Quante volte hai pensato che l’idea di aprire un ristorante all’estero sia vincente? A mio avviso questo pensiero ha sfiorato la tua mente almeno una volta, e sai perché?
Perché noi italiani amiamo e siamo cultori della cucina; ci è riconosciuta la capacità di relazione, e questo è importante per gestire la clientela; abbiamo inventiva, ed è un requisito fondamentale per rendere un ristorante unico e diverso dagli altri; ma soprattutto, i ristoranti aperti dagli italiani nel mondo, hanno sempre (o quasi) avuto molta fortuna, e ne sono un esempio i ristoranti storici presenti in molte città europee e non.
Insomma, abbiamo la cultura del buon cibo, e sicuramente questo talento, all’estero è molto apprezzato.
Infatti, aprire un ristorante all’estero può essere un’avventura davvero eccitante, ma attento, perché devi riuscire a pianificare tutto correttamente.
Ci sono molte cose da tenere a mente: le leggi locali, le licenze e i permessi da richiedere, i regolamenti e tutti gli ostacoli burocratici che dovrai risolvere senza errori e in breve tempo.
Perché l’estero non è l’Italia.
La pianificazione infatti, è la base importante del tuo successo. Ci vuole molto più di una grande idea per aprire un ristorante affermato, soprattutto se hai deciso di farlo all’estero: ci vuole tempo, conoscenza, ambizione, ma soprattutto metodo e programmazione.
I 4 punti cardine di un ristorante sono:
- Prodotto
- Marketing
- Gestione
- Servizio
Ignorare uno solo di questi aspetti può essere la causa dell’insuccesso di un locale.
Fatta questa premessa, partiamo subito in modo concreto. Non dimenticare di prendere il tuo quaderno preferito in modo da segnarti le cose più importanti.
Pronto? Si comincia!
INIZIA DA QUI
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COME APRIRE UN RISTORANTE
ALL’ESTERO: LA GUIDA DEFINITIVA
1) SCEGLI IL PAESE IN CUI VUOI APRIRE IL RISTORANTE (O TAKE AWAY)
Scegliere il Paese o la città dove aprire il tuo ristorante non è un gioco da ragazzi.
Dietro a questa scelta infatti, esistono molte variabili.
Prima distinzione da fare:
- Vivi già all’estero e vuoi investire in una attività di ristorazione
- Vivi in Italia ed hai deciso di trasferirti in una città estera in cui avviare una attività di ristorazione
Nel primo caso sei facilitato dal fatto che già conosci la città, il Paese, e l’appeal dell’Italianità, ma soprattutto già conosci quella che diventerà la tua clientela.
Nel secondo caso, stai decidendo di andare a vivere in un nuovo Paese, con delle proprie regole e delle proprie leggi, quindi devi individuare un Paese in cui anzitutto ti piacerebbe vivere, ma anche in cui il tuo ristorante possa funzionare.
Spesso le cose non è detto che vadano di pari passo. Certo, la nostra cucina è amata in tutto il mondo, e non credo che ci sia una sola persona a cui non piaccia la pizza o la pasta. Tuttavia, se quello che cerchi non è l’incognita, la prima regola da seguire è quella di fare una ricerca di mercato molto dettagliata.
Un buon suggerimento potrebbe essere quello di andare a visitare il nuovo Paese prima di trasferirsi, raccogliendo più informazioni possibili. Devi capire le esigenze dei tuoi futuri clienti, perché uno degli errori più diffusi è quello di sottovalutare il mercato di riferimento, spesso molto diverso dai propri credi personali.
Quindi la prima regola è quella di fare un sopralluogo nel Paese in cui vorresti aprire il tuo ristorante. Quello che si chiama sopralluogo può rappresentare la linea di demarcazione tra una scelta felice e consapevole, ed una che si rivela una sorpresa negativa.
A questo proposito, ho da poco finito di scrivere la mia ultima guida intitolata “Biglietto di sola andata”. Trasferirsi in un nuovo paese infatti, è una delle avventure più belle e complesse della propria vita.
