all’AIRE e spedirlo in Inghilterra – certo a guadagnare piu’ di 1000 euro al mese e a pagare poche tasse, ma poi a dover sborsare dei soldi per curarsi anche per i problemi piu comuni (come nel mio caso!).. per l’appunto, il Regno Unito investe in sanità pubblica meno di Spagna e Portogallo, e sicuramente dell’Italia.
Spero che questa vicenda possa essere di aiuto ai miei connazionali in patria britannica, per lo meno finche’ il governo inglese continuerà a voler sotto finanziare la sanità pubblica, mentre l’NHS continuerà misteriosamente a rimanere negli altri ranghi delle classifiche internazionali sui sistemi sanitari (se poi guardi bene si confrontanto con India, Pakistan…. solito auto compiacimento britannico..)
Grazie per l’attenzione
Salve,
Innanzitutto complimenti per il sito.
Vorrei sapere se nel manuale “Domani me ne vado” ci sono informazioni riguardo l’assistenza sanitaria per Italiani residenti in Egitto.
In particolare mi interessa sapere se la tessera sanitaria di un italiano residente in Egitto è valida e se viene rinnovata dal Consolato o dal comune di provenienza.
Grazie
Marianna
Ciao! grazie per il tuo articolo! Una domanda: tra i famigliari che seguono il lavoratore all’estero è previsto anche il convivente o dato che non siamo sposati io perderei l’assistenza sanitaria ? Il mio compagno lavora ed è residente nella repubblica di san marino ed io mi sono trasferita da poco a vivere con lui, come faccio per iscrivermi all’ aire come famigliare che segue il convivente? Grazie
Buona sera, io sono residente in Francia dal novembre 2017 e regolarmente iscritta all’A.I.R.E. di Marsiglia e ho ottenuto la mia carte VITALE;
Ciò detto percepisco una pensione di reversibilità dall’Italia e posso con il mio codice fiscale e il travagliato pin aprire i miei pagamenti mensili dell’Inps.
La mia tessera sanitaria è quella europea.
Ora una volta ottenuto la mia carta Vitale, ho richiesto anche la carta sanitaria internazionale e mi è stato risposto negativo e che dovevo richiederla all’Italia.
Ora la mia domanda è:
” Quando la mia tessera sanitaria italiana europea scade, come e dove posso farla rinnovare”.
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Gentili signori,
sono una cittadina italiana domiciliata dal 2007 al 2014 in Germania e regolarmente iscritta all’Aire. Dal 2014 mi trovo con la mia famiglia in Messico, in quanto mio marito, tedesco, è stato inviato qui per lavoro.
Vi scrivo per poter avere delle informazioni circa la mia situazione futura.
L’anno scorso ho aperto una ditta in Italia, che conto di portare avanti personalmente una volta tornati definitivamente in Europa, a giugno di quest’anno.
La mia situazione sarà la seguente: io con i miei 2 figli vivrò fino a giugno 2019 in Italia, per poter implementare il mio negozio, mentre mio marito ritornerà dopo la fine del congedo parentale ( ottobre 2018) in Germania, per continuare a lavorare presso la sua ditta.
Premesso che per molte ragioni mi converrebbe lasciare perlomeno il domicilio in Germania, le mie domande ed i miei dubbi (a cui neanche il consolato italiano ha saputo darmi una risposta) sono i seguenti:
1) Rimanendo in Italia per un anno, sarà NECESSARIO spostare il mio domicilio e la mia residenza nella città dove vivrò e dove mia figlia maggiore andrà a scuola? O posso lasciare il domicilio in Germania e la residenza in Italia?
2) La mia famiglia è regolarmente assicurata in Germania per quanto riguarda l’assistenza sanitaria. Come funzionerà per me e per i miei figli una volta tornati in Italia? Devo registrarmi per poter usufruire dell’assistenza sanitaria o posso continuare a rimanere assicurata in Germania?
