COME DIVENTARE UN NOMADE DIGITALE: LA GUIDA DEFINITIVA

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Ho sempre amato viaggiare.

Fin da piccolo ho sempre provato gusto nel macinare chilometri e chilometri a bordo di qualche mezzo di trasporto.

Ho iniziato a Viaggiare con la “V” maiuscola quando avevo 16 anni, e la destinazione di quel primo lungo viaggio era Los Angeles, in occasione di uno scambio culturale.

Lo è stato realmente, perché ho imparato tanto della cultura americana e l’ho vissuta nel modo migliore perché alloggiavo presso una famiglia del posto.

In quel viaggio ho percorso tutta la “West Coast” degli Stati Uniti a bordo di un pullman, ed oggi ne ricordo persino gli odori.

Un altro viaggio significativo ha segnato i miei 19 anni, quando acquistai un biglietto “Interrail” che mi diede la possibilità di girare l’Europa.

Poi, crescendo, ho pianificato e realizzato un lungo periodo di viaggio in India, paese che ho ogni giorno nel cuore e nel quale sono tornato più volte, toccandolo dal sud all’Himalaya.

Negli anni ho visitato e vissuto in diversi Paesi, tra cui la Tunisia, il Bangladesh, il Nepal, lo Sri Lanka, il Brasile, la Spagna, l’Albania, il Montenegro, l’Olanda, l’Inghilterra e la Scozia.

Era facile!

Lavoravo come un matto per diversi mesi, mettevo da parte i soldi e, appena possibile, acquistavo un biglietto per andare a visitare un nuovo Paese, anzi, un diverso modo di vivere.

Oggi le cose (e non parlo solo per me) sono cambiate.

C’è chi lo attribuisce all’età, al fatto che con il tempo e crescendo cambiano le priorità.

Io invece dico che sono cambiate le cose, soprattutto il modo di concepire il lavoro, ossia: un tempo lavoravo per viaggiare, oggi posso viaggiare per lavorare.

Lascia che mi spieghi…

Anche se riuscissi a lavorare tanto, e a guadagnare tanto, questo non basterebbe a fare del viaggio la priorità della mia vita, e non sarebbe il mio stile di vita.

Dovrei tornare perché ciò che mi permette di viaggiare è un lavoro che però a sua volta mi lega ad una sede alla quale tornare appena finite le ferie.

Chi ama viaggiare invece, non aspetta la vacanza, no, vuole viaggiare senza date da rispettare.

Oggi questo è possibile, ed è una nuova figura, quella del nomade digitale.

Chi sono i nomadi digitali?

Su Wikipedia si legge:“I nomadi digitali sono quelle persone che usano la tecnologia delle telecomunicazioni per guadagnarsi da vivere e, più in generale, per condurre una vita nomade.

 Queste persone hanno la possibilità di lavorare da remoto, da qualsiasi parte del mondo e i loro uffici sono i coworking, le caffetterie, le biblioteche pubbliche e gli spazi di collaborazione”

Circa due mesi fa, ho accettato l’invito di un amico conosciuto sul Web, e mi sono trasferito nel sud-est asiatico dove ho vissuto per un po’ di tempo da vero nomade digitale.

Mi svegliavo di buon ora e, dopo aver fatto colazione, giravo senza meta tra le viuzze delle principali città dell’Indonesia.

 

Non ho solamente viaggiato però.

Dopo pranzo infatti, tornavo nel mio hotel, accendevo il mio pc e lavoravo al mio sito Madre in Italy per 5 o 6 ore.

La sera infine, andavo a cena in qualche ristorante dove ho incontrato diversi nomadi digitali che mi hanno spiegato come gestiscono la loro vita.

In questa guida, voglio raccontarti tutto quello che ho imparato.

Vista la sua lunghezza, l’ho divisa in tre capitoli.

Nel primo ti spiegherò quali sono i principali metodi per guadagnare lavorando da remoto; nel secondo invece, ti svelerò quali sono i passi da fare quando decidi di trasferirti in un nuovo paese e infine, nell’ultimo capitolo, ti illustrerò quali sono i migliori tools per lavorare da remoto.

Prima di iniziare però, voglio premettere un concetto che non dovrai mai dimenticare durante la lettura di questo post.

Eccolo:

IMPARA A PORTARE VALORE ALLE PERSONE!

Ti spiego…

Avrai senz’altro degli amici che tutte le mattine si svegliano per andare a lavorare in ufficio.

Si svegliano all’ora X, si lavano, si vestono, portano i propri bambini a scuola e infine si recano sul posto di lavoro dove producono per circa 8/10 ore.

Offrono il loro tempo (non solo quello) in cambio di uno stipendio.

Offrono il loro lavoro in cambio di una certa somma che gli verrà versata alla fine di ogni mese.

Facciamo un esempio pratico.

Pochi giorni fa ho iniziato a girare dei piccoli documentari che raccontano la vita di alcuni personaggi che vivono a Roma.

È un progetto a cui penso da molto e che spero riesca a farlo uscire in autunno.

Faccio questo mestiere da anni, quindi so come tenere una telecamera in mano, so impostare le luci per illuminare i miei personaggi e infine, sono in grado di registrare l’audio in modo che non risulti muto.

Francesco Menghini

Quando sono passato alla fase del montaggio però, ho dovuto chiamare un mio amico montatore che mi aiutasse ad editare il documentario e a trasformarlo in un prodotto finale.