Talvolta però è un cambiamento che può rivelarsi molto stressante, specialmente se sei totalmente impreparato. Questa guida si prefigge di fornire tutte le informazioni necessarie per garantire una transizione più agevole ed intelligente.
Ecco cosa troverai su “Biglietto di sola andata”:
- Come cercare informazioni sul Paese di destinazione
- Perché ci si trasferisce
- Visti e permessi di lavoro
- Il Passaporto
- La Carta d’identità valida per l’espatrio
- La Patente di guida
- Come cercare lavoro in un Paese straniero
- I migliori siti web dove poter cercare lavoro
- 60 suggerimenti per avere successo nella “Job Interview”
- Come affittare una casa all’estero
- I 5 passi per acquistare una casa all’estero
- Come accedere ai propri risparmi nel Paese di destinazione
- Come portare gli animali domestici nei Paesi della UE e nel resto del mondo
- Come scegliere la ditta di traslochi
- Le dogane
- Come affrontare lo “shock culturale”
Per ulteriori informazioni, clicca sul pulsante qui sotto
2) CHE GENERE DI RISTORANTE DESIDERI APRIRE
Una volta definito il Paese in cui aprire il tuo ristorante, arriverà il momento di creare le fondamenta del tuo progetto imprenditoriale. Ancor prima di acquistare o scegliere il locale che ti farà diventare un imprenditore gastronomico però, dovrai capire che tipo di ristorante desideri avviare.
Le domande da porsi non sono poche e centrate:
- Che tipo di cibo vorrai servire?
- Vuoi specializzarti con specifici alimenti o hai intenzione di servire un po’ di tutto?
- E che genere di atmosfera hai pensato per i tuoi clienti?
- Stai cercando di aprire un locale di fascia alta o un po’ più casual?
- E il servizio?
Per capire esattamente che genere di ristorante desideri aprire, dovrai considerare due fattori importanti:
A) QUAL È IL TUO TARGET DI RIFERIMENTO
- Chi sono i tuoi potenziali clienti?
- Dove vivono?
- Quanto possono spendere?
- Amano qualche pietanza in particolare?
Una volta mirato il target, dovrai avviare delle ricerche di mercato per capire se esiste una domanda per il tipo di locale a cui hai pensato e se il target di riferimento è interessato alla tua idea.
Potrai creare il ristorante più affascinante della città, ma se i tuoi potenziali clienti non sono interessati alla tua idea, è molto improbabile che tu abbia un ritorno dell’investimento.
Diamo ora un’occhiata alle principali categorie di mercato, ad esempio, dei ristoranti inglesi (fonte: Entrepreneur.com):
GENERAZIONE Y
Conosciuta anche con il nome di “Millenial”, la Generazione Y è quella dei ragazzi nati tra il 1980 e il 2000. La Generazione Y è multietnica ed è per dimensioni, molto più vasta della Generazione X (quelli nati tra il 1965 e il 1980).
La Generazione Y ama i prodotti quick service e quelli dei fast food.
GENERAZIONE X
Generazione X è un’etichetta applicata a tutti coloro nati tra il 1965 e il 1980. Questo gruppo è molto noto per i suoi valori familiari.
Mentre la generazioni precedente infatti, si sforzava di guadagnare molto di più dei propri genitori, i “Gen Xers” si concentrano maggiormente sul rapporto che hanno con i propri figli.
Sono interessati ai ristoranti con servizio rapido e amano le insalate a buffet a consumazione libera. Se sei interessato a questo target di riferimento, dovrai offrirgli un’atmosfera confortevole, che si concentri sul valore della famiglia e dell’ambiente.
BABY BOOMERS
Nati tra il 1946 e il 1964, i baby boomer sono dei professionisti benestanti che possono permettersi di visitare ristoranti di lusso e hanno la possibilità di spendere i loro soldi liberamente.