3) In Germania inoltre ho diritto all’assegno familiare, cosa accadrà trasferendomi temporalmente in Italia? Posso fare domanda per i miei
figli?
Rimango in attesa di una vostra cortese risposta,
cordiali saluti
Annalisa Cristina Sicari
Salve,
mi associo anche io ai complimenti per la chiarezza e l’esaustività delle informazioni fornite. Io, però, avrei una domanda per la situazione inversa. Mi spiego: io ho lavorato 1 anno in Germania (senza però registrarmi all’AIRE) e quindi avevo l’assicurazione sanitaria pubblica tedesca. Da due mesi sono tornato a lavorare in Italia. Non riesco a capire che documenti debba fornire alla compagnia tedesca per “annullare” la copertura sanitaria. Vorrei evitare che continuino a conteggiare il dovuto nonostante io non viva più lì. Un mio collega tedesco mi ha detto che devo inviare il modulo E104, ma questo per me non ha senso perchè quel modulo serve nel caso in cui ci si trasferisca in Germania e non il contrario. Potete aiutarmi a chiarire la questione?
Ciao e grazie
Complimenti per tutto …. Leonardo
Grazie mille per il feedback Leonardo
Questo articolo porta la data Dicembre 2019. Desidero apportare una correzione. Laddove si legge :
…In questo modo avrai l’assistenza sanitaria completa del Paese in cui vivi. Ovviamente non potrai più utilizzare la TEAM italiana, ma sarà il Paese in cui risiedi a rilasciarti la nuova TEAM che sarà valida in tutti i paesi, compresa l’Italia…
Non e’ cosi. Nel 2015 una legge Europea stabiliva che la TEAM non veniva piu’ rilasciata dal paese ospitante. Cosi mi fu Ritirata la TEAM Francese. Oggi ho soltanto la carta Francese VITALE.
Cosi se voglio partire dalla Francia , per esempioin Spagna, domani mattina, devo procedere in questo modo :
1) Durante la notte inviare un corriere alla ASL del comune di appartenenza in Italia, per la richiesta del certificato sostitutivo delle carta TEAM.
2)I’ASL , sempre durante la notte, ricevuto la mia richiesta mi invia il certificato via corriere, Tutto questo sempre durante la notte.
3)La mattina mi arriva il certificatoe cosi posso partire tranquillo per la spagna con un foglio di carta.
Mi chiedo e vi chiedo vi sempbra possibile tutto queto bordello?
Nel mio portafoglio ho :
A) Carta plastificato Francese VITALE
B) Carta plastificata Francese EU TITRE DE SEJOUR
C) Carta plastificata PERMIS DE CONDUIRE
D) Carta plastificata della Banca
E) Carta plastificata RISTO MY FLUNCH
Devo continuare la lista e’ lunga.
E io devo andare in giro per l’Europo con un foglio di carta sanitario che ricorda gli anni 60/70.
Saluti e rispetto
Buongiorno,
Grazie di tutte queste informazioni, ma io ho ancora un dubbio.
Io vivo in Canada, sono iscritta all AIRE. Sto facendo delle cure per un tumore. Vorrei venire in Italia dalla mia famiglia e finire le ultime cure li. Visto che si tratta di finire alcune sedute devo organizzare tutto in anticipo perché idealmente avrei bisogno di aver già l’appuntamento prima di partire visto che vanno fatte ogni tre settimane.
Ora non so bene come comportarmi dal punto di vista amministrativo. Quando, come e cosa richiedere per usufruire della sanità pubblica.
Vi ringrazio in anticipo se potrete aiutarmi.
Betta
Ciao Betta,
per questo genere di riposte ci affidiamo ai nostri professionisti della materia.
Puoi prenotare una consulenza tramite questo link:
https://madreinitaly.info/consulenze-italiani-estero/
Grazie per le informazioni ma ho ancora un dubbio.
