La-mia-vita-in-Germania




In molti affermano che i ragazzi di oggi abbandonano l’Italia per la mancanza di lavoro; altri sostengono che non è vero, il lavoro c’è, sono i giovani a non volerlo cercare; preferiscono seguire quella che ormai sembra una moda: l’estero.

Dove sta la verità?

Quali ragioni spingono davvero ognuno di noi a pensare che l’estero sia la risposta?

Per rispondere a queste domande ho intervistato Marco, un ragazzo italiano che come molti altri, ha scelto di partire.

Dalle sue risposte è emerso che forse non è solo la crisi, forse è sbagliato parlare solo di disoccupazione; ad alienare i giovani è in primo luogo la mentalità italiana, l’attuale realtà di uno stato ormai vecchio e costantemente in difetto rispetto al resto d’Europa.

Tutto ciò che vogliamo è vita, passione, esperienze. 

Vogliamo cadere cercando di realizzare i nostri sogni.

Barbara: Chi sei? Da dove vieni e dove vivi attualmente?

Marco: Mi chiamo Marco Sbalchiero, vengo dalla provincia di Vicenza e vivo a Berlino da 2 anni.

Barbara: Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Marco: Ho deciso di lasciare l’Italia per una serie di scelte personali: vivendo nella mia città di origine mi sono sempre sentito un pesce fuor d’acqua, come dire…

In un ambiente che non mi apparteneva e in cui non mi riconoscevo del tutto.

Questa sensazione, associata alla mia grande curiosità, alla voglia di mettermi costantemente in gioco, scoprire nuove cose e vivere nuove esperienze, mi ha fatto concludere che l’Italia rappresentava per me una sorta di gabbia: una realtà che procede a rilento e con una mentalità troppo conservatrice dalla quale volevo fuggire.

Barbara: Perché hai scelto proprio la Germania e non l’Inghilterra o un altro paese?

Marco: Innanzitutto premetto che Berlino non è Germania, ma più che altro una realtà a sé. 

Detto ciò, l’aria di libertà che si respira in questa città, il fatto di poter essere completamente se stessi, bombardati da mille stimoli; il fatto di riuscire a vedere nuove prospettive di vita e carriera aprirsi davanti a te ogni giorno mi ha spinto a sceglierla come meta.

Al momento della decisione valutavo ovviamente anche Londra, la quale ha come vantaggio principale la possibilità di dover conoscere solo l’inglese e non il tedesco.

Al momento della partenza infatti non lo conoscevo molto bene ma le ragioni suddette mi hanno spinto infine a scegliere la capitale tedesca.

vivere-in-germaniavivere a berlino

Barbara: Quali sono state le difficoltà più grandi che hai incontrato dopo il trasferimento?

Marco: Le difficoltà più grandi che ho incontrato sono state principalmente 2: trovarmi per la prima volta solo in una metropoli straniera e dovermi costruire una vita da zero.

Ero psicologicamente pronto a questa situazione, ma il fatto di viverla nella realtà è stata tutt’altra cosa.

La seconda è la solitudine, la difficoltà di instaurare veri rapporti di amicizia con le persone.

Il fatto di aver lasciato alle mie spalle la vecchia vita compresa famiglia e amici e dover instaurare rapporti a volte anche forzati con persone che non mi piacciono del tutto solo per aver qualcuno con cui parlare.

Tutto questo mi ha messo parecchio in difficoltà.

Un certo genere di cose richiede più tempo di quel che pensavo.

Barbara: Hai detto che al momento della partenza non conoscevi bene il tedesco. Lo hai imparato o usi soprattutto l’inglese per vivere?

Marco: Quando mi sono trasferito capivo solo il tedesco elementare, quindi all’inizio ho vissuto parlando inglese e spiccicando 4 parole di tedesco per farmi capire a lavoro. 

Dopo un paio di mesi ho iniziato a seguire una scuola serale di lingua, l’ho frequentata per oltre un anno e ho imparato il tedesco a un livello più che soddisfacente per vivere e lavorare ogni giorno.

Barbara: Cosa rimpiangi dell’Italia e cosa invece proprio non ti manca?

Marco: Ciò che mi manca è lo stile di vita più tranquillo e rilassato rispetto a quello tedesco.

Il modo di fare della gente la quale, anche se non ti conosce, un sorriso o una parola la scambia sempre e più volentieri rispetto ai tedeschi.

Quello che invece non mi manca è la mentalità italiana: il fatto che alla gran parte della gente piaccia spettegolare sugli altri, lamentarsi o criticare negativamente ogni cosa.

Tutto questo contornato da un modo di pensare retrogrado e conservatore.

Come ho già puntualizzato all’inizio, è proprio questo che mi ha spinto a lasciare la patria.

Barbara: Al contrario.. cosa ti piace della Germania e cosa invece non sopporti?

Marco: Ciò che mi piace della Germania è il fatto di vivere in una realtà all’avanguardia, atta a guardare sempre avanti e verso il futuro. Le mille opportunità, attività e svaghi a disposizione sia per i giovani che per gente più anziana.

Il fatto che se sei bravo vieni premiato mentre se sbagli devi pagare, sia in ambito lavorativo che sociale.

Non mi piace invece la mancanza di sole, soprattutto durante il periodo invernale.

Inoltre i tedeschi tendono a essere parecchio riservati e menefreghisti, specie appena conosciuti, il che rende ancor più difficoltoso relazionarsi con essi.

Barbara: È stato difficile trovare un lavoro?

Marco: Trovare un lavoro non è stato difficile.

Trovare il lavoro che volevo nell’ambito che desideravo invece sì; principalmente per un problema di barriera linguistica e per un livello di competitività altissimo.