Amano le atmosfere familiari e adorano i ristoranti che possono offrire un’esperienza gastronomica di alto livello.
EMPTY NESTERS
Questo gruppo è composto da tutte quelle persone che appartengono a quella fascia di età compresa tra i baby boomers e gli anziani (mediamente tra i 50 anni e i 64 anni).
Solitamente sono dei professionisti con figli grandi che non vivono più a casa ed hanno il più alto reddito pro-capite rispetto a tutte le altre generazioni. Amano i ristoranti di lusso, non si preoccupano del prezzo e si concentrano sul servizio e sul cibo.
SENIOR
Il mercato senior copre la fascia di età di quelle persone che vanno dai 65 anni in su. Generalmente, la maggior parte degli anziani ha redditi fissi e spesso non è in grado di permettersi i ristoranti di lusso.
Per questa ragione tendono a visitare ristoranti di tipo famigliare che offrono un buon servizio e a prezzi ragionevoli. Gli anziani più giovani sono probabilmente più attivi e riescono a disporre di un reddito più alto rispetto agli anziani più vecchi.
Tuttavia, amano i ristoranti che offrono un menu senior con prezzi bassi e porzioni piccole.
L’esempio di target inglese serve a farti comprendere come sia di fondamentale importanza conoscere la cultura ed il tipo di clientela a cui andrai a proporre il tuo ristorante, ovunque tu decida di aprirlo.
B) CHI SONO I TUOI CONCORRENTI
Oltre a controllare il tuo target di riferimento, dovrai anche guardare i tuoi concorrenti.
- Come va il loro business?
- Sono in attivo o passivo?
- Com’è il loro cibo?
- Quanto fanno pagare?
- E il servizio?
Se vuoi che il tuo ristorante abbia successo, dovrai essere capace di competere con i ristoranti che sono nella tua stessa area. Fatti innanzitutto una domanda: “Ci sono altri ristoranti italiani in zona?”. Se la tua risposta è si, accertati allora di quanti ce ne siano e qual è il loro livello, cercando di diversificarti.
Se viceversa la tua risposta è negativa, chiediti allora il perché.
Magari ancora nessuno ha avuto la lungimiranza di aprire un ristorante italiano o magari in quell’area quel ristorante non funzionerebbe? Conoscere i tuoi concorrenti ti aiuterà a capire chi è il tuo pubblico e come dovrai accontentarlo.
3) LA SCELTA DEL MENU E IL FOOD COST
Una volta deciso il Paese e il tipo di ristorante da aprire, dovrai pensare al menù. Innanzitutto, quando inizierai a redigerlo, concentrati sulla sua fattibilità.
- I prodotti che hai intenzione di servire sono reperibili o vanno importati?
- Quant’è grande la cucina?
- Quante persone ci lavoreranno?
- Quanto costa la materia prima rispetto ai prezzi che vorresti applicare?
La scelta del menù è di vitale importanza, dunque rifletti bene prima di scriverlo. Questo rappresenta un altro motivo per cui aprire il proprio ristorante legandosi ad un brand italiano che ha già diversi ristoranti ed ottime recensioni in diversi Paesi, ti aiuta a sfruttare non solo un’esperienza già maturata sul campo, ma anche ad avere un menù che ha già mostrato di funzionare.
Se sei interessato a questa opportunità, di seguito ti spiegherò tutto in dettaglio.
Ecco invece 3 suggerimenti che spero possano esserti d’aiuto:
A) SCEGLI DEI PIATTI FACILI DA PREPARARE
A meno che tu non abbia una struttura molto grande e ben organizzata, inizia da un menù che abbia dei piatti semplici da preparare, e metti al primo posto il tuo talento e la qualità del cibo che offri.
Iniziando da pochi piatti, ma che ti caratterizzano e che tu stesso conosci bene, potrai testare lo chef e il personale di cucina. Chiedi ai clienti se i piatti sono di loro gradimento e in caso di risposta negativa, chiedi loro il perché.