A breve con la famiglia mi trasferisco in Austria e inizialmente lavorero’ come libero professionista. L’assicurazione austriaca mi chiede il modulo E104 per dimostrare la sospensione dell’assistenza sanitaria in Italia e procedere a stipulare un contratto per avere la copertura locale. Ho letto che solo al momento dell’iscrizione all’AIRE questo modulo e’ rilasciato ma non ho capito se posso procedere da qui o se dovro’per forza tornare in Italia a ritirarlo
Grazie
Annalisa
Buongiorno,
sono Martina , cittadina italiana residente in Svizzera iscritta regolarmente all’AIRE dal 2007 con tutta la mia famiglia
Presentiamo ogni anno il modello S1 ( sono famigliare a carico di mio marito che ha partita iva e lavoro Italia)
sono in possesso di HIC rilasciato dall’ AULSS 9 SCALIGERA .
IL 22 di giugno scorso ho subito un intervento chiururgico programmato presso un ospedale veronese convenzionato ( Pederzoli di Peschiera). L’ospedale mi ha fatto pagare la prestazione per intero , perchè , mi viene riferito, non ho diritto a cure programmate in Italia. La mia domanda: Visto che La Regione Veneto mi avrebbe pagato per intero lo stesso intervento se lo avessi fatto in Svizzera spendendo 10 volte tanto, ma facendolo in Italia l’ho dovuto pagare io..secondo il Vostro parere ho margini per un rimborso con un eventuale ricorso? grazie
salve, grazie delle informazioni. Ho alcune domande.
Io risiedo da due anni negli Stati Uniti. Sono un dipendente pubblico (docente), in aspettativa senza assegni per ricongiungimento al coniuge in servizio all’estero, ogni anno per il periodo necessario a stare con la mia famiglia, ovvero da agosto a maggio. Per due mesi e mezzo prevedo di tornare in Italia, ogni anno. Essendomi dovuto iscrivere all’AIRE, non ho più residenza in Italia, quindi vorrei capire:
1) ho diritto ad assistenza sanitaria italiana, in qualche forma, qui negli States?
2) ho diritto ad assistenza sanitaria italiana normale quando torno durante l’estate? Solo per urgenze oppure anche per visite di controllo, specialistiche etc.?
3) procedure burocratiche a seconda delle risposte precedenti?
Premetto che sono diabetico, quindi la cosa ha una certa importanza, diciamo, quotidiana. Vorrei poter essere seguito dal mio diabetologo e avere presidi e prescrizioni dall’Italia, se fosse possibile.
Infine, che ne è dell’assistenza sanitaria per la famiglia – moglie, e tre figli? Finora stiamo pagando assicurazione sanitaria, che costa un occhio.
Grazie dell’attenzione,
Buon giorno
Mi chiamo Diego, vivo a Londra da 9 anni circa e sono iscritto all’A.I.R.E. Volevo alcuni chiarimenti e spiegazioni per quanto riguarda il mio caso.
Devo subire un intervento chirurgico al ginocchio per delle patologie ereditarie e genetica e siccome é abbastanza impegnativa e costosa voglio farla in Italia perché avrò bisogno di assistenza 24h su 24 e vivendo da solo no posso affrontarla a Londra e i miei familiari non posso trasferirsi da me per aiutarmi. Ho urgenza di operarmi perché non sono più in grado di lavorare e mantenermi da solo ma nello stesso tempo non voglio lasciare Londra per sempre. Come devo procedere per avere un’assistenza sanitaria che mi aiuta a non addebitarmi dell’intero costo dell’operazione perché da privato non ho la possibilità economica per affrontare le spese dell’intervento (programmato) ? GRAZIE per l’aiuto in anticipo
Buongiorno, mia figlia è iscritta all’AIRE e residente in UK, da poco anche cittadina britannica. E’ dovuta venire in Italia per un intervento chirurgico a pagamento, e periodicamente deve fare degli esami specialistici costosi. Lavora con contratto a tempo determinato in uno studio inglese, voevo sapere se per lei è possibile portare in detrazione, nel suo posto di lavoro, le spese mediche effettuate in Italia. Grazie
Ciao, è molto interessante e io sto DISPERATAMENTE cercando una info che nessuno riesce a darmi (medico di base non sa cosa dirmi, l’ospedale dice che non sono loro ad occuparsene… insomma solita italianata in cui nessuno sa nulla):
Dal 2016 sono HIV+ ma ho una carica virale ridotta allo stato di “Non Rilevabile”. Sono in terapia con un antiretrovirale (Odefsey) che ricevo mensilmente (o bimestralmente) semplicemente andandolo a ritirare nell’ospedale in cui sono registrato. Una firma sulla ricevuta di consegna e sono a posto. Vorrei capire come poter continuare la mia terapia anche all’estero.