Ora, a me non interessa che tipo di laurea o diploma possiede il mio amico. Quello di cui avevo bisogno era una persona che mi aiutasse a colmare una mia lacuna: montare il documentario.

In poche parole, il mio amico montatore, ha apportato valore a me e al mio progetto grazie alle sue capacità e al suo talento.

In cambio, per ringraziarlo del lavoro svolto, ho dovuto versargli una determinata somma.

Ho fatto questo esempio per farti capire che per guadagnare soldi in una società che non si regge sul “baratto”, devi imparare a trasmettere valore ad altre persone.

Facciamo un altro esempio.

Cercavi qualcuno che ti spiegasse cos’è un nomade digitale e cosa bisogna fare per diventarlo.

Sei quindi andato su Google e hai digitato la query “come diventare un nomade digitale”. A questo punto, hai cliccato su un articolo e sei capitato sul mio post.

Ora, mentre lo stai leggendo, sul monitor, in alto, è apparsa l’indicazione che di dice che Madre in Italy eroga consulenze personalizzate su AIRE, pensioni e tasse.

Come vedi sto apportando un valore alle persone tramite il mio sito web.

Se tu fossi interessato, cliccheresti sull’indicazione, io ti risponderei e, tramite lo scambio di 3/4 mail, avremmo soddisfatto il binomio richiesta/offerta.

È chiaro?

Dare valore dunque, potrebbe essere riassunto così: devi soddisfare un bisogno nel modo qualitativamente più alto.

Ho voluto iniziare da questa definizione perché, se vuoi veramente diventare un nomade digitale, dovrai cambiare mentalità.

In poche parole, dovrai apportare valore ad altre persone perché il nomade digitale è anzitutto e nella maggioranza dei casi un libero professionista che viene “scelto” in virtù del suo valore.

Fatta questa doverosa premessa, iniziamo questo lungo articolo inserendo un titolo sensazionale che farà saltare sulla sedia molti dei miei colleghi.


PER NOI NOMADI DIGITALI

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CAPITOLO 1: COME DIVENTARE UN NOMADE DIGITALE E INIZIARE A GIRARE IL MONDO GUADAGNANDO CON IL WEB

 

 

Immaginiamo che questo sia il tuo sogno: vivere in giro per il mondo.

Ottimo…

Per realizzare questa tua ambizione dovrai garantirti un reddito sufficiente a viaggiare e vivere ovunque senza problemi economici.

Chiaramente, se trovassi un lavoro stabile in Italia, non raggiungeresti il tuo obiettivo, proprio perché questo non ti permetterebbe di vivere viaggiando.

Come fare allora?

La soluzione è quella di viaggiare lavorando da remoto.

Di seguito trovi 3 metodi per raggiungere questo ambizioso obiettivo.

1) ACQUISISCI UNA COMPETENZA E DIVENTA UN FREELANCE

La prima cosa che dovrai fare è acquisire una competenza che successivamente potrà trasformarsi in un lavoro.

Potrai specializzarti ad esempio nella costruzione di siti web o magari, se hai il talento nella scrittura, potresti intraprendere la carriera da copywriter.

Potresti diventare un montatore video, un social media manager, un fotografo e molto altro ancora.

Di questo ne ho parlato ampiamente in questo articolo. 

Sul web esistono decine di portali, gratuiti o a pagamento, che insegnano in modo approfondito i numerosi mestieri legati al web.

L’unica cosa richiesta, per molti di essi, è la conoscenza della lingua inglese, ma se sei un millenials non avrai sicuramente questo tipo di problema. 😉

Ecco i portali “e-learning” più noti:

Insomma, come puoi notare, ce n’è per tutti i gusti.

L’unico consiglio che posso darti è quello di studiare una materia che ti appassioni veramente perché diventerà il tuo mestiere nei prossimi anni.

Una volta acquisite le “skills”, dovrai cominciare a guadagnare.

In che modo?

Sul web esistono numerosi portali che possono aiutarti a vendere le tue capacità e competenze.

I più famosi sono UPWORK e FIVERR.

Altri portali puoi trovarli in questo articolo,

Ti basterà andare su uno di questi siti, iscriverti gratuitamente, creare il tuo portfolio, fare networking ed iniziare a lavorare.

Le tue capacità e il passaparola faranno il resto.

Lo so, conquistare i primi clienti non è un gioco da ragazzi, ma ti garantisco che con la determinazione e la forza della perseveranza potrai raggiungere tutti gli obiettivi che desideri.

A questo proposito, lascia che ti racconti una storia…

Nel 2015 mi sono trasferito a San Francisco per frequentare una nota Start-Up School che mi avrebbe aiutato a sviluppare Madre in Italy.

Ecco un video che ho girato in quei giorni con il mio smartphone

 

In questi 6 mesi ho vissuto in un appartamento insieme a Robert, un ragazzo di 29 anni proveniente da Minneapolis.

Robert era uno sviluppatore di siti web e viveva in California da circa  3 anni. Il suo sogno era quello di viaggiare, ed era arrivato a San Francisco per raccogliere i primi soldi che lo avrebbero aiutato a realizzare il proprio sogno.

Mentre ero a San Francisco però, io stesso constatai che di sviluppatori web la città ne era piena, e dunque Robert si scontrava con una concorrenza agguerrita.

