Sembra ieri il giorno in cui caricavo la mia piccola Twingo bianca e mi preparavo fisicamente, e soprattutto mentalmente, ad intraprendere “il viaggio del cambiamento” verso la Francia.
Eppure era il settembre del 2011: già anni da quando ho deciso di prendere in mano la mia vita e di cambiarla.
Legata morbosamente alla mia Sicilia, al suo mare, alla cultura che puoi toccare in ogni angolo dell’isola, alla sua gente, al re… Etna, che dall’alto sovrasta la terra, i profumi ed i sapori, mi domandavo: come potersi pensare a vivere altrove?
Ciononostante, un giorno il cambiamento mi ha preso per mano.
Una decisione necessaria si faceva strada dentro di me.
Cambiare, l’imperativo.
Così sono partita.
1800 km attraverso la mia amata Italia, da sud a nord, in direzione Marsiglia.
Tanti km in auto e tante ore di riflessione, domandandomi se fosse la cosa giusta da fare – ricordo la sensazione sul traghetto che mi portava al di là dello Stretto, quando me ne restai girata indietro a guardare la Sicilia che si allontanava, o io da lei: tutto sommato mi stavo promettendo di restare via 3 mesi, giusto il tempo di cambiare aria.
Invece…
Mai e poi mai avrei potuto immaginare che da li a poco, la Francia sarebbe presto diventata la mia nuova casa.
Come vengono immaginati i francesi?
Freddi, perdio!
L’uomo francese, secondo lo stereotipo, gira in bici per le strade con la sua baguette sotto l’ascella, avvolta giusto da un piccolissimo pezzetto di carta, con il basco ed il foulard annodato al collo e magari con il baffo arrotolato.
E la donna?
Anche lei rigorosamente con basco e foulard, elegante con la sua longuette ed una microscopica e sexy magliettina a righe che le avvolge il corpo longilineo e, perché no?, alla bocca la sigaretta con il bocchino nero tenuto tra il pollice e l’indice.
In realtà non sono così, è stato semplice averne una conferma. Sebbene faccia tanto piacere credere in quello stereotipo che disegna un mondo comunque diverso, qualcosa che fa tanto Paris!
Parigi, già: la capitale!
Ma la Francia non è Parigi, né un paese che si lascia rinchiudere in uno stereotipo – cosa che molti italiani non hanno ancora capito.
Ogni giorno dei nostri connazionali lasciano la propria casa, i propri cari, per trovare fortuna a Parigi, ma quello che non sanno sono le difficoltà a cui vanno incontro.
Tutto può sembrare facile da compiersi, ma non è così.
Parigi, con i suoi milioni di abitanti, non sta di certo aspettando loro!
La Ville Lumière ci fa sognare, ma quando apriamo gli occhi la realtà è ben altra: piccole stanze di pochi metri quadrati a 600 € al mese, e forse anche più, a volte senza nemmeno il bagno.
Voglio dire: altro che “dov’è il bidet?”.
È dunque anche dura la realtà dettata dalla voglia di cambiamento.
Ma può darsi che questo possa valere quell’equilibrio che seleziona naturalmente chi crede veramente in qualcosa che desidera e che vuole afferrare, da chi, al contrario, di Parigi e della Francia manterrà soltanto il ricordo di una piccola parentesi nella vita, di giorni che avrebbero potuto cambiarla.
Riassumendo: l’Italia, con tutte le sue contraddizioni, rimane magnifica e salutarla non è semplice per tutti.
Io ho scelto il sud della Francia, forse perché già colma di sud.
Da subito innamorata come un folle della sua passione mi sono lasciata rapire dalla Provenza, dalla Costa Azzurra, dalle Alpi, da fiumi, laghi e falese a strapiombo sul mare.
Nel sud la vita scorre piacevolmente.
Il clima è gradevole e si sta bene, il lavoro non manca nonostante una crisi globale ancora vicina, seppure più lontana dal nord del paese. Tutti vogliono vivere nel sud della Francia (generalizzo, lo so), di certo buona parte dei francesi.
Andare in spiaggia alla fine della giornata e non vedere nemmeno un fazzolettino di carta tra la sabbia, passeggiare in città e trovare tutto assai ordinato ed organizzato, il tram che ha le rotaie sul prato inglese, le biciclette da noleggiare ad ogni angolo delle città, avvenimenti culturali giornalieri anche nella più piccola ville e, ancora per fare esempi, uffici postali senza mai una coda.
Queste sono differenze con l’Italia, in genere.
Una volta essersi abituati non è più così scontato pensare di volere un giorno tornare indietro.