Forse genererà alcuni problemi iniziali, una perdita di clienti, di fatturato, un passaparola negativo e delle recensioni non particolarmente lusinghiere, ma questo ovviamente se alle spalle non c’è stato uno studio dei prodotti, dei test mirati e qualche anno di esperienza nel settore, cose ovviamente già superate nel caso in cui ci si affianchi ad un marchio già presente nel mercato, che queste criticità le ha già affrontate con successo.
B) CREA DELLE BELLISSIME DESCRIZIONI
Avrai sicuramente più successo se riuscirai a creare delle descrizioni uniche e coinvolgenti su ogni voce del menù, piuttosto che elencare solamente i piatti o gli ingredienti.
Ricorda che il cibo è un’esperienza, e tu la stai offrendo.
Usa parole o frasi accattivanti come “si scioglie in bocca” o “delizioso” per far sorridere i tuoi clienti e creare in loro una aspettativa rispetto a ciò che stanno per mangiare.
C) UTILIZZA I TOOLS
Uno degli aspetti più importanti di un menù è il suo progetto grafico. Fino a poco tempo fa, se si voleva creare un menù originale, bisognava contattare un grafico esperto.
Oggi, per fortuna, esiste il WORLD WIDE WEB.
Su di esso troverai tantissimi strumenti facili da utilizzare e soprattutto molto economici.
Ecco una serie di tools da utilizzare:
1) CANVA
Con Canva potrai creare il tuo menù personalizzato in pochi e semplici passi.
Ecco una serie di menù gratuiti:
2) EASY WORD COUNT
Uno strumento molto facile da utilizzare per monitorare e tracciare il conteggio delle parole.
3) ADOBE SPARK
Simile a Canva, Adobe Spark offre ai clienti diversi modi per creare e aggiustare i propri menù.
4) IMENU PRO
Questo è un nuovo tool americano creato per tutti coloro che hanno bisogno di uno strumento veloce e comprensibile.
5) RENDERFOREST
Renderforest è una piattaforma di creazione video che consente alle piccole aziende di creare facilmente dei video esplicativi con l’obiettivo di aumentare e convertire i propri utenti sui social network.
La particolarità di questa piattaforma è che si basa sul Cloud Storage, dunque non sarà necessario installare nessun tipo di software, per utilizzarla.
Ovviamente, oltre alla creazione dei video, Renderforest realizza anche dei fantastici loghi da utilizzare per il proprio business. Recentemente ho scritto due articoli per il mio blog personale, dove troverai tutti gli step necessari, utili a realizzare il tuo primo logo.
Eccoli:
- Come creare un logo con Renderforest: il tutorial in Italiano
- Come creare un video di animazione con Renderforest: il tutorial in Italiano
4) LA SCELTA DEL NOME
Questa è sicuramente la parte più divertente del processo imprenditoriale: la scelta del nome che darai alla tua azienda.
Fai in modo che ti racconti. Il nome del ristorante diventerà infatti parte della tua identità, quindi è importante sceglierne uno che significhi qualcosa per te e per i tuoi clienti.
Inoltre, il nome del ristorante, dovrà riflettere il marchio che stai per creare. Ma come si fa ad inventare un nome che abbia successo nel tempo?
Partiamo da una considerazione: la scelta del nome potrà riflettere il tema del tuo ristorante, la sua posizione o semplicemente potrà essere un gioco di parole.
La cosa importante da considerare è l’impressione che il nome lascerà sui clienti.
- Lo ricordano con facilità?
- Riescono a pronunciarlo?
- E a scriverlo?
Oltre al consiglio di spendere qualche migliaia di Euro in una seria azienda che possa crearti un marchio vincente, di seguito troverai una serie di consigli che ti suggerisco di leggere con molta attenzione…. 😉
A) SCEGLI IL NOME DEL RISTORANTE SOLO DOPO AVER TROVATO LA SUA POSIZIONE
Molte volte, trovare un nome per il ristorante, è semplice. I proprietari infatti, potrebbero avere un ottimo spunto subito dopo aver trovato la posizione dove aprirlo.