Mentre Robert cercava lavoro in una delle centinaia di aziende informatiche che ci sono nella baia, cominciò anche a chiedere ai titolari dei negozi in cui entrava, se avessero avuto bisogno di un sito web per la propria attività commerciale.

In pochi giorni questa sua attività di “porta a porta” diventò una fissazione. Entrava in qualsiasi negozio gli capitasse e chiedeva di parlare con il manager,  gli mostrava il suo portfolio, consegnava il suo biglietto da visita e usciva, diretto già in un altro negozio.

Questa storia andò avanti per 3 settimane.

Collezionò circa 300 biglietti da visita di tutte le attività commerciali nelle quali si era presentato, macinò chilometri e chilometri alla ricerca di un lavoro, finché, il lunedì che dava inizio alla 4 settimana di ricerca, il suo telefono squillò.

Era il proprietario di una nota azienda americana che gli chiese di creare una nuova “landing page” per la sua attività.

Da quel giorno Robert non ha più smesso di lavorare.

Mentre sto scrivendo questo articolo lui è in Vietnam, ed oggi Robert lavora realizzando siti web per le migliori aziende americane.

Tutto questo senza avere una sede fissa.

Ti ho raccontato questa storia per farti capire che trovare clienti in un mondo con 8 miliardi di persone, non dovrà essere così complicato, no?





2) LAVORARE DA REMOTO

Un altro modo per diventare un nomade digitale è quello di iniziare a lavorare da remoto.

Lo so, purtroppo le aziende italiane ancora soffrono di questa trasformazione. Molti infatti, ancora non sono pronti e credono erroneamente che il lavoro da remoto sia sinonimo di “non lavoro”.

A queste persone rispondo che sbagliano e che il tempo ci darà ragione… 😉

Ecco invece una serie di siti web che ti aiuteranno a cercare un lavoro da remoto.

Anche qui, chiaramente, è richiesta la conoscenza della lingua inglese.

Lavorare da remoto è sicuramente il metodo più facile per vivere da nomade digitale.

In questo modo infatti, non dovrai continuamente cercare nuovi clienti, riceverai uno stipendio fisso e potrai gestire il tuo lavoro come meglio credi.

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3) AVVIARE UN BUSINESS ON-LINE

Un altro modo per guadagnare con il web è quello di avviare un proprio business on-line.

Ci sono 6 tappe fondamentali per avviare un business on-line che riesca a farti guadagnare.

Eccoli:

  • Individua un bisogno che accomuna una nicchia di persone
  • Costruisci un sito web che soddisfi quel bisogno
  • Crea contenuti sul sito focalizzati su quell’argomento
  • Usa i motori di ricerca (SEO) per generare traffico
  • Crea una e-mail list della tua community
  • Usa i metodi di revenue per monetizzare la tua idea

Vediamoli insieme:

A) INDIVIDUA UN BISOGNO CHE ACCOMUNA UNA NICCHIA DI PERSONE

Facciamo l’esempio del mio sito web. Madre in Italy ha l’obiettivo di supportare gli Italiani che hanno il desiderio di trasferirsi all’estero o che già ci vivono.

Il loro bisogno è quello orientarsi in tutto ciò che riguarda la burocrazia.

Le mail che ci arrivano quotidianamente infatti, sono di persone che vogliono sapere come e perché bisogna iscriversi all’AIRE, come funziona l’Assistenza Sanitaria nei rispettivi paesi esteri e infine come funziona la tassazione.

Per soddisfare questo bisogno ho dovuto creare una rete di esperti in fiscalità, residenza e materia sanitaria, che in cambio di un onorario erogano consulenze personalizzate.

Facile, no? 😉

NO, non è facile, ma se ci credi si può fare, con molta determinazione, passione e volontà.

Il modo per offrire valore è quello di individuare una richiesta che accomuni le persone. Se il valore che offri risponde alle loro esigenze, e se risolvi il loro problema, saranno lieti di pagare il tuo servizio.

Come individuare la richiesta, la nicchia, il bisogno?

Puoi usare diversi metodi:

  1. Visita i gruppi Facebook e intercetta la domanda.
  2. Individua le parole chiave che gli utenti cercano sui motori di ricerca
  3. Individua i siti dei tuoi potenziali concorrenti e scopri in che modo soddisfano il bisogno
  4. Passa allo step successivo

B) COSTRUISCI UN SITO WEB CHE SODDISFI IL BISOGNO DI QUELLE PERSONE

Una volta individuato il prodotto o il servizio che soddisfa il bisogno della tua nicchia di persone, arriva il momento di costruire il sito web.

Non sono un guru dell’informatica, né ho il desiderio di insegnare a costruire siti web.

Posso però suggerirti che, se hai il desiderio di imparare a creare un sito web, la prima cosa da fare sarà quella di andare sul WEB.

Apri dunque Google e digita la query: “Come costruire un sito web”. Ti si apriranno pagine con centinaia e centinaia di articoli che ti spiegheranno dalla A alla Z come aprire un sito web.

Anche io non ne sapevo nulla, ma quando ho capito che per realizzare il mio progetto avrei dovuto pagare ingenti somme di denaro che non avevo, mi sono messo a studiare giorno e notte.

Oggi, dopo due anni di duro lavoro, riesco finalmente a vivere della mia attività on-line…

…e non esiste soddisfazione più grande!

C) SCRIVI CONTENUTI MIRATI A QUEL BISOGNO

Lo sappiamo bene… il WEB è una giungla con miliardi e miliardi di articoli scritti da persone che, come te, hanno deciso di aprire un sito web.

