“Dov’è casa tua?”
“Non lo so…”
“Come non lo sai?”
“Si, cioè, sono italiana, ma tu cosa intendi per casa? Io per casa non intendo dove sei nato o dove vivi. Casa è dove c’è qualcuno che ami, io ne ho un sacco, a Genova, a Milano, a Melbourne, a New York. Ho frammenti di cuore sparsi per il mondo.”
Viaggiando ti accorgi quanto sia difficile dire addio a qualcuno che hai amato e allo stesso tempo semplice perché puoi sempre pensare che saranno arrivederci e non addii.
La malattia che mi perseguita da quando ho 18 anni l’ho chiamata “sindrome da viaggiatore perenne”.
Mia madre dice che non so cosa voglio e dove voglio andare, lei preme per un posto fisso e un fidanzato. Io ho l’ansia solo al pensiero di un contratto a 12 mesi. Tutto è iniziato nel 2008 quando dal mio paesino ligure mi sono trasferita a Milano.
Tra party e un po’ troppa apparenza mi sono laureata.
Lavoravo e vivevo frequentando locali e bevendo Martini cocktail, non perché fossi un’alcolizzata ma perché lavoravo per la Martini.
Quando mi sono laureata ho mandato forse 2 curriculum ma già mi frullava da parecchio tempo l’idea di “fuggire”.
Scappare, espatriare o sognare, chiamatela come volete ma con la scusa dell’inglese da imparare ho mollato tutto, anche me stessa o quello che credevo di essere, alla volta dell’Australia.
Pronta a tutto e un po’ impaurita, ma certa che dovevo mollare tutto per ritrovare “Celeste”.
Arrivata a Melbourne capii che il mio inglese scolastico non era sufficiente così tornai tra i banchi di scuola.
Età, nazionalità e cultura diversa e scoprire di avere le stesse difficoltà di un coreano o un colombiano e riniziare da zero.
Ciò che mi lasciò stupefatta era la possibilità di essere una persona nuova, diversa.
Nessuno sa nulla di te, potrei essere stata la persona più acida e stronza di questo mondo e ora ho una seconda nascita, devi reinventarti e capire chi vuoi essere.
Farlo a Melbourne è semplice, una delle città più multietniche al mondo dove il caffè è un cult e andare in giro in pigiama può essere di moda.
I mezzi funzionano e non devi comprarti la macchina, le commesse sono gentili e in banca non c’è mai coda.
Sembra un sogno ma è così.
Ho trovato subito lavoro, ovviamente un ristorante italiano, che insieme alle mie coinquiline è diventata la mia seconda famiglia. Un anno indimenticabile, un viaggio pazzesco a bordo di un Van e tanta voglia di avventura e adattamento.
Melbourne è magica se la sai osservare, è una città che regala, generosa e solare. Ti regala la sua musica e i suoi consigli quando ne hai bisogno, ti culla nei suoi parchi e ti spazza via i pensieri con il suo vento di mare.
Non è facile essere così lontani da casa, la famiglia, gli amici…
Ci si sente così soli e persi e a volte ti chiedi che cazzo stai facendo dall’altra parte del mondo.
È pazzesco come a volte ci facciamo bloccare dalla paura e dalle nostre insicurezze, dai doveri di bravi figli, ma basta così poco. Il cambiamento ti terrorizza e non cambiare ti uccide lentamente.
Se davvero vuoi cambiare vita non ti servono tanti soldi o abilità particolari, ci vuole solo passione, tenacia e forse un po’ di pazzia.
Non so ancora se Melbourne sarà il posto dove vivrò ma è certamente casa mia, un pezzetto del mio cuore è e sarà sempre qui.
By Celeste
[…]
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Francesco