Che ne diresti di L’Italia sul lago: un ottimo ristorante situato su uno dei più famosi laghi scozzesi?
Oppure Silicon Italy, situato nella Silicon Valley a San Francisco? Entrambi sono dei nomi facili da ricordare sia per il gioco di parole, sia per la posizione del ristorante.
B) AGGIUNGI NEL NOME QUALCOSA DI PERSONALE
Dovrai passare molte ore nel tuo ristorante, dovrai curarlo e farlo crescere. Vista l’importanza che avrà, che ne diresti di dargli un nome che ricordi un avvenimento importante della tua vita?
O, perché no, un nome che ricordi qualcuno in particolare della tua famiglia? Le persone amano le storie, e tu potrai raccontare la tua ai clienti che arriveranno nel tuo ristorante.
C) USA GIOCHI DI PAROLE
Il primo ristorante di un mio vecchio zio che oggi vive a Miami, si chiamava “MammaIami”.
Questo è un grande esempio di giochi di parole. I nomi divertenti dei ristoranti che non hanno nulla a che fare con il cibo, sono solitamente semplici da ricordare e facilitano il passaparola.
D) EVITA NOMI DI RISTORANTI O DI AZIENDE GIÀ ESISTENTI
Questo punto potrebbe sembrare un po’ banale, ma ti assicuro che non lo è. Se il tuo cognome è “Vissani” evita di chiamare il ristorante in questo modo.
Stai solo cercando guai, e ti assicuro che potrebbe arrivarti una lettera dall’avvocato del famoso chef. Come puoi notare, esistono molti modi per scegliere un nome per un nuovo ristorante.
Non importa come viene selezionato, dovrebbe essere unico, memorabile, e riflettere il marchio del ristorante. Anche in questo caso, aprire il tuo ristorante legandoti ad un brand della ristorazione Italiana già consolidato e conosciuto in diversi Paesi, ti darà il vantaggio anzitutto di sfruttare il potenziale di un marchio di qualità e poi di dare al tuo ristorante un nome che ha già ottime recensioni in tutti i Paesi in cui ha aperto.
Un lavoro durato un decennio.
5) TROVA IL TUO MOOD
Sebbene il buon cibo e l’ottimo servizio siano fondamentali per far tornare i clienti nel tuo ristorante, anche il marchio e il suo sviluppo sono altrettanto importanti.
In realtà, il tuo mood sarà dappertutto: nel logo, nel sito, sopra i menù e infine nel design degli interni del tuo ristorante.
Insomma, crea al tuo ristorante una sua precisa identità.
L’importanza di creare un ambiente accogliente infatti, non deve essere sottovalutata: vuoi che i tuoi clienti si sentano a loro agio e godano della tua cucina. Fattori come la capacità dei posti a sedere, la musica, l’arredamento dei servizi igienici e l’atmosfera generale non deve essere mai, e dico mai, lasciata al caso.
6) REALIZZA IL TUO SITO WEB
Nella società odierna, sempre più incentrata sulla tecnologia digitale, è fondamentale dare al tuo ristorante una grande presenza online.
E questa inizia con la realizzazione di un sito web.
Il tuo sito infatti, non solo consentirà alle persone di trovarti più facilmente, ma darà ai tuoi ospiti l’opportunità di conoscere il menù e lo stile prima ancora di attraversare la porta.
Dunque, non farti realizzare il sito web dal cugino del cugino di tua zia che ha da poco imparato a realizzare siti web, ma investi tempo, denaro e risorse per progettarlo correttamente.
Di seguito trovi i migliori siti web 2021 dei migliori ristoranti del mondo:
- The Protein Bar – Washington D.C.
- Laurent – Parigi
- Bar Crenn – San Francisco
- Ammolite – Germania
- Ristorante Salvo Cacciatori – Italia
- Jeffrey’s Grocery – New York
- The Pointe Restaurant – Canada
- Ilili – New York
- Vibrant – Houston
7) I SOCIAL NETWORK
Oggi non esisti, se non esisti sui social.