Scrivere contenuti però, è il miglior modo di dimostrare che ne sei esperto.

Dunque, quando aprirai il tuo sito, dovrai anche iniziare a scrivere articoli che riescano a fidelizzare e coinvolgere utenti che hanno bisogno di risolvere un problema.

Più ti mostrerai esperto, più gli utenti si fideranno dei prodotti e/o servizi che venderai per risolvere il loro problema.

D) USA I MOTORI DI RICERCA PER GENERARE TRAFFICO ORGANICO (SEO)

Hai 2 modi per generare traffico e portare gli utenti a visitare il tuo sito WEB. O tramite il Paid Advertising o tramite la SEO (search engine optimization).

Il Paid Advertising è la pubblicità a pagamento.

In concreto, quando un marketer vuole promuovere la propria attività all’interno di un altro sito, un social network o qualunque altro spazio che possa comportare una promozione, richiede, a fronte di un compenso, l’acquisto di una sponsorizzazione dedicata.

Questo ti consente di generare interesse in tempi brevi.

La SEO invece (Search Engine Optimization), è il metodo utilizzato dai marketer per aumentare la qualità e la quantità del traffico sul proprio sito, attraverso specifici criteri e strategie legate al funzionamento e alla logica dei motori di ricerca.

In concreto, l’utilizzo della SEO è una strategia a lungo termine e in continuo aggiornamento perché valuta e utilizza le chiavi e i metodi che i motori di ricerca “premiano” ponendoti ai primi posti delle loro pagine.

E) CREA UNA MAILING LIST PER FIDELIZZARE UNA COMMUNITY CHE TI SEGUA

Secondo te, se io avessi una banca dati di persone iscritte al mio sito, che con tale iscrizione mi hanno lasciato il proprio indirizzo e-mail e caratteristiche di target (tipo età, provenienza, professione), e questa banca dati crescesse fino a portarmi a numeri di 10-20000 iscritti, quanto valore avrebbe il mio pubblico?

Non puoi dirmi: “Nessuno” perché ti risponderei  che questa banca dati ha un valore commerciale inestimabile.

È un target noto, fidelizzato, ampio.

Questi criteri sono quelli che danno valore alla tua mailng list!

F) USA I METODI DI REVENUE PER MONETIZZARE LA TUA IDEA

Quando parlo di metodi di revenue sto sintetizzando un potenziale ampio, complesso e articolato. I principali metodi attraverso i quali puoi guadagnare utilizzando il tuo sito sono o diretti o indiretti.

Un esempio di guadagno diretto potrebbe essere questo: offro e vendo consulenze che l’utente acquista richiedendole direttamente sul sito.

I metodi indiretti invece, sono più strategici.

Uno di questi potrebbe essere l’affiliazione. Senza entrare nel merito delle logiche di questo campo, per praticità, snelliamone il concetto.

Inserisco sul mio sito il link di Transferwise.

Trasferisci-denaro-con-Transferwise

In realtà, Transferwise è un’attività commerciale scissa dalla mia ma che io “affilio”, quindi promuovo sul mio sito.

Perché la promuovo?

Perché la scelgo in funzione della qualità del prodotto, dell’utilità che ha per il mio target, della coerenza che ha con i miei contenuti, della percentuale che l’azienda mi riconosce per ogni cliente che gli porto.

Quella percentuale è il tuo “guadagno di affiliazione”.

Facciamo l’esempio concreto di “Transferwise“.

Transferwise offre un servizio che effettivamente tutti gli utenti di Madre in Italy che lo hanno utilizzato definiscono “affidabile, efficiente, sicuro”.

Queste referenze mi hanno portato a promuovere Transferwise.

Il servizio ti permette di trasferimenti di denaro con un risparmio eccezionale e competitivo, con commissioni che nella maggior parte dei casi sono pari allo 0,5%, nulla rispetto alle alte commissioni bancarie.

È utilizzato infatti da chi fa trasferimenti dall’estero verso l’Italia e viceversa ed è stato premiato più volte dai tanti nomadi digitali che oggi hanno un conto Transferwise.

Quindi, una cosa che raccomando è di scegliere le proprie affiliazioni perché la promozione o l’inserimento sul tuo sito di un prodotto scadente rischia di penalizzare la tua reputazione invece di favorirla.

Finito il primo capitolo, passiamo ora alla parte più divertente di questo articolo…


CAPITOLO 2: LE 4 DOMANDE CHE OGNI NOMADE DIGITALE DOVREBBE PORSI PRIMA DELLA PARTENZA

 

lavorare-viaggiandoSe sei un assiduo lettore di Madre in Italy, sai benissimo che mi piace mostrare sia il lato positivo che quello negativo delle cose. Ecco dunque quali sono i vantaggi e gli svantaggi nel diventare un nomade digitale.

A) VANTAGGI DI ESSERE UN NOMADE DIGITALE

1) Diventare il capo di se stessi

Se scegli di diventare un nomade digitale significa che lavorerai da remoto e quindi potrai decidere come gestire al meglio la tua giornata. Inoltre, se sceglierai di diventare freelance, sarai libero di selezionare i tuoi clienti e potrai decidere quali lavori accettare.

2) Scegliere quando e quanto viaggiare

Questo è sicuramente il vantaggio più affascinante. Lavorando da remoto infatti, potrai decidere non solo quanto lavorare ma anche da quale luogo.

