“Dai, ormai sei abituata a partire perché piangi?”
Un altro arrivederci, dopo mesi di doloranti non lo so e ogni volta mi sembra di lasciare una parte di me a casa…
Di vedere negli occhi del mio cane lo sguardo accusatorio perché domani non sarò a giocare con lui…
Ennesimo scalo di mille ore, colpa dei voli economici, mi ritrovo a Mosca seduta per terra a scrivere sulle pagine vuote di un libro che sto leggendo.
Chissà, forse è l’età che ci rende più malinconici…
Ogni volta che abbraccio mia madre e non so quando ci rivedremo o che guardo la mia sorellina e penso che domani non staremo litigando mi si pietrifica il cuore.
Noi generazione di viaggiatori e avventurieri… si ok… ma siamo noi i veri coraggiosi?
Forse il vero coraggio è quello di tua madre che ti vede partire e dopo anni di litigi e incomprensioni saluta il suo bambino…
Gli italiani sono dei mammoni!
Lo sappiamo tutti!
I tedeschi ci accusano, gli inglesi ci deridono, insomma, mezza Europa ci addita ma loro non possono capire!!!
Sono sicura che ci invidierebbero se venissero a pranzo la domenica!
Come fai a non invidiare quella mamma che ti sveglia la domenica mattina con l’odore del soffritto, che nonostante tu abbia 30 anni si preoccupa se fai tardi, che rompe le palle per come sei vestito, che vuole aiuto in casa ma quando fai tu le cose non le vanno mai bene, che parla di noi e piange di nascosto dopo una chiamata skype..?!
LA MAMMA ITALIANA, LA MAMMA CHIOCCIA PER ECCELLENZA!
Si ecco, siamo tutti da stimare chi rimane a lottare, chi va via e si reinventa ma nessuno avrà mai il cuore di chi ti ama e ti lascia andare…
A tutte le mamme che lottano per l’amore dei propri figli.
[…]
Leggi anche:
- La linea d’ombra
- E casa tua…Dov’è?
- 7 categorie d’Italiani…e forse più!
- C’è sempre una strada migliore
- Mia cara Italia
- Ode ai sognatori
- Io? Ho scelto il sud della Francia
- La mia nuova vita in Germania
- La mia incredibile vita a Tallinn, in Estonia
- Se vuoi fare musica, vola a Londra
- Emigrare in Australia: 4 cose che vorresti sapere
- I migliori locali dove bere whisky a Edimburgo
- La mia vita in Islanda
- Ausbildung in Germania: la mia esperienza
- Suggerimenti per portare il tuo cane nel Regno Unito
- Prima regola: cercati un lavoro prima di partire
- La mia vita oltremanica
- Trasferirsi a Glasgow: pro e contro
- Studiare a Glasgow
- I segreti della lingua australiana
- Moglie e buoi dei Paesi tuoi
- Un’idea di mondo
- Eppure, non tornerei indietro
- Verso la strada di casa
- Quella notte a Londra!
- Lavorare all’estero. Questione di mentalità
- Quando dirsi addio è difficile
- La mia casa è qua
- Un salto nel buio
- Oggi New York City è la mia nuova casa
- Datevi tempo!
- Natale a Dublino
- Italiani, popolo di poeti
- Io? Ho paura
- Io che un nome non ho
- Fa’ sempre ciò che ti rende felice
- Cosa penso dell’Australia
- Ma c’è anche chi non ce la fa…
- L’Italiana che sogna New York dalla sua scrivania
- Italiani all’estero: quello che non siamo
- Le 3 cose che devi avere, se vuoi partire
- Ho avuto una bambina negli UK
- Esenzione doganale: la scoperta di Luca
- Addio Mamma, me ne torno in Australia
- La faremo crescere qui!
- In paradiso ma sola
- La disoccupazione giovanile
Ehi, aspetta un attimo prima di cambiare pagina.
Se sogni di trasferirti ma non sai da dove cominciare, ecco un test che ti aiuterà a capire qual è la strada da percorrere.