La mi situazione è un po’ particolare e cerco di snocciolarla dividendola in 2 tranches:
1) lavoro nel settore turistico come assistenza in hotel e villaggi di un grosso e famoso tour Operator, e dovrei partire per raggiungere la struttura che mi viene assegnata. Le strutture si trovano disseminate un po’ ovunque nel mondo, ma se d’estate è facile chiedere di andare in una struttura in Italia o comunque in U.E. (Grecia, Spagna ecc), con la stagione invernale ovviamente si va a finire ben più in là. Il contratto generalmente è un contratto svizzero stagionale o direttamente della Nazione in cui si viene spediti.
Le partenze in genere riguardano un’intera stagione (quindi una media di 6mesi). Ho chiesto all’ospedale se possono consegnarmi direttamente 6 flaconi ma non sono autorizzati a consegnarne più di 2 per volta.
In questo caso la mia residenza rimarrebbe in Italia e non ci sarebbe un effettivo trasferimento, ma soltanto delle partenze per lunghe trasferte.
2) La mia famiglia sta pensando di trasferirsi all’estero e puntava alla Spagna. In questo caso ci sarebbe di mezzo anche l’iscrizione AIRE.
In entrambi i casi come potrei continuare la terapia? Ovviamente accollarmi la spesa diventa fuori discussione visto il costo del farmaco (1100€ per ogni flaconcino, una speculazione inaudita).
Non so più dove sbattere la testa per avere queste info ♂️
Ciao Marco,
l’assistenza sanitaria è legata alla residenza, quindi se sei residente in Italia fai capo all’SSN. Se sposti la residenza in Spagna, dovrai, oltre ad iscriverti all’AIRE, anche iscriverti alla Cassa Malattia spagnola. Nel primo caso la ASL riconosce gratuitamente l’erogazione del farmaco che assumi.
In caso di trasferimento in Spagna, dovresti verificare che lo stesso farmaco sia erogato gratuitamente in Spagna. Andando sul concreto, purtroppo ad oggi la ASL non prevede che un cittadino che viva per 6 mesi all’estero faccia “scorta” di farmaci, ma è tenuta a che tu possa godere di un diritto alle cure.
Tra i Paesi europei esiste l’utilizzo della TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia). Potresti fare una verifica tramite la ASL se sia possibile ricevere il farmaco in altro Paese grazie a questa.
Spero di essere stato d’aiuto
Francesco
Salve! complimenti per questo blog molto utile per noi cittadini residenti all estero, vorrei avere un informazione nel caso io decidessi di rinpatriare in Italia, sul problema dell assicurazione sanitaria, vivo da piu di trent anni in Austria, nel momento sono assicurato con la cassa sanitaria austriaca, ma se voglio cambiare residenza, quindi ritornare in italia, avrei il diritto o potrei richiedere una tessera sanitaria in italia? faccio presente che sono iscritto all aire.