3) Essere in contatto con le diverse culture

 Viaggiare significa conoscere nuove persone ed entrare in contatto con culture molto diverse dalla nostra.

B) SVANTAGGI DI ESSERE UN NOMADE DIGITALE

1) Non è sempre piacevole

La maggior parte delle persone crede che essere nomade digitale significhi spendere la maggior parte del proprio tempo in spiaggia a bere piña colada.

Mbé, ti assicuro che questa immagine è piuttosto falsa.

In realtà, soprattutto agli inizi del tuo percorso, spenderai la maggior parte del tuo tempo a lavorare per ottenere clienti e garantirti un flusso di cassa che ti permetta di viaggiare e vivere.

2) Trovare una connessione internet a volte può essere davvero complicato

Purtroppo, trovare una connessione Internet che funzioni bene, non è sempre facile.

Lavorando con Internet, questo potrebbe diventare un grosso problema

3) Potresti soffrire di solitudine

Questo problema potrebbe emergere nel momento in cui si viaggia da parecchio tempo e non sempre si ha la facilità e la voglia di connettersi con altre persone.

Inoltre, essere lontani da casa non è sempre facile.

In molti momenti potrebbe dominare la nostalgia e potrebbero mancarti la famiglia e gli amici.

Fatta questa premessa, di seguito, trovi le 5 domande che ogni nomade dovrebbe porsi prima della partenza.

1) DOVE POSSO ANDARE?

Il primo step è sicuramente il più importante, ma anche il più difficile da superare. Una volta assicurato il flusso di cassa mensile infatti, dovrai iniziare a pianificare il tuo stile di vita da nomade.

Prima domanda: dove andare?

Nel mondo ci sono 197 Paesi. Ogni Paese ha i suoi lati positivi e negativi e scegliere da che parte iniziare non è una cosa semplice.

Per facilitare questa scelta, ti suggerisco di consultare un sito diventato un must tra i nomadi digitali di tutto il mondo:

www.nomadlist.com

 Curato direttamente dai nomadi digitali e dai viaggiatori accaniti, il portale illustra ogni singolo Paese del mondo mediante questi criteri:

  • Luoghi (città paesi, regioni)
  • Tipo di città (piccola, grande o megalopoli)
  • Visa (che tipo di visti hai bisogno per entrare)
  • Costo della vita
  • Tempo atmosferico e temperatura media
  • Velocità Internet
  • Valutazione della sicurezza
  • Traffico stradale (misurato con il Tom-Tom)
  • Qualità dell’aria
  • Costi dei voli interni al Paese
  • Comunità (che lingue si parlano, la vita notturna ecc.)

Il sito ha anche un algoritmo interno che classifica quali sono i migliori posti in cui vivere tramite una somma delle caratteristiche appena citate.

Fantastico, vero?

Ora prendi carta e penna perché di seguito ti elenco i 5 migliori Paesi al mondo dove poter iniziare la tua carriera da nomade digitale.

Sempre secondo NomadList 😉

  1. Repubblica Ceca
  2. Ungheria
  3. Corea del Sud
  4. Portogallo
  5. Thailandia

Ecco invece le 5 migliori città dove poter iniziare la tua vita da nomade digitale.

Sempre e solo secondo NomadList 😉

  1. Chiang Mai (Thailandia)
  2. Phuket (Thailandia)
  3. Praga (Repubblica Ceca)
  4. Kota Kinabalu (Malesia)
  5. Las Palmas (Spagna)

Ora, se vuoi sapere qual è il costo della vita di ogni singolo Paese, dovrai andare su un altro sito molto interessante che risponde al nome di Numbeo.

Numbeo è il più grande database al mondo che raccoglie i prezzi di ogni singolo prodotto di ogni Paese del mondo.

Ecco i 5 Paesi del mondo con il più basso costo della vita.

  1. India
  2. Nepal
  3. Pakistan
  4. Tunisia
  5. Algeria

Ecco invece i 5 Paesi con il più alto costo della vita:

  1. Svizzera
  2. Norvegia
  3. Venezuela
  4. Islanda
  5. Danimarca

Vuoi un suggerimento personale? Se vuoi iniziare la vita da nomade digitale l’India, anche se difficile, è a mio avviso uno dei migliori posti al mondo da visitare.





2) QUALI DOCUMENTI DOVRÒ PORTARE?

Se hai deciso di girare il mondo da nomade, avrai bisogno di una serie di documenti da portare sempre con te.

Eccoli:

A) VISTI

Il visto d’ingresso è un documento legale con il quale uno Stato dà a un individuo straniero il permesso di accedere nel proprio territorio, per un certo periodo di tempo e per determinati fini.

Per ottenere il visto, ecco i passi che dovrai seguire:

1) Accertati se hai bisogno del visto

Farlo è semplice. Basta andare sul sito dell’Ambasciata del Paese di destinazione e controllare se è necessario fare il visto.

Su questo link, vengono elencati i Paesi dove non si ha bisogno della VISA per i cittadini italiani.

2) Controlla che tipo di visto ti occorre

Ogni Paese ha le sue regole in materia di immigrazione. Controlla sul sito dell’ambasciata di che tipo di visto hai bisogno e valuta quello che si avvicina più alle tue esigenze.