Ora, non solo per i servizi, ma è più per qualcosa che respiri che la Francia ti entra dentro, nelle vene!
Contrariamente a quello che si dice dei francesi che non amerebbero tanto gli italiani, tutte le volte che conosco qualcuno di nuovo, il primo dialogo più vero rimane: «Italiana? J’adore l’Italie!… si mangia bene e la vostra lingua è così charmante… » e, non di rado, «sai, anch’io sono di origini italiane».
Perché, dovete sapere, che moltissimi in Francia pare contino in famiglia un parente italiano.
Qualcuno arrivato qui negli anni ’50, o forse prima: il bisnonno, il nonno, il padre o la madre. Ma poco importa, tutti i francesi amano sottolineare l’amore per l’Italia e gli italiani, così niente mi fa più piacere – anche se, inevitabilmente, mi viene spontaneo pensare che, nonostante siano passati decenni dalle grandi emigrazioni italiane, ancora nel 2014, ed io appena qualche anno fa, si senta l’esigenza in Italia di andare via dalla propria terra in cerca di qualcosa di nuovo e migliore, di concreto, di certo.
In fondo, qui, in Francia, inizio a mettere radici.
Oltralpe sto avendo la possibilità che cercavo per realizzarmi.
Forse il sogno dell’Europa unita sta proprio in questo: nel vivere di Europa, senza aspettare nella casa dove sei nata che qualcuno bussi per realizzare i tuoi desideri tenuti nel cassetto.
I cassetti dopo un poco fanno la polvere.
Partire significa già la fortuna che vuoi procurarti. In Francia riesci a rimetterti in gioco, esiste la meritocrazia, purtroppo latitante in Italia.
Qui se meriti e credi in quello che fai, vai avanti.
Funziona così: voglio, credo, provo, insisto e riesco!
È difficile vivere all’estero, come ho già scritto.
Inizialmente perché la lingua è un bel muro da sormontare, come avere mille parole nella testa e riuscirne a tirarne fuori 3 o 4, aggiungendoci qualche gesto per cercare di farsi capire – un poco alla Marcel Marceau!
Ora, non è facile, ma nemmeno impossibile.
La mia avventura di vita è soltanto all’inizio.
Continuo a muovermi nel sud: la mia nuova casa è a Montpellier, magnifica città universitaria dove Petrarca iniziò gli studi.
Un posto tutto da scoprire e da vivere, da innamorarsi.
È una città in movimento, coi suoi concerti ed avvenimenti di ogni genere, coi musicisti e gli altri artisti di strada che ti girano intorno nei pomeriggi che puoi vivere a spasso.
Montpellier è a pochi minuti dal mare, a circa 30 dalla montagna.
Credo che per me sia stato facile innamorarmi di questo paese Francia, del suo sud, e oggi di Montpellier.
Trovo che qualcosa leghi questi luoghi magici alla mia amata Sicilia, come già sono stati uniti nel tempo artisti e scrittori di questi luoghi mediterranei lontani solo per distanza e vicini per spirito.
Forse l’unica differenza è che qui, al momento, posso vedermi proiettata in un futuro realmente migliore e stabile per me stessa e, domani, per i miei figli.
E, a proposito, mi domando, in conclusione, se un giorno un mio figlio trovandosi davanti ad un italiano dirà le stesse cose che mi sento dire, magari con un simpatico accento francese: «L’Italia! Io adoro l’Italia! Mia mamma è italiana».
By Angela
[…]
Leggi anche:
- La linea d’ombra
- E casa tua…Dov’è?
- 7 categorie d’Italiani…e forse più!
- C’è sempre una strada migliore
- Mia cara Italia
- Ode ai sognatori
- Io? Ho scelto il sud della Francia
- La mia nuova vita in Germania
- La mia incredibile vita a Tallinn, in Estonia
- Se vuoi fare musica, vola a Londra
- Emigrare in Australia: 4 cose che vorresti sapere
- I migliori locali dove bere whisky a Edimburgo
- La mia vita in Islanda
- Ausbildung in Germania: la mia esperienza
- Suggerimenti per portare il tuo cane nel Regno Unito
- Prima regola: cercati un lavoro prima di partire
- La mia vita oltremanica
- Trasferirsi a Glasgow: pro e contro
- Studiare a Glasgow
- I segreti della lingua australiana
- Moglie e buoi dei Paesi tuoi
- Un’idea di mondo
- Eppure, non tornerei indietro
- Verso la strada di casa
- Quella notte a Londra!