Tu stesso stai facendo una ricerca sul Web. Capire come i principali social funzionano è fondamentale per spingere verso il successo il proprio locale. Ce ne sono di tanti tipi, per farsi pubblicità, per consegnare a casa il cibo o semplicemente per farsi notare.
Piacciano o non piacciano, sono ormai fondamentali. Da usare con attenzione e nel modo corretto, non in sostituzione della parte marketing cartacea che funziona ancora molto ma in parallelo.
Gli strumenti di Marketing sono tantissimi. Sconosciuti a molti, che ancora oggi pensano che aprire un ristorante sia far da mangiare. Il lavoro di cucina si chiama Cuoco.
Fare l’imprenditore in ristorazione è un’altra cosa.
8) CREA IL BUSINESS PLAN
Il Business Plan è un documento in grado di descrivere ogni lato della tua folle idea.
Ti anticipo già che sto lavorando ad un post che spiega in dettaglio come realizzarlo, ma intanto ti suggerisco qualche nota da tenere d’occhio: all’interno del Business Plan dovrai specificare tutto quello di cui avrà bisogno il tuo locale.
Inoltre, devono essere descritte le future attività del ristorante e una serie di importanti elementi come clienti, risorse, pubblicità e via dicendo.
Tutto qui?
Certo che no, non dimenticare le informazioni relative ai prodotti, strategie di marketing, management ecc.. So che sembra un lavoro molto complicato e non starò qui a mentirti con incoraggianti bugie. Lo è.
Delineare un vero e proprio Business Plan è complicato ma necessario. Non avrai un chiara idea di cosa vuoi fare e di come realizzarlo se non porti a termine questo documento.
Come guida generale, ecco quali sono gli elementi base di un business plan:
- Riepilogo esecutivo: si tratta di descrivere la tua futura attività in una pagina. È inclusa la tua missione, la tua visione e il tuo messaggio (se ne hai uno)
- Clienti ideali: è qui che spiegherai a chi è rivolta la tua attività, chi sono i tuoi clienti ideali; le loro personalità, cosa amano fare, quanti anni hanno, il loro reddito e quanto sono disposti a spendere
- I Competitor: qui descriverai chi sono i tuoi concorrenti, quali sono i loro punti di forza e di debolezza, qual è la loro struttura aziendale, e infine, qual è il tuo vantaggio competitivo
- Risorse umane: Qui dovrai documentare di quale staff avrai bisogno, quali saranno le loro competenze, quanta esperienza, quanto puoi permetterti di pagarle, ecc.
- Fornitori: qui dovrai determinare quali fonti esterne saranno necessarie per gestire la tua attività. Ci sono dei prodotti che devi acquistare su base giornaliera, settimanale e mensile? Inserisci tutte le voci in questa sezione. I loro costi e in quale categoria rientrano. Avrai bisogno di questo per il tuo piano finanziario, e questa sezione indicherà tutti i costi
- Piano di marketing: in questa sezione dovrai definire come ti avvicinerai ai tuoi potenziali clienti. Su quali social media sono attivi? E in che modo? Tutte queste cose ti aiuteranno a capire come, dove e quando trovare il tuo cliente perfetto
- Proiezioni finanziarie: è qui che determinerai di quanti soldi hai bisogno per aprire e gestire la tua attività e dove otterrai questo denaro. Inserisci le tue previsioni finanziarie qui; che tipo di cucina vuoi vendere, quanto costa ciascun prodotto e qual è il totale annuale
Ultimo suggerimento: nel momento in cui scriverai il business plan, ricordati di inserire al suo interno tutti i costi relativi all’impresa. Ricordati che ci sono numerosi costi nascosti coinvolti nella creazione di un ristorante, dunque assicurati di fare le tue ricerche per evitare brutte sorprese in futuro.