3) Accertati di quali documenti sono necessari e a quanto ammonta il pagamento per ottenere il visto

Generalmente, per ottenere il visto si ha bisogno dei seguenti documenti:

  • 2 foto in formato passaporto
  • Passaporto con validità residua minima di 6 mesi
  • Formulario debitamente e totalmente riempito in tutte le sue parti
  • Prenotazione del volo (andata e/o eventuale ritorno)
  • Esami medici e certificato degli eventuali vaccini obbligatori
  • Dichiarazione della polizia di nessun precedente penale (per alcuni Paesi)

4) Prepara accuratamente la tua domanda per il visto

Una volta accertato di cosa hai bisogno e qual è la tariffa per ottenere il visto, prepara accuratamente la tua domanda.

Se hai bisogno di un aiuto puoi seguire le istruzioni in PDF che alcune Ambasciate rilasciano tramite il sito oppure, puoi chiedere all’ufficio visti dell’Ambasciata in Italia.

5) Individua l’ambasciata o il consolato del Paese di destinazione più vicino e presenta la domanda

Una volta ottenuti i documenti dovrai recarti all’Ambasciata del Paese in cui hai deciso di trasferirti e presentare la domanda.

I tempi di convalida cambiano da Paese a Paese.

B) PASSAPORTO

Il passaporto è un documento di viaggio con caratteristiche standard, che consente di riconoscere la cittadinanza, l’identità e le effettive possibilità di movimento del titolare.

È valido per tutti i Paesi i cui governi sono riconosciuti da quello Italiano e può essere ottenuto da tutti i cittadini della Repubblica.

Ha inoltre validità di 10 anni dalla data del rilascio.

In Italia la domanda per il rilascio del passaporto può essere presentata presso i seguenti uffici del luogo di residenza, di domicilio o di dimora sul territorio nazionale:

  • L’Ufficio Passaporti della Questura
  • L’Ufficio Passaporti dei Commissariati di Pubblica Sicurezza
  • La stazione dei Carabinieri

È possibile prenotare on line il luogo, la data e l’ora per presentare la domanda, evitando così lunghe attese negli uffici di polizia consultando questo sito.

Alla domanda è necessario allegare:

  • Un documento di riconoscimento valido
  • 2 foto formato tessera identiche e recenti (ricorda che la foto sul passaporto deve essere scattata senza indossare occhiali da sole, mentre per quelli da vista è possibile tenerli indossati solo se le lenti sono chiare e lasciano vedere gli occhi)
  • 1 contrassegno telematico (marca da bollo) per passaporto
  • Versamento per il passaporto ordinario mediante bollettino su conto corrente postale

C) PATENTE DI GUIDA

Se hai intenzione di noleggiare una vettura appena arrivato nel Paese di destinazione, dovrai portare con te la patente di guida.

Chiaramente, la prima cosa da capire è: ti stai recando in un Paese dell’Unione Europea?

Se la risposta è SI, sono felice di dirti che in questo caso puoi guidare con la patente che ti è stata rilasciata in Italia, e sempre ovviamente che sia in corso di validità.

Se invece ti stai recando in un Paese extracomunitario è necessario, generalmente, richiedere il Permesso internazionale di guida.

Prima di richiederlo però ti consiglio sempre di verificare le informazioni circa il tipo di patente internazionale accettata nello Stato extracomunitario in cui ci hai intenzione di andare.

Nello specifico, verifica che il Paese di tuo interesse aderisce alla Convenzione di Ginevra del 19 settembre 1949 o alla Convenzione di Vienna dell’8 novembre 1968.

Cosa vuol dire?

Facciamo chiarezza!

La patente internazionale rilasciata ai sensi della Convenzione di Vienna ha validità triennale e quella rilasciata per la Convenzione di Ginevra ha validità annuale.

Ci sono Nazioni, quali ad esempio, gli Stati Uniti o il Giappone, che riconoscono validità soltanto al Permesso internazionale conforme alla Convenzione di Ginevra, avendo sottoscritto solo detta Convenzione.

Dove richiedere la Patente internazionale?

Puoi farlo presso le agenzie specializzate o un Ufficio della motorizzazione civile. Trovi l’elenco di questi uffici sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Attenzione pero!

Se risiedi in un Paese che non fa parte dell’Unione Europea, per un periodo di almeno sei mesi, puoi rinnovare la patente di guida rivolgendoti alle Autorità diplomatico-consolari italiane e al rientro in Italia dovrai far confermare la sua patente.

Se ti trasferisci in un altro Stato dell’Unione Europea, puoi rivolgerti invece alle Autorità locali competenti per le patenti di guida, per verificare se conservare la patente italiana, se farla registrare, e richiederne la conversione.

Infine, se ti trasferisci in uno Stato extracomunitario, verifica se il Paese in cui ti rechi ha stipulato con l’Italia di un accordo di reciprocità in materia di patenti; in questo caso puoi richiedere la conversione della tua patente italiana.

D) ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Last but not least, prima di intraprendere il tuo viaggio, non dimenticare di farti un’assicurazione.

Personalmente, ogni volta che devo viaggiare, mi affido a WorldNomads.

Questo sito, ti permetterà di acquistare l’assicurazione direttamente sul web e inoltre, potrai allungare la copertura anche mentre sei in viaggio.

Se hai bisogno di approfondire l’argomento, ti consiglio di acquistare immediatamente la nostra guida “DOMANI ME NE VADO – Il manuale dei documenti all’estero”.