Bene, ora siamo davvero pronti.
Clicca qui e scarica gratuitamente la guida che ti svelerà quali sono le 11 cose da sapere prima di trasferirsi all’estero…
In bocca al lupo!
Francesco
18 commenti su “ADDIO MAMMA, ME NE TORNO IN AUSTRALIA”
Solo una parola: meraviglia!
Penso che una delle cose che dia + forza del vivere questa vita è sapere che non si è soli, che non siamo gli unici a fare i pianti all’aeroporto in stile napoletano (nel mio caso in stile cagliaritano!), che non ci si stringe il cuore a sapere che quelle poche volte che tornerai i tuoi genitori saranno diversi, così come gli amici, e come te stesso.
Crescere è bellissimo ma a volte fa male, sopratutto se sei lontano da chi ami ed è incredibile quanto il tempo passi veloce e possa cambiare tutto e tutti sopratutto noi stessi. Io penso che in fondo non siamo poi cosí soli, tutti con gli stessi dubbi e le stesse paure:)
Ciao Roberta!
La partenza per un altro paese è paragonabile a un lutto. Improvvisamente non hai più la tua famiglia che ti circonda, i tuoi amici, i tuoi affetti, anche la lingua è diversa. E sono tante le volte che, camminando in una strada che non conosci, vorresti voltarti e tornare indietro. A casa tua. Ma non puoi. Hai preso un impegno con te stesso e lo devi rispettare. Ma se chiudi gli occhi, ecco che vedi il sorriso di tutti, di chi ti ama. E allora prosegui per il tuo percorso, sapendo che c’è sempre chi, dall’altra parte del mondo, parla la tua stessa lingua. Forza Expat 😉
Come ti capisco Celeste,ho la tua stessa età e situazione. Ogni volta andare via dall’Italia per rientrare a Sydney equivale a uno scatenarsi di emozioni pazzesche,lo sguardo di mio padre mi fa piangere per mesi..e poi il cane che quando vede le valigie sa già..
Celeste hai ragione, nessuno potra’ mai capire. IO sono ripartita, di nuovo in australia… un po’ per lavoro e un po’ per amore. L’amore l’anno scorso non capiva… non capiva le ore su skype, non capiva la mia nostalgia… e’ stato due mesi in Italia… a quei pranzi della domenica e quando ho deciso di tornare mi ha ringraziato, perché aveva finalmente capito a cosa “rinunciavo” per ripartire e cosa mi legava così tanto alla mia terra: le mie radici i miei amici e i legami che noi italiani sappiamo creare…. Buona Australia Celeste!!! A te e a me! 🙂
grazie Iaia !! e grazie Elena ! sapere di essere un pò tutte una grande famiglia mi rallegra ogni giorno dinpiù!!
Ho 34 anni, ” 34 anni ” e lo sottolineo perché a questa età forse le emozioni che provo quando parto mi fanno sentire patetico, mi imbarazzato. I politici ci definiscono schizzinosi e le tante Nazionalità Europee.. Mammoni…in quel momento, prima di andare via, la mia mente scatta una foto dei volti dei miei genitori e del mio cane (cresciuto per 5 anni) … E quell immagine mi toglie il fiato per troppo tempo… Mi bombarda la testa. E poi penso con le lacrime agli occhi che solo chi è ITALIANO.. pò capí l ammor over… L ammor e na Mamm e nu Pat, la famiglia.
Non ti sentire patetico, e non ti imbarazzare, io che dovrei dire che ne ho 55 di anni…e ne ho conosciuti anche di più attempati…non è spirito di avventura almeno x me è solo il desiderio di vedere il più possibile.