Dovresti anche assicurarti di disporre di un po’ di denaro per coprire il periodo di avviamento.
E tieni in mente un’altra cosa: sebbene sia sempre più difficile ottenere finanziamenti, non è impossibile provare a ricevere dei soldi dalle banche, dalle agenzie di piccole imprese, da piccoli investitori privati e persino da una seria attività di crowdfunding.
Provaci una, due, dieci, cento, mille volte perché rammenta sempre che il vero segreto è continuare mentre gli altri smettono.
Ed ora è arrivato il momento di fornirti ogni dettaglio di una nuova opportunità. WE LOVE ITALY è un brand della ristorazione italiana, che vanta già diversi ristoranti sia in Italia che in vari altri paesi.
Gode di ottimi risultati, e nasce da due persone che hanno voluto puntare sulla qualità dei prodotti italiani. Pietro e Andrea sono i fondatori del progetto, che è nato proprio dal desiderio di dare alla ristorazione italiana all’estero una qualità che spesso non trovavano.
Viaggiando spesso ed in molti Paesi, ogni volta che si trovavano all’estero e andavano a mangiare italiano, si rendevano conto che in tanti ristoranti italiani, a parte i nomi elencati sul menù, di italiano c’era ben poco….Ed è così che hanno sviluppato l’idea e il progetto di una ristorazione italiana autentica, riconoscibile e di qualità, dove mangiare veramente italiano, come in Italia.
Forse è stato proprio questo che ha permesso a WE LOVE ITALY di distinguersi e guadagnare mercato, al punto che oggi Pietro e Andrea hanno deciso di consentire a chi vuole puntare sulla ristorazione, di sfruttare il posizionamento del loro marchio mettendo a disposizione la loro esperienza decennale e offrendo tutta una serie di servizi che permettono di ammortizzare costi e fatiche, e soprattutto di evitare tutta una serie di errori classici di chi apre in un altro paese, e che rischia di trovarsi di fronte a delle problematiche alle quali non aveva pensato.
E che scopre quando è troppo tardi.
Per questo motivo abbiamo deciso di fare qualche domanda a Pietro, il founder di We Love Italy, a fronte della sua esperienza maturata sul campo e negli anni nella ristorazione italiana all’estero, augurandoci che i suoi consigli siano utili a chiunque
voglia aprire un ristorante italiano all’estero.
A) Quali sono le cose importanti da valutare?
Il food cost è una delle cose più importanti da valutare nell’apertura di un locale. Spesso sottovalutato, a volte addirittura ignorato, è l’elemento fondamentale che ci dirà se il locale avrà successo o meno. Con successo ovviamente intendo il successo economico dell’imprenditore che investe soldi e fatiche in un’attività. Se volete regalare cibo meraviglioso a prezzo di costo avrete sempre il locale pieno. Per un po’, poi si chiude.
Giusto per la cronaca, il 50% dei ristoranti italiani che aprono negli Stati Uniti, chiudono entro un anno. Altro punto da valutare attentamente è la riduzione dei costi fissi, come il personale, l’affitto, l’energia elettrica, le spese generali e gli acquisti. Basta avere
semplicemente una persona in meno da pagare a fine mese per essere abbondantemente sopra o sotto break-even.
Qui non stiamo parlando di ricette, di gusti e di sapori, ma di matematica. Semplici addizioni e sottrazioni.
B) Cosa attrae clienti all’estero?
Solo il 10% dei clienti sceglie un locale per il suo cibo, la maggior parte delle scelte vengono fatte in base ad altri aspetti, quali l’accoglienza, la simpatia, la moda del momento, l’ambiente, la pubblicità, il prezzo, il servizio e la comodità. Un’esperienza è
molto più di un piatto di pasta, soprattutto all’estero dove non è assolutamente chiara la differenza tra un prodotto di qualità e uno scadente. Tutti, e dico tutti gli aspetti vanno curati attentamente.
C) Chi è il cliente?