- Lavorare all’estero. Questione di mentalità
- Quando dirsi addio è difficile
- La mia casa è qua
- Un salto nel buio
- Oggi New York City è la mia nuova casa
- Datevi tempo!
- Natale a Dublino
- Italiani, popolo di poeti
- Io? Ho paura
- Io che un nome non ho
- Fa’ sempre ciò che ti rende felice
- Cosa penso dell’Australia
- Ma c’è anche chi non ce la fa…
- L’Italiana che sogna New York dalla sua scrivania
- Italiani all’estero: quello che non siamo
- Le 3 cose che devi avere, se vuoi partire
- Ho avuto una bambina negli UK
- Esenzione doganale: la scoperta di Luca
- Addio Mamma, me ne torno in Australia
- La faremo crescere qui!
- In paradiso ma sola
- La disoccupazione giovanile
Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.
Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.
Bene, ora siamo davvero pronti.
Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…
In bocca al lupo!
Francesco
10 commenti su “IO? HO SCELTO IL SUD DELLA FRANCIA…”
Ciao Angela, grazie per la tua bellissima testimonianza, nella quale mi rivedo profondamente. Anche io da qualche mese mi sono trasferita nel sud della Francia e sono contentissima di questa scelta…adoro da sempre questa nazione, perché come tu stessa hai detto, l’aria francese ti entra inspiegabilmente nelle vene. Il sud ti conquista con il suo clima, il suo mare e le sue spiagge, i suoi mille paesaggi e l’allegria della suoi abitanti.
Ti auguro una piacevole continuazione in questa terra che entrambe abbiamo nel cuore.
Eleonora
Ciao Angela!
Grazie per questa bella testimonianza!
Anch’io vorrei trasferirmi.
Conosco bene 5 lingue e vorrei lanciarmi nella traduzione verso l’italiano.
Secondo te c’è possibilità?
Grazie di cuore.
Un caro saluto
Mina
Ciao Angela! Avrei la necessità di farti delle domande appunto per il mio traferimento lì. Ti spiacerebbe fornirmi un indirizzo mail al quale posso scriverti? Il mio comunque è : Giacomettisilvia90@yahoo.it
Grazie mille comunque,
Silvia
ciao Angela !
io ti volevo chiedere se per caso conoscevi traduttori vicino a dove abiti tu per tradurre documenti dall’italiano al francese
grazie in anticipoo
karima
Gentile Angela,
ho letto con interesse il tuo articolo e mi piacerebbe scambiare due parole, per sapere come ti trovi in Francia e ricevere qualche consiglio. Io sono rientrata in Italia dopo 5 anni trascorsi in Germania, ma sto seriamente pensando di riandarmene. Sono laureata in lingue, ma non trovo lavoro nel campo in cui sogno di lavorare: il culturale. Saresti disponibile? Ti lascio il mio indirizzo mail: devalentina@hotmail.com
Ti ringrazio in anticipo,
Valentina
Ciao a tutti, vivo nel sud della francia nella ragione delle gole del verdon, il numero dei turisti italiani che vengano qua sta crescendo, ecco perché avrei un progetto per aiutarli da visitare tutto. Le gole, i laghi, i campi delle lavande in fioritura, i ristoranti, i musei, conoscere le feste le tradizioni. L idea é venire qui senza dimenticare nulla! Cerco partner idee fatevi sentire vi ringrazio romain
Salve,
vivo a Roma dalla nascita mi piacerebbe trasferirmi nel Sud della francia il problema però è il lavoro mi potreste aiutare??. Ho una laurea in legge e attualmente lavoro come segretaria in uno studio professionale. Mi andrebbe bene qualsiasi lavoro.
Grazie
Francesca
Si, la Francia è qualcosa di inspiegabile, io da bambino ho sentito l’attrazione per questo paese stupendo, da grande, quando ci sono andato, ho avuto la conferma di quello che sentivo…. posto meraviglioso, vorrei viverci anche io.
Ciao Angela,che bella storia mi piacerebbe trasferirmi al sud della Francia adoro il mare ,siamo una coppia 50 enne e siamo io cuoca è lui pizzaiolo come possiamo fare a trovare lavoro prima di partire ? grazie .
Ciao Angela, che bella storia che hai raccontato. Il sogno nel cassetto mio e del mio compagno è quello di trasferirci nel sud della Francia. Siamo pensionati. Abbiamo pensato a Menton e dintorni ma siamo aperti ai suggerimenti. Ti lascio il mio indirizzo e-mail vorrei comunicare con te e chiederti informazioni. Amiamo la natura e l’alto senso di civiltà, siamo rispettosi.
Ti ringrazio in anticipo e spero tanto nelle tue informazioni
Mari