Scusa la distrazione mi chiamo Enzo e sono di Torino
Io ho detto simile non uguale. E’ chiaro che le differenze tra i mondi contadini nostri e dei musulmani hanno delle differenze, ma ve ne erano anche tra quelli delle Due Sicilie, quelli del Piemonte, quelli del Lombardo-Veneto e quello Toscano.Credo però che visti OGGI, i mondi contadini del82#l&17;Occidente di IERI abbiano MAGGIORI SOMIGLIANZE con quelli musulmani ANCORA ATTUALI, piuttosto che, nelle stesse zone, tra noi e chi ci ha preceduto.Ecco perchè, a mio parere, trovo piuttosto stupida l’affermazione della Nirenstein.
Ciao Francesco, io di anni ne ho 40 e ogni volta che parto provo esattamente le tue sensazioni. Per me non significa essere patetici ma ragazzi con un cuore….
E noi, evidentemente, lo siamo…
Un abbraccio forte
F
Questo articolo casca proprio a fagiolo per me che da pochi giorni sono tornato a Sydney dopo 20 giorni in Italia..spesso penso che nonostante tutti i bei progetti e prospettive che ho qua in Australia un giorno non troppo lontano tornerò a casa..ma non intesa come Italia ma come famiglia,affetti,amici..è vero la vita è una sola, si vedono realtà migliori della nostra povera Italia e solo per quello si vorrebbe creare qualcosa di meglio.ma le radici sono troppo importanti…fa male, troppo male tutta questa distanza..”time will tell” mi piace pensare..è intanto sono già 3 anni che vivo in Australia e chissà cosa mi attende..in bocca al lupo avventurieri!
Ti senti davvero a casa quando ti svegli con l’odore del soffritto la Domenica mattina… apri gli occhi e pensi: “cazzo, sono davvero a casa, non era un sogno”.
Ok l’attaccamento ai genitori ma dobbiamo saper riconoscere quando ci impedisce di spiccare il volo.
Tra questi commenti mancava proprio quello di una mamma e quindi eccola!
Simone è in Madagascar, a fare quello che ha sognato per una vita, ed io sono felice!
Felice del suo coraggio e della sua determinazione, infinitamente orgogliosa di lui!
Eppure, dopo 6 mesi dalla sua partenza, ancora arrivo alla cassa del supermercato con i suoi biscotti preferiti e chili di ragù che in casa non mangia più nessuno.
Non è facile ragazzi, non è facile per niente vedervi partire, che abbiate 20/30 o 40 anni. Vorremmo mettere nella valigia l’odore di casa e un pezzetto di noi che possa seguirvi ovunque.
Eppure sorridiamo. Sorridiamo perché l’ultimo sguardo, dopo il check in, quello che porterete dall’altra parte del mondo, sia il sorriso della mamma. Sorridiamo nei collegamenti skype, perché vedervi cancella in un attimo tutta la nostalgia, che tanto ritorna un attimo dopo che vi abbiamo salutati. E andiamo in giro, facciamo cose, con il corpo qui e il cuore lì con voi.
Mancano 70 giorni al rientro di mio figlio, che so già, non durerà più di un paio di mesi … e ci saranno altre valigie, ogni volta un po’ più “esperte” e meno “emotive”.
Impariamo anche noi, che cresciamo con voi.
❤️ Grazie Mamma Patty!
Salve a tutti!!!Io di anni ne ho 41 e ogni volta che devo ritornare in Spagna sono lacrime settimane pesanti di malinconia che ti stringono il cuore!!!!E si la mamma…..la donna che ci ha dato la vita la persona piu’ sacra per noi!!!!!Ma noi italiani abbiamo un cuore grande e siamo unici!!!!Vive le mamme italiane quelle che anche a 40 anni ti portano il caffe’ a letto!!!!!!
Mi è scesa qualche lacrimuccia ;(
Sono distante solo 600 km da casa, ma a volte sembrano essere molti di più! Piango ogni volta che devo tornare in Austria e faccio piangere anche la mia mamma. Mi manca tantissimo la mia big family! Per quanto l’Italia abbia problemi (lavoro, tanti giovani a spasso e che emigrano, sanità, governo…) è comunque casa! Come vorrei che qui in Austria ci fosse la stessa atmosfera…sigh…