In questo manuale troverai:

  1. Informazioni dettagliate su cos’è l’AIRE e perché conviene iscriversi
  2. Informazioni sulla carta d’identità, il codice fiscale e quali sono i certificati di cui avrai bisogno per il tuo trasferimento
  3. L’autocertificazione
  4. Info su cittadinanza, decesso ed esistenza in vita
  5. Il passaporto e la patente di guida
  6. Tutto ciò che devi sapere sulla tessera elettorale e quella sanitaria e molto altro ancora

Vuoi sapere come acquistarla?

Clicca sul pulsante qui sotto e segui le istruzioni…Documenti-all'estero

3) DOVE POTRÒ ALLOGGIARE?

Molte persone credono che viaggiare e dormire ogni volta in un posto diverso sia costoso. In realtà non è cosi. Ci sono diversi modi per ottenere un alloggio economico. L’importante è conoscere le giuste strategie e sapere come e dove cercare.

Ecco 7 siti web che ti aiuteranno nella tua ricerca:

A) COUCHSURFING

Grazie a questo portale riuscirai a trovare un host che ti offrirà un divano o un letto in qualsiasi parte del mondo. Alcuni poi, ti offriranno anche una colazione appena sveglio!

E tutto questo, gratis! Se vuoi saperne di più sul couchsurfing, puoi consultare questo articolo.

B) BEWELCOME

BeWelcome è un network che ti permette di condividere un posto dove dormire, di incontrare altri viaggiatori e aiutarli durante il loro cammino.

C) STAYDU

Staydu offre una lista di alloggi gratuiti e/o economici in cambio di volontariato presso delle aziende agricole o ostelli.

D) HOSTELWORLD

Il portale n°1 al mondo per trovare un ostello economico in ogni parte del mondo

E) BOOKING

La mia piattaforma preferita per cercare alberghi e ostelli mentre sono in viaggio.

F) AirBnB

Beh, credo che questo non abbia bisogno di presentazioni 😉

G) FLIPKEY

Ecco un altro portale dove potrai affittare stanze o appartamenti per un breve termine.

4) DI COSA AVRÒ BISOGNO?

Generalmente, quando viaggio, cerco di portare con me pochissime cose. Oltre ai vestiti che chiaramente occupano la maggior parte dello spazio dentro lo zaino, ecco una lista dei principali oggetti:

A) LAPTOP

Coma fai a lavorare senza il tuo amato pc? Una delle caratteristiche principali che deve avere il computer portatile è il monitor opaco cioè anti-riflesso.

In questo modo eviterai di girare come una trottola in cerca di un posto buio e senza finestre 😉

B) MACCHINE FOTOGRAFICHE

Nella vita faccio il filmmaker, quindi le macchine fotografiche sono il mio strumento di lavoro.

Ecco il mio arsenale:

Canon 5D MarkII con 2 ottiche:

Sony Alpha a6000 Mirrorless con 2 ottiche:

1 Cavalletto Manfrotto

GoPro Hero5

Ecco un po’ di foto che ho fatto in Indonesia, durante il mio ultimo viaggio…

Viaggio in IndonesiaViaggio nel sud-est asiaticoVIaggio in Malesia

Leggi anche gli articoli del mio blog personale:

C) SPINE E ADATTATORI

Paese che vai, adattatore che trovi. Non dimenticare di acquistare un adattatore che riesca a convertire la presa italiana in quella del Paese di destinazione.

D) 2 HARD DISK PER L’ARCHIVIAZIONE DATI

A seconda dell’uso che ne farai, potrai scegliere tra le chiavette USB o i dischi rigidi. Personalmente porto con me sempre due dischi rigidi poiché il materiale video/fotografico pesa molto.

E) GOCCE OCULARI PER GLI OCCHI

Oltre a un paio di occhiali per proteggermi dal sole (soprattutto nei paesi del sud-est asiatico) porto con me sempre una confezione di gocce oculari lenitive.

F) FARMACI

Non sono un amante dei farmaci. Devo però ammettere che in viaggio sono molto importanti. Oltre al generico paracetamolo, porto sempre con me una confezione di pillole contro la dissenteria e contro la nausea.

Non si sa mai…


CAPITOLO 3

LE MIGLIORI APP PER LAVORARE

DA REMOTO

App-per-nomadi-digitali

Uno dei principali vantaggi di chi lavora da remoto, è quello di poter gestire la propria attività senza la necessità di doversi recare in ufficio.

Lavorare da casa o magari direttamente dai Caraibi è oggi possibile grazie alle tecnologie moderne, all’accesso ad Internet e alle connessioni ad alta velocità.

Immaginiamoci un attimo di lavorare nello stessa maniera ma catapultati nel 1995, con una connessione lenta e i file Excel!

Mi viene da ridere soltanto a pensarci!

In questo capitolo ho voluto elencare le migliori APP e i migliori portali utili ad aumentare la produttività e a facilitare il lavoro da remoto.

Leggi anche:

Eccole:

1) F-LUX 

F-LUX è un’applicazione che gestisce, a seconda dell’orario in cui si lavora, la tinta dello schermo del tuo monitor in modo da essere più delicato per i tuo occhi.

2) POCKETEARTH 

Pocket Earth offre in modo off-line le mappe e le guide di quasi tutto il globo terrestre.

Grazie a questa APP non correrai il rischio di perderti e avrai la possibilità di esplorare ogni angolo remoto della Terra.

3) BUFFER 

Buffer è un servizio utilizzato non solamente dai nomadi digitali ma anche dai social media manager di tutto il mondo.