Salve, sono residente AIRE in Bulgaria e mi reco in Italia per 3-5 mesi all’anno, avendo ancora interessi e pagandone le tasse. Dovrei fare un’operazione in Italia. All’ASL Emilia Romagna mi hanno fornito il modello S1 (valido max 3 mesi all’anno?), ma da chi deve essere compilato in Bulgaria? Al momento non ho ancora il medico di base bulgaro, devo fare prima questo passaggio?
Rubrica interessante! Vorrei chiedere se ho diritto all’assistenza sanitaria in Italia quando mi trattengo per il periodo al di sotto dei 183 giorni, essendo residente negli emirati arabi uniti ed avendo qui la residenza fiscale. Sono una pensionata italiana che continua ad avere la propria pensione diretta tassata in Italia perché un ex statale, quindi ho pagato per tutta la vita i contributi per il sistema sanitario nazionale e vorrei sapere se posso continuare ad avere l’assistenza sanitaria in Italia nei periodi in cui ci vivo.altra domanda se dovessi rinunziare alla residenza nei emirati arabi uniti e rientrare in Italia potrei nuovamente essendo una pensionata statale ed avendo versato come detto sopra i contributi per tutta la vita di lavoro per avere l’assistenza sanitaria nazionale posso recuperare tranquillamente la mia assistenza sanitaria italiana se torno a vivere in Italia per il resto dei miei giorni? Ringrazio per le gentili risposte mi chiamo Grazia
Salve finalmente un articolo chiaro semplice ed esaustivo.
Avrei però mio malgrado ancora dei dubbi per quanto riguarda i lavoratori transfrontalieri autonomi come me e dipendenti come mia moglie, ad esempio se porto il modello s1 all’assicurazione del nuovo stato in cui risiedo devo pagare pure l’assicurazione allo stesso ? Non so se mi sono spiegato
grazie mille
Ciao Roberto,
ti suggerisco di scrivere una mail a madreinitalyinfo@gmail.com
Ti risponderanno i miei collaboratori
Francesco
Sono uno studente Italiano titolare di una borsa di studio italiana pre frequentare un’università con sede in Germania, la mia permanenza in Germania durerà presumibilmente spero 5 anni, di conseguenza da quello che ho compreso sono obbligato a iscrivermi all’AIRE.
Se ho capito bene manterrò la mia Team (studente con borsa di studio) ma non mi è chiaro se perderò o meno il medico di base e l’acquisto di medicinali con Ticket?
Se potete aiutarmi.
Ottimo articolo! La mia situazione è un po’ particolare: ho la doppia cittadinanza, recentemente ho vissuto un anno in Germania (non iscritta all’aire) e a breve devo tornarci. Per riattivare l’assicurazione sanitaria che avevo sospeso mi richiederanno il modello e104 (immagino). C’è un modo per riattivarla che non implichi necessariamente l’e104 e la conseguente perdita della tessera sanitaria italiana? Non voglio iscrivermi ancora all’aire perchè non so quanto mi fermerò stavolta, e non so nemmeno se io sia tenuta a farlo, avendo la doppia cittadinanza. Spero possiate fare un po’ di chiarezza, e vi ringrazio!
Buongiorno, mia figlia è residente in Australia da 3 anni e iscritta all’AIRE, a settembre tornerà in Italia e si fermerà più di un mese, dovrebbe fare piccolo intervento in ospedale (ciste) perché le fa molto male, ora mi chiedevo se deve riportare la residenza in Italia temporaneamente per usufruire del Sistema Sanitario Nazionale o registrarsi con il modulo 41 (Assistenza sanitaria in Italia per i cittadini Italiani residenti all’estero AIRE) ? in quanto la tessera sanitaria è scaduta. grazie mille
Salve, faccio la spola con gli USA più di 6 mesi in usa. Vorrei pagare pagare le tasse in US perché li la pensione non è un reddito tassabile.
Se mi iscrivo all’Aire Quando sono in Italia posso andare in ospedale per per esempio una cura.