In Italia è/sarebbe stato più semplice, qui ho impiegato più tempo per ritenermi soddisfatto della mia posizione lavorativa.

Barbara: E l’alloggio invece? Hai dovuto faticare per trovare una casa in cui stabilirti?

Marco: Trovare casa è il problema principale della città.

In 2 anni ho vissuto in ben 8 diversi appartamenti.

L’iter per ottenere un contratto d’affitto è abbastanza complicato e in molte situazioni ci si trova a competere con famiglie agiate solo per ottenere un appartamento da 50 mq.

Se invece si cerca una singola stanza il problema sono i cosiddetti casting, dei veri e propri provini in cui devi tentare di risaltare tra altri 30 ragazzi per ottenere una stanza a prezzi a volte estremi.

Barbara: Come immagini il tuo futuro in Germania?

Marco: Attualmente penso che in questa città e nel mio lavoro ho ancora molto da imparare e conoscere.

Vedo il mio futuro qui per altri 5 – 7 anni e poi, quando sarò stanco e vedrò che Berlino non ha più nulla da darmi mi sposterò.

Imprevisti a parte ovviamente!

Barbara: Qual è il consiglio più grande che potresti dare a chi si sta preparando ad abbandonare l’Italia in vista della tua stessa meta?

Marco: A chi vuole venire a vivere a Berlino consiglio di armarsi di tanta pazienza e buona volontà nel raggiungere i propri obiettivi, ma anche per affrontare delle semplici situazioni di vita quotidiana; di stare attenti a mantenere sempre il controllo sulla propria vita e sulla città, non lasciare che sia la città a prendere il controllo su di essa.

Infine, di lasciare a casa la buona dose di critica e quel senso di sentirsi migliori rispetto ai tedeschi (in questo caso) che un po’ tutti noi ci portiamo dentro quando siamo in una terra straniera, vivere ogni situazione con entusiasmo e umiltà, cercando sempre di trarne insegnamenti utili.

Barbara: Immagina di tornare indietro ad un mese prima della partenza.. Cosa cambieresti?

Credo che non cambierei nulla, non ho alcun tipo di pentimento o rimorso per come ho lasciato e salutato le persone a me care in Italia. Non mi pento delle scelte che ho fatto né per come mi sono organizzato in vista della mia nuova avventura tedesca.

Grazie Marco



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5 commenti su “LA MIA NUOVA VITA IN GERMANIA”

  1. Bell’articolo, Marco è uno dei tanti che ha fatto questa scelta, io forse un giorno lo seguirò, ma credo che opterò per una città meno importante ma che offra comunque delle opportunità lavorative. Pare ce ne siano tante e anche trovare casa risulti meno difficile. La lingua è lo scoglio più duro da superare. Grazie per la testimonianza.

    1. Grazie a te Fabrizio. Sono molto contento che ti sia piaciuto l’articolo. Merito di Barbara e di tutto lo staff…. Stiamo lavorando sodo ed entro breve ci saranno molte novità per chi vuole trasferirsi all’estero ma anche per chi già ci vive.
      Proprio ieri parlavo con una mia amica che vive da molto tempo a Stoccarda. Lei è integrata. Addirittura è sposata con un tedesco da un anno. Mi raccontava che la vita nella provincia e nelle altre città tedesche è molto diversa da quella di Berlino!!! Addirittura cambiano anche i tedeschi!!!!! E’ vero, c’è molto più lavoro, ma cambia molto il modo di lavorare e di come vengono trattati i lavoratori. Comunque un grosso in bocca al lupo per tutto e, mi raccomando, non mollare mai…..

  2. boscarino vincenzo

    Ciao, sono Enzo e vengo dalla Sicilia.

    Ho letto l’articolo di Marco e condivido tutto quello che ha detto. Io in Germania ci vivo da quasi 50 anni, ci sono cresciuto ed ho lottato nei primi tempi per sopravvivere, ma essendo un po’ una testa dura sono riuscito ambientarmi.

    Abito in un paese vicino a Wiesbaden e devo ammettere che ho avuto un po’ di fortuna nel trovare un buon lavoro. Ora sono un pensionato statale, ma malgrado questo con mia moglie gestiamo un negozietto che ci frutta abbastanza. Abbiamo cresciuto 3 figli e adesso abbiamo 6 nipoti. Quello che io consiglio a tutti che hanno voglia di emigrare in Germania è che la vita purtroppo non è facile come una volta, ma ci si può sistemare se uno lo vuole.

    Ma ci vuole molto coraggio soprattutto i primi tempi, e non bisogna montarsi mai la testa.

    Auguri a tutti quelli che hanno questa voglia, ma una cosa vi dico, io per un periodo mi ero iscritto nel gruppo degli italiani in Germania ma ora ho smesso perché molti vengono qui sperando di trovare i soldi per strada, senza lavorare o farsi il culo!

    Scusatemi per la parola ma credo che sia vero: fate quello che ho fatto io, lavorate e siate onesti e vedrete che ci riuscirete….

    Ciao a tutti!!!!

    1. Ciao Vincenzo e grazie a te per la bellissima testimonianza che ci hai regalato. Si, hai ragione, i tempi sono cambiati ma credo anche che grazie alla tecnologia il mondo è diventato più facile!!!! Questo non toglie che per farcela devi lavorare sodo perché, come dici te, i soldi non si trovano a terra. 😉 Auguri a te, tua moglie (è tedesca o italiana?) i tuoi figli e i tuoi nipoti!!!!! Una abbraccio forte dalla redazione di Madre in Italy!!!!!

  3. Ci sono molte ragioni per cambiare il tuo luogo di residenza. Puoi combinare il lavoro con il desiderio di conoscere una nuova cultura. La Germania attira principalmente emigranti economici, è la più grande economia dell’Unione europea.

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