NON SEI TU. Questo deve essere molto chiaro. Il cliente non sei tu. Delle ricette di tua nonna non interessa nulla a nessuno. Anche il tuo cliente ha una nonna che cucina, ma non per questo ha aperto un ristorante. L’opinione personale vale UNO. I potenziali clienti sono 8 miliardi sulla terra, ognuno con una propria nonna. Quindi come a voi probabilmente non interessa nulla della cucina della nonna degli altri, anche per loro vale lo stesso.
I prodotti vanno tarati sui potenziali clienti, neutralizzati in alcuni casi (nel senso di non renderli troppo particolari) bisogna variare il menù il più possibile per incontrare il gusto di più clienti possibili. Senza ovviamente perdere la propria identità. Questo non vuol dire avere un bazar ma nemmeno vendere solo una cosa con una sola farcitura.
Ricordo una volta un gelatiere che mi ha raccontato della sua esperienza di ridurre il numero di gusti per lavorare meno. Ogni anno riduceva i gusti. Uno all’anno. Toglieva quello che andava meno. Chissà, forse adesso avrà il banco gelato con tutte vaschette al limone.
D) Cosa permette ad un ristorante di essere attrattivo nel lungo periodo?
Il refresh: lo chiamiamo così. Il concetto che un locale vada continuamente rinfrescato, con qualche modifica sia a livello estetico che di menù. Avere periodicamente qualche piatto nuovo è fondamentale, non si può stare fermi, altrimenti si perdono clienti. Qui è molto importante avere chi fa continuamente ricerca e sviluppo, ma non solo come prodotto, ma anche come gestione del prodotto, velocità di preparazione e soprattutto food cost. Inserire piatti complicati, lenti e che non girano, magari con un food cost maggiore degli altri, può non essere un’idea vincente.
Se vuoi saperne di più e contattare direttamente Pietro e Andrea che sapranno fornirti ogni info su WE LOVE ITALY, clicca qui.
In particolare, approfitta di questa occasione se vuoi aprire il tuo ristorante in uno di questi Paesi: Belgio, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Francia e Danimarca.
9) PRONTI PER LA PARTENZA
Ok, ora siamo davvero pronti!
Non ti resta che prenotare il volo che ti porterà nel tuo nuovo Paese.
Attenzione però! Riservare il volo per qualsiasi città del mondo non è un gioco da ragazzi, a meno che tu non voglia pagare cifre esorbitanti. 😉
È per questo motivo, che ai nostri utenti, consiglio sempre di prenotare il volo su un sito web molto autorevole che sicuramente saprà soddisfare ogni tua esigenza.
Momondo è infatti un’agenzia di viaggi online che permette di confrontare tutte le offerte sui voli di oltre 800 compagnie aeree per oltre 9000 destinazioni in tutto il mondo.
Incredibile vero?
Grazie ad una tecnologia di ricerca di avanguardia e accordi speciali con le più grandi compagnie aeree infatti, Momondo offre la possibilità di confrontare e prenotare il volo su misura per le esigenze dei viaggiatori, con la sicurezza di trovare sempre il prezzo più conveniente.
Dunque, non ti resta che cliccare qui sotto e volare verso il tuo nuovo futuro.
In bocca al lupo!
Prima di concludere questo articolo, ti suggerisco di leggere il post che ho scritto sulle assicurazioni viaggio.
Credimi, è veramente importante avere un’assicurazione quando si parte per un lungo viaggio o se si decide di trasferirsi in un altro paese.
Le assicurazioni che ho preso in considerazione (tutte provate sulla mia pelle) sono 3:
1) ASSICURAZIONE VIAGGIO COLUMBUS
2) ASSICURAZIONE VIAGGIO AXA
3) WORLDNOMADS
Leggi attentamente questo articolo, prendi in esame la tua situazione e non dimenticare assolutamente di partire senza.
[…]
Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.
Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.
Bene, ora siamo davvero pronti.
Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…
In bocca al lupo!
Francesco