Grazie a Buffer sarà più facile gestire i post dei principali canali social.

4) WORKFROM

Cosa c’è di più bello che lavorare insieme ad altri nomadi digitali per scambiarsi INFO e suggerimenti?

Grazie a questa APP, sarà più facile trovare i coworking, i caffè e i bar delle principali città del mondo dove poter lavorare insieme.

5) TRELLO 

Trello è un’applicazione utilizzata da chi lavora da remoto per la gestione dei propri progetti.

Con questa APP è praticamente possibile gestire qualsiasi cosa: puoi creare documenti, inserire allegati, impostare scadenze e notifiche e molto altro ancora.

6) SLACK 

Molto simile a Trello, Slack è uno strumento di comunicazione utilizzato per parlare, inviare messaggi, archiviare, organizzare conferenze e molto altro.

Recenti stime dimostrano che Slack è utilizzata dal 46% dei nomadi digitali.

7) FOCUS WILL 

Focus Will è un servizio che offre musica per concentrarsi meglio.

L’APP utilizza un approccio basato sulla neuroscienza. Prima di generare la musica infatti, tramite uno strumento, analizza la struttura cerebrale dell’individuo.

8) ASANA

Asana è uno strumento utilizzato dai nomadi digitali per organizzare ed aumentare la produttività.

Puoi utilizzarlo per gestire i tuoi progetti ma anche quelli del team che lavora insieme a te.

9) DROPBOX 

Grazie a Dropbox puoi gestire i backup dei tuoi documenti personali e salvarli in un storage cloud.

Il servizio è gratuito fino ai 2GB.

10) WORLD TIME BUDDY 

World Time Buddy è un orologio che indica l’orario di ogni città del mondo. È un convertitore di fuso orario e uno scheduler per organizzare le riunioni on-line.

È uno dei principali strumenti di produttività online usato principalmente da coloro che si trovano spesso in viaggio ed hanno la necessità di organizzare i propri appuntamenti.

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11) GOOGLE TRADUTTORE 

Uno degli ostacoli più difficili, soprattutto per noi italiani, è parlare un’altra lingua.

Google traduttore offre un servizio di traduzione in più di 100 lingue.

12) EVERNOTE 

Evernote è uno strumento cloud-based che permette di memorizzare le tue idee.

Inoltre, è in grado di registrare l’audio e di allegare le immagini ai tuoi documenti.

13) WETRANSFER 

Wetransfer è uno strumento che ti permette di trasferire file di grandi dimensioni.

Carichi il file, indichi la mail del destinatario e il gioco è fatto.

14) GOTOMEETING 

Questo portale offre videoconferenze in HD e per questo viene considerato, per chi lavora da remoto, come uno dei migliori strumenti di comunicazione al mondo.

15) GUMROAD

Gumroad è una delle migliori piattaforme utilizzata per la vendita di prodotti digitali come E-Books, audio, video, SAAS e molto altro.

Gumroad ha anche un programma di affiliazione molto snello e facile da utilizzare.

CONCLUSIONI

Voglio chiudere questo lungo articolo con un mio pensiero.

Come avrai capito, oggi lavorare da remoto è possibile. Se dunque ancora vivi in Italia ma il tuo sogno è quello di viaggiare, hai l’opportunità di trasformare la tua passione o il tuo lavoro in smart-working.

Non sarai più obbligato a rispettare gli orari d’ufficio perché sarai tu a decidere quando e come lavorare. Questa sarà la tua più grande responsabilità.

Non dovrai più raggiungere l’ufficio perché sarai tu a decidere da dove lavorare.

Se questo è il tuo sogno, investi il tuo tempo per capire come portare valore alle persone e soprattutto rendi produttive le tue capacità e il tuo talento, perché rappresentano il tuo successo.

In bocca al lupo!

[…]

Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.

Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.

Cose da sapere 001

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Bene, ora siamo davvero pronti.

Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…

In bocca al lupo!

Francesco

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2 commenti su “COME DIVENTARE UN NOMADE DIGITALE: LA GUIDA DEFINITIVA”

  1. Wow Francesco, ti faccio i miei complimenti.

    Mi chiamo Roberto e sono un aspirante nomade digitale. Sono ormai 6 mesi che sto studiando come poter trasformare il mio ex-lavoro in un lavoro da freelance.

    Ce la sto mettendo tutta! Volevo chiederti una cosa. Purtroppo non conosco benissimo l’inglese. Ho paura che, una volta preso il lavoro, dovrò fare delle interviste via Skype.

    Che tu sappia, potrò lavorare solamente via mail?

    Grazie per la risposta

    Roberto

    1. Ciao Roberto,

      Innanzitutto grazie per i complimenti.

      È un argomento a cui tengo molto quindi ce la sto mettendo veramente tutta 😉

      Passiamo alla tua domanda…

      Purtroppo non è una prassi. Nel senso che ci saranno persone che preferiscono fare tutto tramite mail ma anche persone che preferiscono fare lo Skype.

      Non esistono regole e, per quanto mi riguarda, è anche il bello di questa scelta.

      Non preoccuparti però, se fai qualche errore grammaticale non si arrabbierà nessuno…

      …poi, se il tuo inglese è veramente elementare, allora il mio suggerimento è quello di prendere un buon libro di grammatica e ripassare le regole principali 😉

      In bocca al lupo

      Francesco

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